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    PRESI DAL CASO ILARIA SALIS CI SIAMO DIMENTICATI DI STEFANO CONTI, IL TRADER ITALIANO IN CARCERE DA 2 ANNI A PANAMA CON L’ACCUSA DI TRATTA DI PERSONE A SCOPI SESSUALI – NELLA PRIMA UDIENZA DEL PROCESSO C’E’ STATO IL COLPO DI SCENA: LE PRESUNTE VITTIME LO HANNO SCAGIONATO DALLE ACCUSE SOSTENENDO DI ESSERE STATE OGGETTO DI PRESSIONI E MINACCE DA PARTE DEL PM - CONTI È AI DOMICILIARI DALLO SCORSO NOVEMBRE, MA PRIMA È STATO TENUTO 423 GIORNI IN CONDIZIONI DISUMANE...


     
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    1 - CADONO LE ACCUSE CONTRO L'ITALIANO DA ANNI IN CARCERE A PANAMA

    STEFANO CONTI STEFANO CONTI

    (ANSA) Si è registrato un vero e proprio colpo di scena nella prima udienza del processo contro Stefano Conti, il trader italiano agli arresti a Panama da oltre due anni con l'accusa di tratta di persone a scopi sessuali.

     

    Le sue stesse presunte vittime lo avrebbero infatti scagionato da ogni accusa sostenendo di essere state oggetto di "pressioni e minacce da parte del pm". Lo riferisce all'ANSA il deputato di Fratelli d'Italia (FdI), Andrea di Giuseppe, presente alla prima udienza del processo.

     

    "L'avvocato delle vittime ha presentato una querela nei confronti del pubblico ministero affermando che le testimonianze principali contro Conti erano state estorte attraverso pressioni e minacce". "Le vittime affermano di non aver mai fatto il nome di Conti", precisa inoltre il deputato eletto nella circoscrizione nord e centro America che da tempo si adopera affinché ai numerosi italiani detenuti all'estero venga garantito il diritto a un giusto processo.

     

    Proprio grazie all'interesse di Di Giuseppe, il trader italiano aveva ottenuto a ottobre gli arresti domiciliari dopo aver passato diversi mesi rinchiuso in un carcere di massima sicurezza in attesa del processo. Il parlamentare di Fratelli d'Italia ricorda tuttavia che sono ancora circa duemila gli italiani detenuti all'estero, la metà dei quali in carcerazione preventiva e spesso anche senza accuse formali.

    Andrea di Giuseppe Andrea di Giuseppe

     

    "Non entro mai nel merito delle accuse perché non è mio compito, ma da parlamentare il mio ruolo prevede che io tuteli i miei connazionali e faccia rispettare le leggi internazionali'', afferma il deputato di FdI che rivendica, tra le altre cose, il suo operato nel rimpatrio di Chico Forti, condannato per omicidio negli Usa.

     

    2 - IL BRIANZOLO IN MANETTE NELL’AULA DI TRIBUNALE MA PER LUI IN ITALIA NESSUNO S’INDIGNA

    Alessandro Dell’Orto per “Libero quotidiano” - Estratti

     

     

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    Stefano Conti, il trader brianzolo arrestato a Panama il 15 agosto 2022 con l’accusa di tratta di persone con fini sessuali (rischia dai 20 ai 30 anni, ma si è sempre proclamato innocente), ieri è stato prelevato a casa - dove è agli arresti domiciliari in attesa di giudizio -, ammanettato e portato in tribunale, senza essere liberato nemmeno quando era seduto e immobile.

    STEFANO CONTI STEFANO CONTI

     

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    Conti è ai domiciliari a Panama dallo scorso novembre, ma prima è stato tenuto 423 giorni in condizioni disumane - sporcizia, scarafaggi, topi, violenza, armi, acqua solo per un’ora al giorno e zero privacy in un’unica cella condivisa con altri 25 detenuti - all’interno de La Joya di Panama, una delle prigioni più dure e allucinanti del mondo.

    Un incubo mentre ancora non era iniziato alcun processo, nessuna udienza era stata fissata. C’era solo un’ipotesi di reato.

     

    La storia di Stefano - ignorata dai più in Italia (Libero ha pubblicato un’intervista di due pagine lo scorso 1 settembre) perché non è politicizzata e perché lui non è un “compagno”, è la storia di un brianzolo che prima di stabilirsi a Panama nel 2018 ha girato il mondo fin quando, un anno e mezzo fa, è stato arrestato mentre era su un aereo pronto al decollo per il Costa Rica.

     

    E la sua vita da sogno è improvvisamente diventata un incubo: da trader di successo- viaggi, feste, lusso, dollari facili e belle donne - a presunto criminale. Ora, finalmente, il processo che dopo la prima udienza di ieri lascia ben sperare. «La controparte, e cioè le ragazze presunte vittime spiega ancora l’onorevole Di Giuseppe -, hanno fatto una proposta di querela nei confronti del Pm e della Fiscalia (lo stesso Conti aveva già denunciato la procura per cospirazione, ndr) per presunte pressioni nelle testimonianze. E il giudice ha accettato.

    ilaria salis ilaria salis

     

    È un passaggio fondamentale per questo caso che io seguo personalmente dall’inizio: ora siamo tutti più fiduciosi in vista della prossima udienza che verrà fissata entro la fine del mese».

     

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