Enrico Marro per il “Corriere della Sera”
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Per ora non ci sono le condizioni per riaprire le attività produttive, ha affermato ieri il presidente del Consiglio in videoconferenza con i leader di associazioni imprenditoriali e sindacati, specificando che viene prima la salute. Tranne marginali aggiustamenti riguardanti attività connesse ai servizi essenziali, ha spiegato Giuseppe Conte, il resto rimane chiuso fino a nuove decisioni del governo.
giuseppe conte - coronavirus meme
Il premier non ha indicato date per la riapertura. Le sue parole hanno rassicurato i sindacati, arrivati all' appuntamento preoccupati per il pressing per la riapertura da parte delle associazioni confindustriali del Nord. Del resto anche il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, è stato molto cauto.
giuseppe conte carlo bonomi
Nessuno ha messo in discussione che la priorità sia garantire la sicurezza dei lavoratori.
A questo fine Conte ha annunciato la costituzione di una task force a Palazzo Chigi composta, oltre che dai ministri interessati, da esperti e dai rappresentati delle parti sociali. Avrà il compito di studiare tempi e modalità di ripresa delle produzioni. «Abbiamo convenuto che non ci sono ancora le condizioni per ripartire. Tutti vogliamo che si riapra nel massimo della sicurezza», dice la segretaria della Cisl, Annamaria Furlan.
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ANNAMARIA FURLAN
Ieri, intanto, Fca e sindacati hanno concluso un accordo che potrebbe fare da apripista. Il testo prevede, tra l' altro, obbligo di mascherina per tutto il personale, rilevazione delle temperature prima dell' ingresso in azienda, mantenimento della distanza di almeno un metro tra i lavoratori, sanificazione degli ambienti, procedure per evitare assembramenti nelle mense e negli spogliatoi, uso dello smart working e formazione. Azienda e sindacati hanno sottoposto le prescrizioni previste nell' accordo alla valutazione del noto virologo Roberto Burioni, che le ha approvate.
ROBERTO BURIONI
Oltre alle opere di pulizia, igienizzazione e sanificazione in tutti gli impianti e negli uffici della casa automobilistica allo scoppio della pandemia e che saranno tutte aggiornate prima del riavvio delle attività produttive, Fca attrezzerà tutte le aree di lavoro e relax, i servizi igienici e gli spogliatoi con materiale sanitario a disposizione dei dipendenti (gel igienizzanti, saponi aggressivi, kit pulire le superfici). L' accordo poi specifica che prima della riapertura degli stabilimenti sarà inviato tramite WhatsApp ed email a ogni lavoratore un pacchetto di informazioni con le misure da adottare in ogni reparto.
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A ogni lavoratore sarà consegnato un kit di due mascherine chirurgiche e un paio di guanti per ogni giornata lavorativa e un paio di occhiali al mese. A coloro che entreranno a piedi o in macchina verrà misurata la temperatura utilizzando telecamere termiche e termometri manuali a distanza e in caso di temperature superiori ai limiti consentiti saranno messe in atto tutte le azioni previste dalle disposizioni governative. Proseguirà l' utilizzo del «remote working» dove sarà possibile. Le pause collettive saranno distribuite all' interno di tutto il turno. Gli orari delle mense verranno ampliati.
recessione coronavirus
maurizio landini michele de palma
Soddisfatti i sindacati. «L' accordo - sottolineano Francesca Re David e Michele De Palma per la Fiom-Cgil - è i risultato dell' incontro tra le competenze dei delegati, dei lavoratori e degli esperti e la volontà dei sindacati e della Fca». «È un' intesa importante per una ripresa più sicura», dicono Marco Bentivogli e Raffaele Apetino della Fim-Cisl mentre per il responsabile Fca della Regione Emea, Pietro Gorlier, «la salute e la sicurezza dei lavoratori sono le priorità principali di Fca».