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    PRIMARIE FATTE A MAGLIE - L'ASSO NELLA MANICA DI TRUMP? IL GENERO JARED KUSHNER, IMMOBILIARISTA CHE HA TRASFORMATO LA MODELLINA IVANKA NELL'ORTODOSSA YAEL, DUE FIGLI E TERZO IN ARRIVO - LUI TESSE LA TRAMA PER IL SOSTEGNO DELLA COMUNITÀ JEWISH E DI MURDOCH - A GIUGNO, VIAGGIO IN ISRAELE


     
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    ivanka trump jared kushner ivanka trump jared kushner

    Maria Giovanna Maglie per Dagospia

     

    “Dov’è Jared? Ehi, non nasconderti, vieni sul palco. Lo vedete? Jared è giovane ma già un grande imprenditore, e adora la politica. Guardate come si veste, non è terribile?” Era novembre del 2015, un comizio in South Carolina, del candidato Trump si rideva ancora, il giovanotto nessuno sapeva chi fosse, ma c’è sempre stato nei mesi a seguire.

     

    Il consigliere veramente fondamentale, quello che tesse la trama giusta per la grande riconciliazione tra il candidato eversivo e il partito, ma anche con il resto del mondo che conta a Washington, quello che ha convinto Rupert Murdoch, è lui, un ragazzo dall’aria dimessa, in jeans e piumino trapuntato, sempre dietro le quinte o confuso in platea con il pubblico, eppure è una potenza, e la sua lealtà a Donald Trump indiscutibile.

     

    ivanka trump jared kushner katie holmes ivanka trump jared kushner katie holmes

    Come mai un recente sondaggio in Israele ha rivelato che il candidato preferito è Donald Trump? Che rappresenterebbe gli interessi di Israele in usa meglio di Hillary Clinton? Certo, i rapporti con i democratici, hanno toccato il livello minimo con Barack Obama, Hillary, nonostante le sue rassicurazioni costanti, è ritenuta storicamente poco interessata a Israele, da first lady partì amica dei palestinesi, e Ted Cruz a ragione è considerato un antisemita, qualunque cosa dichiari. Ma di qui a scegliere come preferito l’outsider Trump ce ne passa.

    ivanka trump con i figli ivanka trump con i figli

     

    E com’è che Israel Ha Yom, il quotidiano più venduto nel Paese, di proprietà del magnate dei casinò Sheldon Adelson, uno che è potente di qua e di là, si è deciso ad appoggiare pubblicamente il miliardario newyorchese? La relazione speciale tra Israele e gli Stati Uniti è una delle chiavi di scelta dei candidati repubblicani, il 76 per cento degli elettori la considera tale; di solito un conservatore come Netanyahu si è affidato alla sua base a Washington, ovvero John McCain e Lindsay Graham.

    ivanka trump jared kushner ivanka trump jared kushner

     

    I quali gli hanno sempre detto che Trump non va bene, che la sua politica estera è inesistente, che non gliene importa niente del Medio Oriente, che l’avversione per i musulmani non è sufficiente, anzi controproducente. Opinioni forti che Trump apparentemente non smentiva dichiarando alla Cnn, durante il dibattito in Texas: “A che servirebbe se cominciassi a dire che sono pro Israele?”

    ivanka trump jared kushner ivanka trump jared kushner

     

    Forse voleva dire di non averne bisogno, il perché si è capito nelle settimane successive, quando il candidato è andato a Washington a parlare all’Aipac, American Israel Public Affairs Committee, l’associazione degli ebrei d’America, e a un gruppo scelto di parlamentari repubblicani.

     

    Nel presentare  Donald Trump ai colleghi, il senatore Jeff Sessions spiegava che a rendere possibile l’incontro riservato era stato Jared Kushner, 35 anni, costruttore di grande successo, proprietario del New York Observer, preoccupato degli scarsi rapporti con Capitol Hill. Kushner è il genero amatissimo  e ascoltatissimo di Trump, ha sposato nel 2009 Ivanka, anzi Yael, come si chiama dopo la conversione all’ebraismo ortodosso della famiglia del marito, indispensabile per l’accordo matrimoniale.

     

    ivanka trump jared kushner ivanka trump jared kushner

    Yael è oggi molto lontana dalla modellina figlia della disinvolta Ivana, prima moglie del magnate; tre figli, alimentazione kosher, shabat e sinagoga, ma a fianco del padre nell’impresa, e una coppia d’acciaio con l’ambizioso marito. Kushner non ha ruolo ufficiale nella campagna, ma è l’uomo da osservare, soprattutto nei prossimi mesi, nella costruzione del personaggio non più estemporaneo, o non solo, ma presidenziale, in qualche modo più tradizionale, quindi rassicurante per l’establishment e i finanziatori.

    ivanka trump jared kushner ivanka trump jared kushner

     

    Con Murdoch gli è già riuscito il capolavoro, lo squalo era furibondo per la lite tra Trump e la conduttrice di punta della Fox, Megyn Kelly,ma Kushner ha ricucito i rapporti, e l’endorsement del New York Post ha avuto il suo ruolo nella vittoria del 19 aprile. Ron Perlmamn, l’altro miliardario potente della vecchia New York, pure si sta spendendo per il nouveau riche venuto da Queens.

     

     Figlio di un importante costruttore, Kushner è nel report 2015 dell’Aipac come benefattore della lobby pro Israele. A Gerusalemme c’è un campus medico universitario, costruito due anni fa, costato 20 milioni di dollari, che porta il nome della famiglia. Alla fine del 2015 tutto era pronto per il viaggio di Trump in Israele, ma il candidato se ne uscì con l’idea di proibire l’ingresso ai musulmani negli Usa, e Netanyahu fu costretto a un comunicato di condanna. Il viaggio a quanto pare si farà a giugno, alla fine delle primarie e subito prima della convention.

    donald e melania trump donald e melania trump

     

    A evitare problemi ulteriori, l’incontro all’Aipac è stato preparato accuratamente da Kushner, discorso scritto, e letto sul teleprompter, niente improvvisazioni, addirittura una telefonata di Ron Dermer, l’ambasciatore di Israele, per spiegare alcuni punti delicati nelle relazioni tra i due Paesi.

     

    Fatto sta che ai membri della lobby era arrivata l’indicazione precisa di alzarsi e andarsene all’arrivo di Trump, ed è finita con tutti ad ascoltare, standing ovation finale, grande rabbia della Casa Bianca.

     

    Stiamo parlando di diciottomila persone, molti di simpatie democratiche, che con sorpresa hanno ascoltato il “clown” dire che i palestinesi devono eliminare dalle scuole i testi di odio per Israele, cancellare i nomi di strade e piazze intitolate a terroristi suicidi; che gli Stati Uniti devono votare alle Nazioni Unite contro qualsiasi tentativo di imporre restrizioni o condizioni per la pace a Israele; che la Casa Bianca ha firmato un accordo con l’Iran che danneggia Israele.

    donald trump all aipac associazione israelo americana donald trump all aipac associazione israelo americana

     

    Discorsone, scritto da Kushner con la collaborazione di un raffinato intellettuale, Ken Kurson, direttore del New York Observer, di cui i Kushner sono proprietari, ed ex speech writer di Rudy Giuliani. Quando Trump ha detto “come potete dubitare del mio amore per Israele, ho un genero ebreo e sto per avere il terzo nipotino ebreo”, la platea ha apprezzato l’understatement.


     

     

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