L ARRIVO DI PROFUMO A LEONARDO FINMECCANICA
DAGOREPORT
Debutto col “botto” per il neo amministratore delegato di Leonardo-Finmeccanica, Alessandro Profumo. La Borsa con il -3,6% (qualche decina di milioni bruciati al vento), non sembra aver gradito la scelta del governo Gentiloni di affidare a un banchiere la guida di un gruppo industriale impegnato nei settori strategici dell’aerospazio e della sicurezza, che richiede capacità manageriali sui mercati internazionali delle commesse militari. “Una follia!”, è stato il commento di un ex manager del gruppo di Piazza Montegrappa.
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Ma i malumori più forti si registrano al ministero della Difesa e tra i nostri vertici militari che fino all’ultimo hanno contrastato la scelta di Profumo impegnato in un viaggio in Algeria.
Alla fine della contesa l’ha spuntata l’asse Renzi-Padoan, supportati dal potente capo della segreteria del Mef Fabrizio Pagani, che avevano cercato di coinvolgere anche il Quirinale nella partita delle nomine pubbliche.
Ma Sergio Mattarella non ha voluto mettere bocca sull’ultima tornata di lottizzazioni nonostante sia stato tirato più volte per la giacca. Lo stesso Profumo aveva cercato un “garante” più alto prima di accettare l’incarico rimasto in bilico fino all’ultimo. Non l’ha però trovato. E nei termini di legge presto dovrà spogliarsi sia di Equita sim sia della poltrona nella banca russa Sberbank. I conflitti d’interessi sono sempre dietro l’angolo.
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