Luigi Garlando per gazzetta.it
roberto mancini
A 50 giorni dal trionfo di Wembley, Roberto Mancini si accomoda nella sala conferenze di Coverciano. Accanto a lui, in una bacheca trasparente, il Sacro Graal, la Coppa Europa che gli inglesi volevano riportare a casa, ma che sta benissimo in Italia. Appese alla pareti del Centro Tecnico, tra le foto dei c.t. che hanno fatto la storia della Nazionale (Pozzo, Valcareggi, Bearzot, Lippi…), ora ci sono anche quelle del Mancio e dei suoi ragazzi. Ma c'è qualcosa che lo rende più fiero del trofeo e delle foto: "Sapere di aver fatto felici 60 milioni di italiani.
Una gioia trasversale che ha toccato bambini e nonni e che ha coinvolto anche chi abitualmente non segue il calcio. Sentirsi dire così tanti grazie è una cosa bellissima". Altra cosa bellissima: "In tanti giorni di ritiro, prima e dopo l'Europeo, non c’è stato un solo screzio, un solo momento di conflitto nel gruppo. Capita spesso in queste situazioni e sarebbe stato normale. Ma il nostro gruppo ha avuto uno spirito e una compattezza eccezionali".
"PREPARIAMOCI A SOFFRIRE"
roberto mancini
La Nazionale, attesa da tre partite di qualificazione per il Mondiale del Qatar, riparte cercando di ricomporre questa magia. Giovedì a Firenze contro la Bulgaria, il 5 a Basilea contro la Svizzera, l'8 a Reggio Emilia contro la Lituania. Siamo a punteggio pieno. Mancini sa che non sarà facile: "Perché affronteremo avversari che hanno già nelle gambe 8-9-10 partite e sono più avanti di noi nella condizione. Prepariamoci a soffrire. Il primo impegno sarà il più delicato. Non temo invece un rilassamento, perché questo gruppo lo ha dimostrato in passato: ha valori importanti e ha sempre dato il massimo anche nelle amichevoli.
E poi abbiamo giocatori che non erano all'Europeo che ci possono dare una mano. L'ho detto subito ai ragazzi. Anche chi è rimasto a casa ed è stato con noi in questi tre anni ci ha aiutato a vincere il titolo. Per questo ho richiamato subito i Mancini, i Pellegrini, i Biraghi… Non ci sono gerarchie e non ci sono debiti di gratitudine. Verrà a Coverciano e giocherà chi merita di più. Come Calabria he sta facendo bene e ho appena convocato dopo l’infortunio di Lazzari".
ROBERTO MANCINI E CIRO IMMOBILE
L'ATTACCO
Un problema fisico anche per Andrea Belotti, che lascerà il ritiro, ma non verrà sostituito (domani verrà rivisto dai medici del Torino). Dietro a Immobile, c'è una ricca batteria di opzioni: Scamacca, Raspadori, Kean… Il Mancio sorride: "Ho convocato Kean che era un giocatore dell’Everton ed è arrivato da giocatore della Juve…
Mi è spiaciuto non portarlo all’Europeo, ma glielo dissi allora: 'Ti richiamerò subito'. Ora dipende da lui restare a lungo in azzurro. Studieremo da vicino Scamacca che in passato è stato spesso utile all’Under 21. Per età, qualità e caratteristiche diverse dagli altri attaccanti può dare molto alla Nazionale in futuro. Come Zaniolo che può ricoprire diversi ruoli".
ROBERTO MANCINI CON CIRO IMMOBILE
A proposito di giovani, il c.t. porta avanti ls sua crociata: "Sono contento che Matteo Ricci abbia trovato una squadra. Incredibile che fosse senza contratto. Io l'ho chiamato a marzo e mi ha fatto una grande impressione. Ogni squadra italiana dovrebbe avere un'anima forte di giocatori italiani. Le squadre straniere in genere hanno un cuore di giocatori nazionali. Il presidente Mantovani, alla Samp, puntò su giovani italiani, li fece crescere e arrivò lo scudetto".
E ALL'ESTERO
gabriele gravina e roberto mancini
E, invece, anche in questo calcio mercato, i club hanno pescato soprattutto all’estero. In compenso, una buona notizia: molti allenatori hanno imboccato la strada della Nazionale, cioè un gioco più coraggioso, offensivo, europeo e meno speculativo. Si osa e si segna tanto. "Sono contento che all’estero ora ci vedano con occhi diversi. Non siamo più quelli che si difendono sempre, anche se restiamo quelli che si difendono meglio... Sono contento se tanti allenatori cercano di far divertire i loro giocatori con un gioco gratificante, come succede in Nazionale. Però, si può vincere anche in altro modo e io rispetto ogni idea tattica. L’Italia ha vinto tanto nella sua storia con un calcio diverso dal nostro.
riunione tattica mancini euro 2020
Sono partite tante stelle, ma se li hanno chiamati grandi club significa che hanno fatto bene nel nostro campionato e che quindi il nostro campionato è di valore. Non credo che la Serie A si sia impoverita. Anche i giovani talenti italiani possono ispirare come ispiravano Lukaku e Cristiano Ronaldo. Donnarumma che non gioca a Parigi? È solo questione di tempo. È arrivato tardi. Berardi che non ha giocato in campionato? Mi sembra che stia bene. Jorginho Pallone d’oro? Certo che lo merita. Gioca bene da tempo e ha vinto tutto quello che poteva".
riunione tattica mancini euro 2020 staff tecnico mancini italia euro 2020 riunione tattica mancini euro 2020 staff tecnico mancini italia euro 2020 ROBERTO MANCINI staff mancini MANCINI