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    PRIMAVERA D’INVERNO - DAI 20 GRADI IN PIÙ AL POLO NORD AI 14 DI CORTINA: TEMPERATURE PRIMAVERILI E GIORNATE SOLEGGIATE: È ALLARME PER IL CLIMA - L’ONDATA DI CALORE HA DETERMINATO ANCHE UNA RIDUZIONE DEI GHIACCI


     
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    GROENLANDIA GROENLANDIA

    Giovanni Caprara per il Corriere della Sera

     

    È il forte vortice che si è creato sul Polo Nord in buona parte responsabile delle giornate soleggiate e delle temperature sopra la media di questi giorni di fine d' anno, come i 14 a Cortina. Il fenomeno polare trattiene le correnti fredde che dovrebbero scendere verso sud e così sull' Italia e buona parte dell' Europa si è creata una situazione anomala.

     

    L' anticiclone che sovrasta la vasta area si è bloccato impedendo le precipitazioni nevose. Così resterà sino al 2 o al 3 gennaio - dice Bernardo Gozzini, direttore del Laboratorio Lamma del Cnr - anche se da mercoledì ci sarà qualche flusso d' aria più fredda che lambirà le coste adriatiche. Stupisce però la frequenza di questi fenomeni, prima più rari.

    PONTE DI LEGNO PONTE DI LEGNO

     

    Tra l' altro lo stesso Polo Nord è sotto osservazione perché un' onda di calore sta avvolgendo la zona artica registrando temperature di cinque gradi oltre la media a partire da novembre.

     

    Secondo un rapporto dell' Environmental Change Institute di Oxford le temperature in alcuni punti sarebbero addirittura di 20 gradi superiori alle medie di stagione. Un' ondata di calore del genere dovrebbe verificarsi soltanto una volta ogni mille anni ha detto alla Bbc il dottor Friederike Otto.

     

    Secondo l' esperto, qualsiasi modello teorico non aiuta a decifrare la situazione se non si inserisce il contributo dei gas serra portato dalle attività umane. All' origine della situazione ci sono delle correnti calde in arrivo dal Nord Atlantico che favoriscono la formazione di nubi creando un effetto serra sull' intera area.

    CORTINA CORTINA

     

    Il dato allarmante ora diffuso si aggiunge a quello dei ghiacci che quest' anno in dicembre hanno raggiunto un' estensione minima di 4,14 milioni di chilometri quadrati.

    Il dato pone il 2016 al secondo posto dopo l' anno record 2012 quando si arrivò soltanto a 3,9 milioni di chilometri quadrati.

     

    Temperature e ghiacci ridotti sono ovviamente correlati. Da ricordare che queste misure sono effettuate a partire dal 1979, anno in cui la superficie dei ghiacci artici raggiungeva un minimo ben superiore di 6,9 milioni di chilometri quadrati.

     

    La discesa è progressiva e costante e un impatto negativo è già evidente nell' esplosione delle alghe che sulla superficie dell' Oceano Artico, dal 1997 al 2015, sono aumentate del 47% nella loro estensione.

     

    Ovviamente temperature più elevate e riduzione dei ghiacci stanno provocando delle alterazioni ecologiche sempre più significative, in particolare nella catena alimentare nel mondo marino ma anche per gli uccelli.

    Un' onda di calore come questa è molto, molto insolita, ha sottolineato Thorsten Markus del Cryospheric Sciences Laboratory della Nasa. Ora si attendono i dati della CO2 nell' atmosfera per il 2016 che è il terzo elemento collegato alla temperatura e ai ghiacci. Ma ci sono poche speranze di scendere sotto la pericolosa soglia di allarme di 400 parti per milione già confermate nel 2015.

    PRIMAVERA D'INVERNO PRIMAVERA D'INVERNO

     

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