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    PRIMA I GIORNALI, POI I CARABINIERI - PERQUISIZIONE DELLO STUDIO TRIBUTARIO DI TREMONTI, DOPO CHE GIÀ ERA USCITA LA NOTIZIA DELL’INDAGINE PER CORRUZIONE NELL’AFFARE DRS-FINMECCANICA…


     
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    1. PERQUISIZIONE IN STUDIO LEGALE EX MINISTRO TREMONTI

     (ANSA) - Carabinieri del nucleo investigativo di Milano stanno perquisendo lo studio legale tributario milanese del quale è socio l'ex ministro dell'economia Giulio Tremonti.

     

     

    2. L’EX MINISTRO TREMONTI INDAGATO A MILANO PER CORRUZIONE

    Angelo Mincuzzi per www.ilsole24ore.com

     

    tremonti tremonti

    L'ex ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, è indagato dalla procura di Milano per corruzione. Secondo i magistrati Tremonti sarebbe coinvolto in una presunta tangente da 2,4 milioni di euro versata nel maggio 2008 da Finmeccanica per ottenere il via libera all'acquisizione della societa statunitense Drs. La tangente sarebbe stata mascherata dietro un finto contratto di consulenza con lo studio tributario Vitali Romagnoli Piccardi & Associati di Milano, fondato da Tremonti.

     

    La procura ipotizza un reato ministeriale, dal momento che nel 2008 Tremonti era responsabile del ministero di Via XX Settembre, e ha trasmesso le carte al Tribunale dei ministri di Milano. Drs, una società di apparecchiature militari, venne acquistata da Finmeccanica, all'epoca guidata da Pierfrancesco Guarguaglini, per 5,2 miliardi di dollari, l'equivalente di 3,4 miliardi di euro, ma oggi - secondo gli analisti - il suo valore si sarebbe quasi dimezzato.

    GUARGUAGLINI PIERFRANCESCO GUARGUAGLINI PIERFRANCESCO

     

    Insieme a Tremonti - come anticipato dall'Espresso e dal Corriere della Sera - sarebbero indagati anche Enrico Vitali, socio dello studio tributario, l'ex presidente di Finmeccanica Guarguaglini e Alessandro Pansa, ex direttore finanziario e poi ex amministratore delegato della società pubblica.

     

    Il nome dell'ex ministro sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati due settimane fa dai sostituti procuratori Roberto Pellicano e Giovanni Polizzi, d'intesa con il loro ex capo del dipartimento anticorruzione Alfredo Robledo e dopo un vertice con il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati, e in questi giorni la procura ha fatto partire la procedura di trasmissione degli atti al Tribunale dei ministri. Nel frattempo i magistrati non potranno effettuare altre indagini. Nei prossimi giorni Tremonti avrà la possibilità di esaminare gli atti e difendersi davanti al Tribunale dei ministri.

     

    L'inchiesta nasce Roma, dove il pm Paolo Ielo raccoglie nel 2010 la testimonianza del faccendiere Lorenzo Cola, utilizzato da Guarguaglini per gestire l'acquisizione della Drs. Finmeccanica avrebbe pagato a Cola una consulenza da 16,6 milioni di dollari, parte dei quali sarebbero finiti in Svizzera. Dopo le dichiarazioni di Cola, Ielo trasmette, per competenza, le carte alla procura di Milano e l'indagine approda sui tavoli di Pellicano e Polizzi.

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    La vicenda al centro dell'inchiesta inizia nel 2008, quando Finmeccanica affida un incarico di consulenza per l'operazione Drs alla società di revisione Ernst & Young e allo studio di tributaristi fondato da Tremonti (l'ex ministro in quegli anni si era dimesso e ne è rientrato recentemente). Per quella consulenza, Ernst & Young incassa 400mila euro il 31 luglio del 2008, altri 800mila il 30 gennaio 2009 e infine ulteriori 400mila euro il 20 marzo del 2009, per un totale di 1,6 milioni. Lo studio Vitali Romagnoli Piccardi & Associati (che oggi si chiama Tremonti Vitali Romagnoli Piccardi & Associati) incassa invece 2,4 milioni il 13 marzo del 2009.

     

    A destare i sospetti dei magistrati sarebbe stato un anomalo cambio di linea di Tremonti, inizialmente contrario all'acquisizione miliardaria di Drs. Alla vigilia dell'accordo l'ex ministro avrebbe cambiato posizione concedendo il via libera all'operazione. L'assenso, ipotizzano i pm, sarebbe stato accordato dopo che lo studio tributario da lui fondato avrebbe firmato il contratto di consulenza con Finmeccanica.

     

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    Lo stesso Cola, negli interrogatori davanti al pm romano Ielo, avrebbe rilevato che tra la prima posizione di Tremonti e il cambio di linea ci sarebbe stato il contratto con Ernst & Young e con lo studio Vitali Romagnoli Piccardi. Il contratto di consulenza viene infatti stipulato l'8 maggio 2008, l'acquisizione della Drs è di cinque giorni dopo, il 13 maggio.

     

    DARIO ROMAGNOLI SOCIO TREMONT DARIO ROMAGNOLI SOCIO TREMONT

    Al prezzo di 5,2 miliardi di dollari Drs era stata valutata circa 11 volte l'Ebitda che era atteso alla fine del 2008. La società americana era una public company che produceva equipaggiamenti elettronici per mezzi militari come elicotteri e aerei e nel 2008 era al 17° posto tra i fornitori della difesa Usa. Nel 2007 aveva registrato ricavi per 2,8 miliardi di dollari, un Ebitda in crescita del 60% a 382,5 milioni di dollari e utili netti per 127,1 milioni. Aveva complessivamente quasi 10mila dipendenti.

     

    Il faccendiere Lorenzo Cola, dallesui dichiarazioni sono partiti i sospetti dei magistrati nei confronti di Tremonti, è stato arrestato la prima volta nel luglio 2010 per riciclaggio e ha patteggiato 3 anni e 4 mesi per la vicenda Digint. È stato poi riarrestato nel 2011 per il caso Enav.

     

    CAMERA ARDENTE DI GERARDO DAMBROSIO ALFREDO ROBLEDO CAMERA ARDENTE DI GERARDO DAMBROSIO ALFREDO ROBLEDO

    A decidere sulle sorti di Tremonti sarà adesso il Tribunale dei ministri. In base alla legge costituzionale del 16 gennaio 1989 numero 1, i reati commessi dal presidente del Consiglio e dai ministri nell'esercizio delle loro funzioni sono giudicati, appunto, dal Tribunale dei ministri, un collegio composto da tre membri effettivi e tre supplenti estratti a sorte tra tutti i magistrati in servizio nei tribunali del distretto di competenza (in questo caso Milano).

     

    Il collegio, entro 90 giorni dal ricevimento degli atti, dopo aver compiuto indagini preliminari e aver sentito il pubblico ministero, se non ritiene che si debba archiviare l'inchiesta, invia gli atti al procuratore della Repubblica per la loro immediata trasmissione al presidente del ramo del Parlamento competente. In caso diverso, il collegio, dopo aver sentito il pubblico ministero, dispone l'archiviazione con decreto non impugnabile. Prima del provvedimento di archiviazione, il procuratore della Repubblica può chiedere al collegio, precisandone i motivi, di svolgere ulteriori indagini e il collegio adotta le sue decisioni entro 60 giorni. Oggi il il collegio di Milano è composto dal presidente di sezione civile del Tribunale di Como, Paolo Negri Della Torre, dal capo dei gip di Monza, Alfredo De Lillo, e dal giudice del lavoro di Milano, Stefano Tarantola.

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