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    PRIMATI NAPOLETANI - A SOMMA VESUVIANA IL PRIMO ARRESTO PER OMICIDIO STRADALE - IN MANETTE IL 37ENNE ALESSANDRO PEPE: HA INVASO CON LA SUA AUTO LA CORSIA OPPOSTA UCCIDENDO SUL COLPO UN GIOVANE - A PEPE ERA STATA RITIRATA LA PATENTE A CAUSA DI UNA CONDANNA PER STUPEFACENTI


     
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    Caterina Maniaci per “Libero Quotidiano

     

    OMICIDIO STRADALE LA VITTIMA ANTONIO TUFANO OMICIDIO STRADALE LA VITTIMA ANTONIO TUFANO

    In Campania, precisamente a Somma Vesuviana, è scattato il primo arresto per omicidio stradale, proprio all' entrata in vigore della nuova legge, venerdì 25 marzo. A finire in manette è stato Alessandro Pepe, 37 anni.

     

    L' uomo nel tardo pomeriggio di sabato si trovava nell' area industriale di Somma, alla guida della sua Opel Corsa, quando la sua auto ha invaso l' altra carreggiata schiantandosi contro la Toyota Yaris guidata da Antonio Tufano, un giovane di 28 anni, che è morto sul colpo.

     

    Nell' auto con Pepe, finito poi agli arresti, c' erano anche i suoi nipoti, due bambini di 10 e 12 anni, ricoverati all' ospedale Santobono di Napoli: uno dei bambini è attualmente in prognosi riservata.

    OMICIDIO STRADALE ALESSANDRO PEPE OMICIDIO STRADALE ALESSANDRO PEPE

     

    Le indagini hanno accertato che l' investitore, già noto alle forze dell' ordine, alla guida dell' auto procedeva ad una velocità doppia rispetto a quella consentita, inoltre era sprovvisto delle revisione della vettura che era stata posta sotto sequestro nel novembre scorso e soprattutto, aggravante di rilievo, guidava senza patente perchè gli era stata ritirata nel 2011 con provvedimento della prefettura di Napoli, a causa di una condanna per stupefacenti.

    OMICIDIO STRADALE NAPOLI 3 OMICIDIO STRADALE NAPOLI 3

     

    La dinamica dell' incidente, dopo i rilievi dei carabinieri, è infatti risultata più chiara: sabato sera l' auto della vittima, Antonio Tufano, che procedeva in direzione di Somma Vesuviana, è stata centrata in pieno e frontalmente dall' auto guidata da Pepe, che ha invaso la carreggiata. Per il giovane non c' è stato scampo.

     

    Il provvedimento restrittivo è stato disposto dal pm della procura di Nola, che ne ha già chiesto la convalida al gip e ha disposto gli arresti domiciliari, con l' accusa appunto di omicidio stradale e lesioni per Pepe, il quale è ancora ricoverato per le gravi fratture riportate.

     

    OMICIDIO STRADALE NAPOLI 2 OMICIDIO STRADALE NAPOLI 2

    La legge n. 41 del 23 marzo 2016, che ha introdotto il reato omicidio stradale, però, ha avuto una prima applicazione parziale nel caso della donna che sabato scorso, 26 marzo, ha travolto quattro ciclisti sulla via Aurelia a Roma, uccidendone uno. In più, come aggravante, la donna, che guidava un Suv, si è data alla fuga, senza fermarsi e prestare soccorso.

     

    OMICIDIO STRADALE NAPOLI 4 OMICIDIO STRADALE NAPOLI 4

    Solo più tardi, la 52enne si è presentata ai carabinieri, che peraltro erano già sulle sue tracce. Sottoposta ai test per alcol e droga, è comunque risultata negativa. La donna è stata posta in stato di fermo, quindi il suo è diventato, di fatto, il primo caso di denuncia, a piede libero, per omicidio stradale e lesioni gravi.

     

    La nuova legge è stata approvata definitivamente il 2 marzo scorso dal Senato, dove il governo aveva posto la fiducia, dopo un lungo e travagliato iter parlamentare. Ora, quindi, l' omicidio stradale è diventato un reato a se stante, graduato su tre varianti. In particolare, resta la pena già prevista oggi (da 2 a 7 anni) nell' ipotesi base, quando cioè la morte sia stata causata violando il codice della strada.

     

    OMICIDIO STRADALE NAPOLI OMICIDIO STRADALE NAPOLI

    Ma la sanzione penale sale sensibilmente negli altri casi. Grazie alle nuove regole, quindi, chi uccide una persona guidando in stato di ebbrezza grave, con un tasso alcolemico oltre 1,5 grammi per litro, o sotto effetto di droghe, rischierà da 8 a 12 anni di carcere.

     

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    Sarà invece punito con la reclusione da 5 a 10 anni l' omicida il cui tasso alcolemico superi 0,8 g/l oppure abbia causato l' incidente per condotte di particolare pericolosità (eccesso di velocità, guida contromano, infrazioni ai semafori, sorpassi e inversioni a rischio). La pena può aumentare della metà se a morire è più di una persona: in quel caso il colpevole rischia fino a 18 anni di carcere.

     

    Altre novità previste dalla legge appena entrata in vigore. L' ipotesi più grave di omicidio stradale (e di lesioni) si applica ai camionisti e agli autisti di autobus anche in presenza di un tasso alcolemico sopra gli 0,8 g/l. In caso di fuga del conducente dopo l' incidente, scatta l' aumento di pena da un terzo a due terzi, e la pena non potrà comunque essere inferiore a 5 anni per l' omicidio e a 3 anni per le lesioni.

    OMICIDIO STRADALE ALESSANDRO PEPE BIG OMICIDIO STRADALE ALESSANDRO PEPE BIG

     

    Altre aggravanti sono previste se si provoca la morte o lesioni di più persone (come nel caso della donna che ha provocato il gravissimo incidente a Roma) oppure se si è alla guida senza patente o senza assicurazione. La pena è invece diminuita fino alla metà quando l' incidente è avvenuto anche per colpa della vittima.

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