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    “PRIGOZHIN VOLEVA CATTURARE I LEADER MILITARI RUSSI” – SECONDO IL “WALL STREET JOURNAL” IL CAPO DELLA WAGNER AVEVA COME OBIETTIVO SHOIGU E GERASIMOV, MINISTRO DELLA DIFESA E CAPO DI STATO MAGGIORE DELL’ESERCITO, NEL CORSO DI UNA VISITA IN UCRAINA. QUANDO HA CAPITO CHE L’INTELLIGENCE AVEVA CAPITO TUTTO, HA “ACCELERATO IL SUO PIANO DI RIBELLIONE” – I DUBBI DEI SERVIZI AMERICANI SUL GENERALE SUROVIKIN: ERA A CONOSCENZA DEL PIANO DI PRIGOZHIN…


     
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    IL FALO DI CONFRONTO TRA VLADIMIR PUTIN E EVGENY PRIGOZHIN IL FALO DI CONFRONTO TRA VLADIMIR PUTIN E EVGENY PRIGOZHIN

    1. 'PRIGOZHIN VOLEVA CATTURARE I LEADER MILITARI RUSSI'

    (ANSA) - Il capo di Wagner Yevgeny Prigozhin voleva catturare i leader militari russi nell'ambito dell'ammutinamento della scorsa settimana. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali Prigozhin ha accelerato il suo piano di ribellione dopo essere venuto a conoscenza che l'intelligence sapeva della sua iniziativa.

     

    Prigozhin, riporta il Wall Street Journal, voleva catturare il ministro della Difesa Sergei Shoigu e il capo dello stato maggiore dell'esercito Valery Gerasimov nel corso di una visita in una regione a sud dell'Ucraina che i due stavano preparando.

     

    PUTIN E PRIGOZHIN PUTIN E PRIGOZHIN

    L'intelligence occidentale aveva saputo dei piani di Prigozhin analizzando le comunicazioni elettroniche intercettate e le immagini satellitari, mette in evidenza il quotidiano riferendo che i funzionari occidentali ritenevano che l'iniziale piano di Prigozhin avesse buone chance di successo ma è poi fallito quando c'è stata la fuga di informazioni che lo ha costretto ad accelerare i tempi. Il lancio prematuro dell'ammutinamento di Prigozhin, aggiunge ancora il Wall Street Journal, è fra i motivi che possono spigarne il fallimento.

     

    2. «SUROVIKIN SAPEVA DEL PIANO DI PRIGOZHIN»: I SOSPETTI SUL GENERALE (CHE ORA RISCHIA MOLTO)

    Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per www.corriere.it

     

    GERASIMOV E SHOIGU GERASIMOV E SHOIGU

    L’intelligence Usa gioca la sua partita con rivelazioni sulla rivolta. Non è detto che le indiscrezioni affidate alla stampa siano parte di un disegno comune ma certamente hanno un impatto. L’ultima riguarda il ruolo del generale Sergei Surovikin : secondo fonti citate dal New York Times era a conoscenza del piano ribelle. Sono speculazioni, è stata la reazione del Cremlino. Una replica accompagnata sulla rete da voci - incontrollabili - di un arresto dello stesso ufficiale.

     

    Uomo di grande esperienza militare, già alla guida delle operazioni in Ucraina, Surovikin è noto per gli ottimi rapporti con Evgeny Prigozhin che lo ha spesso elogiato pubblicamente, in contrapposizione agli odiati Shoigu e Gerasimov. Per alcuni il generale è diventato anche una sorta di canale privilegiato nei momenti di tensione. Funzionari dello spionaggio americano hanno spiegato che ora si cerca di capire se l’alto ufficiale, oltre a sapere, abbia aiutato la Wagner nella sua sfida.

     

    GIRARROSTOV - MEME BY EMILIANO CARLI GIRARROSTOV - MEME BY EMILIANO CARLI

    Durante i momenti iniziali dell’insurrezione Surovikin è apparso in un video, con una mitraglietta vicino alla mano destra, e ha attaccato Prigozhin chiedendogli di fermarsi. Secondo le medesime fonti non si può escludere che sia stato costretto a farlo, quasi che fosse in ostaggio. Altro aspetto riguarda il resto della gerarchia: quanti generali erano pronti a sostenere lo “chef”? In realtà nessuno è uscito allo scoperto in modo plateale, anche se ci sono diverse forme di complicità. […] La mollezza nella reazione delle forze armate ha portato a ipotizzare la simpatia di qualche reparto nei confronti dei wagneriti. Ritardo imputato anche a contrasti, alla mancanza di ordini precisi, alla confusione e alla mancanza di unità adeguate.

     

    […] Mark Galeotti sospetta che le ombre proiettate su Surovikin siano parte della “guerra di informazione” nei confronti di una personalità competente sperando che i russi prendano per buoni i sussurri statunitensi. Quella di seminare dubbi nel campo nemico, non importa quanto fondati, è una tattica consueta e che adesso sfrutta le diffidenze di una nomenklatura scossa dal colpo di Prigozhin. A Mosca ne sono consapevoli, come lo è Putin che, nella sua carriera all’interno del KGB, si occupava di azioni analoghe.

     

    SERGEI SUROVIKIN SERGEI SUROVIKIN

    Nei giorni scorsi Washington ha fatto uscire molti messaggi.

    1) L’intelligence Usa sapeva da tempo delle intenzioni di Prigozhin e lo sapeva anche Putin.

    2) Sono state fatte pressioni su Kiev perché evitasse di sfruttare il momento.

    3) Ci sono stati contatti diretti con i russi per ribadire l’estraneità alle mosse della Wagner.

    4) C’erano timori per la sicurezza dell’arsenale nucleare di Mosca. Una strategia di “contenimento” della crisi, per evitare un’escalation nel momento più critico. Adesso con il neo-zar impegnato nel rimettere ordine può iniziare una nuova fase.

    valery gerasimov sergei shoigu valery gerasimov sergei shoigu

    sergey surovikin sergey surovikin

    MOSCA CIECA - POSTER BY MACONDO MOSCA CIECA - POSTER BY MACONDO

    valery gerasimov sergei shoigu valery gerasimov sergei shoigu il cerchio magico di vladimir putin il cerchio magico di vladimir putin evgeny prigozhin contro shoigu e gerasimov evgeny prigozhin contro shoigu e gerasimov

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