Da ansa.it
Ralf Rangnick
Paolo Maldini considera una "invasione" di campo le richieste di "pieni poteri gestionali" di Ralf Rangnick per accettare un ruolo nel Milan e lo invita a ripassare "il concetto del rispetto" per chi sta cercando di ultimare la stagione "in modo professionale anteponendo il bene del club all'orgoglio". "Non avendo mai parlato con Rangnick - dichiara il direttore tecnico rossonero all'ANSA - non capisco su quali basi vertano le sue dichiarazioni, anche perché dalla proprietà non mi è mai stato detto nulla".
MALDINI ATTACCA RAGNICK
Da corriere.it
PAOLO MALDINI ZVONIMIR BOBAN
L’attacco di Paolo Maldini al chiacchierone Ralf Rangnick («Prima dell’italiano deve imparare il rispetto, da lui un’invasione di campo») non è stato concordato con la società. Maldini aveva correttamente informato che avrebbe replicato al tedesco per difendere il Milan ma nessuno sapeva i contenuti della replica.
Partiamo da qui: non è un dettaglio, perché dopo la prima uscita in cui mesi fa il direttore tecnico aveva bocciato l’allenatore tedesco che piace all’ad Ivan Gazidis («Non è un profilo da Milan») e soprattutto dopo lo strappo di Zvonimir Boban, la proprietà era stata chiara: le strategie mediatiche vanno condivise. Lo aveva ribadito anche il presidente Paolo Scaroni in un’intervista al Corriere. Se le chance che il direttore tecnico restasse al Milan erano già poche, possiamo dire che si sono ulteriormente ridotte: è un passo verso l’addio. Come si concretizzerà, se con dimissioni (difficile) o con un accordo di divorzio lo vedremo presto.
Ralf Rangnick
D’altra parte però, se Gazidis (e non solo lui) è entusiasta di Rangnick dal punto di vista tecnico, altrettanto non si può dire della gestione di questo periodo da parte dell’allenatore tedesco. Le continue dichiarazioni ai media hanno irritato non poco, vengono vissute come un tentativo di fare pressioni sul Milan, in un momento in cui la negoziazione tra le parti è ancora in corso (tra parentesi, il fatto che Rangnick ribadisca i poteri che gli servirebbero in caso arrivasse al Milan è la dimostrazione che un accordo non è stato ancora trovato e niente è stato firmato).
Una negoziazione tutt’altro che facile da portare a termine, perché la società ha paletti strettissimi imposti dal fair play finanziario e dai bilanci e che si è complicata con lo stop forzato al campionato che ha reso più fumoso tutto lo scenario. Quindi, se Maldini ha fatto un passo fuori dal Milan, non si può (ancora?) dire che Rangnick ne abbia fatto uno dentro. E Pioli spera.
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