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    CON PUTIN NON SI SA MAI - BORIS JOHNSON METTE SVEZIA E FINLANDIA SOTTO L’OMBRELLO NUCLEARE DI LONDRA, NEL PERIODO-FINESTRA CHE PRECEDE IL LORO INGRESSO NELLA NATO – I DUE PAESI SCANDINAVI CHIEDERANNO L’ADESIONE ALL'ALLEANZA ATLANTICA, MA PER L’INGRESSO FORMALE PASSERÀ DEL TEMPO NEL QUALE I DUE PAESI SARANNO “ESPOSTI” ALLE MINACCE DI MOSCA. L’INTESA CAMBIA LA GEOPOLITICA EUROPEA E MANDA IN FRANTUMI L’AUTONOMIA STRATEGICA PERSEGUITA DA MACRON: ABBIAMO DUE PAESI UE CHE SI METTONO SOTTO LA PROTEZIONE MILITARE DI UN PAESE EXTRA-UE…


     
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    Luigi Ippolito per corriere.it

    BORIS JOHNSON BORIS JOHNSON

     

    Boris Johnson mette Svezia e Finlandia sotto la protezione della Gran Bretagna: incluso l’ombrello nucleare di Londra.

     

    Il primo ministro britannico ha compiuto nella giornata di mercoledì una visita lampo a Stoccolma e Helsinki, nel momento in cui i due Paesi scandinavi discutono di una rapida adesione alla Nato.

     

    E Johnson ha firmato due intese di cooperazione militare, promettendo l’intervento britannico a difesa delle due nazioni nordiche in caso di attacco: un impegno che include anche l’arsenale atomico, come ha ammesso implicitamente il premier, quando ha detto che prenderebbe «molto seriamente» una richiesta da parte dei due alleati di impiegare le forze nucleari.

     

    Neutrali per tradizione – la Svezia per secoli, la Finlandia per decenni – le due nazioni sono state costrette a rivedere la propria collocazione internazionale di fronte all’invasione russa dell’Ucraina: ed entrambe considerano ora di potersi sentire al sicuro solo sotto l’ombrello dell’Alleanza atlantica.

     

    BORIS JOHNSON BORIS JOHNSON

    In realtà, i due Paesi sono già da tempo partner dell’Alleanza: ma un’adesione formale li metterebbe entrambi sotto la protezione dell’Articolo 5 della Carta Atlantica, che stabilisce che un attacco a un Paese membro è un attacco a tutta la Nato.

     

    Il segretario generale Stoltenberg ha detto che l’inclusione di Svezia e Finlandia avverrà il più rapidamente possibile: ma resta comunque una «zona grigia» di vulnerabilità fra la richiesta di ingresso e la sua formalizzazione, che espone i due Paesi al rischio di una rappresaglia russa. E Mosca aveva già detto che ci sarebbero state «conseguenze» per la loro adesione alla Nato.

     

    boris johnson volodymyr zelensky a kiev boris johnson volodymyr zelensky a kiev

    È in questo contesto che si colloca la visita di Johnson: Londra ha fornito a svedesi e finlandesi garanzie di sicurezza immediate, tanto più che la Gran Bretagna è leader della Jef, la Joint Expeditionary Force (Forza di spedizione congiunta), l’alleanza militare che unisce i Paesi nordici e i Baltici. Uno strumento di difesa agile concepito proprio per affiancare la Nato con più rapidità.

     

    Quella fra Londra, Stoccolma e Helsinki è anche un’intesa che cambia la geopolitica europea e manda in frantumi l’autonomia strategica perseguita da Macron: abbiamo due Paesi Ue che si mettono sotto la protezione militare di un Paese extra-Ue.

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    Una mossa che è stata evidentemente benedetta dagli Usa e che fa il paio con il trattato Aukus concluso con l’Australia l’anno scorso: Londra dopo la Brexit conferma così di voler essere un player globale nel campo della sicurezza, col risultato di bypassare (e marginalizzare) le strutture europee.

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