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    PRIMA IL VIRUS, POI LA GUERRA IN UCRAINA: TOCCA SEMPRE STRINGERE LA CINGHIA! - DRAGHI CHIEDE SACRIFICI AGLI ITALIANI PER DIFENDERE KIEV, I “NOSTRI PRINCIPI” E IL “NOSTRO FUTURO” - “MARIOPIO” È RIUSCITO A CONVINCERE LE FORZE DI MAGGIORANZA E LA MELONI E PROVA A TRANQUILLIZZARE SUL FRONTE ENERGETICO - DICHIARATO LO STATO D’EMERGENZA AL 31 DICEMBRE (NON C’ENTRA IL VIRUS COME DICONO I COMPLOTTARI, RIGUARDA DEROGHE PER ENERGIA, DIFESA E ACCOGLIENZA) - VIDEO


     
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    mario draghi al senato mario draghi al senato

    1 - DRAGHI CHIEDE SACRIFICI «IL NOSTRO PAESE NON PUÒ VOLTARSI DALL'ALTRA PARTE»

    Marco Conti per “il Messaggero”

     

    «Non esiste più la pace reciproca tra due stati». «Per cercare la pace bisogna volerla e chi ha più di sessanta chilometri di carri armati alle porte di Kiev non vuole la pace in questo momento».

     

    Mario Draghi spiega al Parlamento e al Paese il decreto a sostegno dell'Ucraina che deroga al divieto di esportazione delle armi. L'aggressione di uno Stato libero e sovrano «riporta indietro l'Europa di ottant' anni» e l'Italia «non si volterà dall'altra parte», spiega il presidente del Consiglio che da giorni è impegnato in una girandola di incontri e vertici a distanza. «La lotta che appoggiamo oggi - avverte il premier - i sacrifici che compiremo domani sono una difesa dei nostri principi e del nostro futuro».

    UCRAINA - ATTACCO DEI RUSSI A KIEV UCRAINA - ATTACCO DEI RUSSI A KIEV

     

    IL DISEGNO

    Draghi parla prima al Senato e poi alla Camera. Replica a braccio agli interventi ringraziando prima di tutto le forze politiche per l'unanime condanna e sorvolando sui maldipancia leghisti e su quei voti contrari della sinistra.

     

    L'Italia è schierata con la comunità internazionale e ha condiviso le sanzioni economiche contro Mosca e Vladimir Putin. L'escalation dell'aggressione russa impone ora un nuovo pacchetto di aiuti e l'invio di armi a Kiev. «Non c'è alternativa al dialogo e alla diplomazia. Ma - aggiunge il premier - la diplomazia è fatta di dialogo ma anche di forza».

    zelensky zelensky

     

    Draghi parla del «disegno revanscista di Putin», dell'invasione della Crimea e di quella parte del Donbass che i russi hanno per anni foraggiato di armi e propaganda. «Serve una reazione ferma» e questi «eventi hanno reso l'Europa più unita. Ci vedevamo divisi, indifferenti e ci siamo scoperti uniti, solidali».

     

    Draghi parla di «eroica resistenza del popolo ucraino, del suo presidente Zelensky». Si impongono, dice il presidente del Consiglio, «scelte fino a pochi mesi fa impensabili». Solidarietà al presidente Zelensky, al governo ucraino, a tutti i cittadini dell'Ucraina e agli oltre duecentomila che vivono da tempo in Italia.

     

    mario draghi parla al senato mario draghi parla al senato

    Nel disegno putiniano Draghi inserisce anche il referendum in Bielorussia dove «i cittadini domenica hanno votato a favore di alcune rilevanti modifiche della Costituzione ed eliminato lo status di Paese denuclearizzato». «Questo - avverte il premier - potrebbe implicare la volontà di dispiegare sul proprio suolo armi nucleari provenienti da altri Paesi».

     

    Il decreto messo a punto il giorno prima dal governo riceve a larghissima maggioranza il via libera del Parlamento. Ma Draghi non fatica molto per convincere i partiti di maggioranza, ma anche di opposizione (FdI). Con il decreto «l'Italia ha risposto all'appello del Presidente Zelensky che aveva chiesto equipaggiamenti, armamenti e veicoli militari per proteggersi dall'aggressione russa».

     

    luciana lamorgese luigi di maio luciana lamorgese luigi di maio

    L'obiettivo dell'Italia e della comunità internazionale è che «il governo democraticamente eletto sia in grado di resistere all'invasione e difendere l'indipendenza del Paese. A un popolo che si difende da un attacco militare e chiede aiuto alle nostre democrazie - ricorda il presidente del Consiglio - non è possibile rispondere soltanto con incoraggiamenti e atti di deterrenza.

     

    Questa è la posizione italiana, dell'Unione Europea, dei nostri alleati». Draghi dice anche che l'Italia «è pronta anche ad altre misure restrittive». Ringrazia l'ambasciatore italiano a Kiev Pier Francesco Zazo, il personale dell'ambasciata per lo spirito di servizio, la dedizione, il coraggio mostrati in questi giorni drammatici».

     

    I RUBINETTI

    MARIO DRAGHI E VLADIMIR PUTIN MARIO DRAGHI E VLADIMIR PUTIN

    Parole tranquillizzanti sul fronte energetico. Il presidente del Consiglio spiega che «l'Italia importa circa il 95% del gas che consuma e oltre il 40% proviene dalla Russia». «Anche una completa interruzione dei flussi di gas dalla Russia a partire dalla prossima settimana non dovrebbe comportare problemi».

     

    Questo perché «l'Italia ha ancora 2,5 miliardi di metri cubi di gas negli stoccaggi e l'arrivo di temperature più miti dovrebbe comportare una significativa riduzione dei consumi da parte delle famiglie». Ovviamente, aggiunge il presidente del Consiglio, la guerra avrà conseguenze sul prezzo dell'energia e serviranno «nuove misure» e, anche se Draghi non lo dice, nuovi scostamenti di bilancio e quindi occorre fare altro debito. Le imprese ne risentiranno così come le famiglie.

     

    mario draghi parla al senato mario draghi parla al senato

    «È opportuno che l'Unione Europea le agevoli, per evitare contraccolpi eccessivi sulla ripresa». Inoltre, aggiunge Draghi ricordando la discussione appena iniziata a Bruxelles sulla revisione delle regole sul patto di stabilità, «questa crisi ci ricorda l'importanza di avere una visione davvero strategica e di lungo periodo nella discussione sulle nuove regole di bilancio in Europa».

     

    VLADIMIR PUTIN VLADIMIR PUTIN

    Così come Bruxelles dovrebbe muoversi insieme Draghi anche «per lo stoccaggio e l'approvvigionamento di gas. Infine il presidente del Consiglio chiude con la necessità di lasciare le porte aperte al dialogo e la promessa che «mi impegnerò per la pace», ma per arrivarci «occorre il dialogo».

     

    2 - COMUNICATO STAMPA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI N. 65

    Da www.governo.it

     

    UCRAINA - DONNE SOLDATO UCRAINA - DONNE SOLDATO

    Il Consiglio dei Ministri si è riunito lunedì 28 febbraio 2022, alle ore 15.40 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Mario Draghi. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza Roberto Garofoli.

     

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    CRISI IN UCRAINA

    Ulteriori misure urgenti sulla crisi in Ucraina (decreto-legge)

    Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio, del Ministro della difesa Lorenzo Guerini, del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, del Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani e del Ministro dell’università e della ricerca Maria Cristina Messa, ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori misure urgenti sulla crisi in Ucraina.

    UCRAINA - UN SOLDATO UCRAINO ALLA FINESTRA UCRAINA - UN SOLDATO UCRAINO ALLA FINESTRA

     

    Il decreto interviene, alla luce dell’emergenza in atto, in diversi ambiti.

     

    Difesa

    In particolare, il provvedimento contiene una norma abilitante che, dopo una preventiva risoluzione delle Camere, consente al Ministro della difesa di adottare un decreto interministeriale per la cessione alle autorità governative dell’Ucraina di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari. E’ prevista peraltro una deroga specifica ad alcune disposizioni vigenti.

     

    Energia

    Una seconda parte si occupa del livello di rischio imprevisto per il normale funzionamento del sistema nazionale di gas naturale. Per questo si autorizza l’anticipo, anche a scopo preventivo, dell’adozione delle misure di aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza.

     

    La norma rende immediatamente attuabile, se fosse necessario, la riduzione del consumo di gas delle centrali elettriche oggi attive, attraverso la massimizzazione della produzione da altre fonti e fermo restando il contributo delle energie rinnovabili.

     

    Per rendere concretamente operative le misure, si affida una serie di compiti a Terna S.p.A., in qualità di gestore della rete di trasmissione nazionale.

     

    Rifugiati

    luigi di maio lorenzo guerini luigi di maio lorenzo guerini

    Il decreto prende prime misure per l’eventualità che una parte del flusso dei profughi si indirizzi presso il nostro Paese: in Italia vi è una cospicua presenza di cittadini ucraini, circa 250.000 persone.

     

    Il provvedimento prevede, pertanto, il rafforzamento della rete di accoglienza degli stranieri. Inoltre, si dispone che i cittadini ucraini vengano ospitati nei CAS anche indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale.

     

    Università

    UCRAINA - ATTACCO DEI RUSSI A KIEV UCRAINA - ATTACCO DEI RUSSI A KIEV

    Infine, è istituito un apposito Fondo da 500 mila euro per finanziare misure di sostegno per studenti, ricercatori e docenti ucraini affinché possano svolgere le proprie attività presso università, istituzioni per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica ed enti di ricerca italiani.

     

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    STATO DI EMERGENZA PER L’ACCOGLIENZA DEI CITTADINI UCRAINI

    Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022, in relazione all’esigenza di assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale in conseguenza della grave crisi internazionale in atto.

    VLADIMIR PUTIN COME IL DOTTOR STRANAMORE VLADIMIR PUTIN COME IL DOTTOR STRANAMORE

     

    Al fine di organizzare ed attuare gli interventi più urgenti sono stati stanziati 10 milioni di euro, a carico del Fondo per le emergenze nazionali.

     

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    Il Consiglio dei Ministri è terminato alle 16.35.

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