Alessandro Profumo Leonardo
DAGONOTA
Perché Carlo Calenda ha sentito il bisogno di precisare, sul suo profilo Twitter, che si cerca di tutelare la posizione di Leonardo-Finmeccanica al tavolo del gruppo di lavoro incaricato di studiare la partnership tra Fincantieri e NavalG?
La verità è che il ministro dello Sviluppo Economico e più ancora la sua collega della Difesa, Roberta Pinotti, nel corso delle trattative con i francesi sui cantieri navali Stx si sono impicciati più delle questioni militari che di quelle cantieristiche, rischiando anche di far saltare a più riprese – prima con Carletto-parlatroppo, che all’inizio il ministro transalpino Bruno Le Maire non voleva più al tavolo, poi con la Pirolex, che si è messa squittire – l’accordo che poi si è fatto grazie alla pazienza di Piercarlo Padoan.
CARLO CALENDA PIER CARLO PADOAN ALESSANDRO PROFUMO E ROBERTA PINOTTI
Peccato che allo sbattersi (inutile) dei due ministri che hanno simpatie per Finmeccanica, non sia corrisposto un altrettanto forte impegno di Alessandro Profumo, l’unico titolato ad occuparsi del business di Leonardo. Mister Arrogance non ha partecipato al primo incontro bilaterale – ci è andato Lorenzo Mariani al suo posto – e al secondo ha fatto un compitino-ino che ha lasciato le cose come stavano.
MAURO MORETTI
A piazza Montegrappa, ancora zeppa di uomini che telefonano più volte al giorno all’ex Mauro Moretti, i mugugni si sprecano. Dopo 120 giorni dalla sua nomina (180 dalla designazione) Profumo di Arrogance non ha ancora battuto un chiodo, salvo qualche nomina in cui si è distinto per preferire il genere femminile (anche chi era priva di curriculum adatto), e soprattutto non ha portato a casa nuovi contratti, anche dopo i suoi viaggi negli Stati Uniti (l’incontro con la Boeing è stato a dir poco disastroso). E quel volpone di Beppe Bono se la ride…
GIUSEPPE BONO