Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”
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Promossa, ma con riserva. Secondo quanto risulta a "La Stampa", la manovra del governo Meloni «non è pienamente in linea» con le raccomandazioni Ue. Il che non equivale a una bocciatura, ma nemmeno a una promozione piena. Sotto la lente, in particolare c'è l'andamento della spesa netta primaria che salirà a livelli molto più alti del previsto. Bruxelles aveva chiesto di contenere l'aumento della spesa entro l'1,3% tra il 2023 e il 2024: numeri alla mano, l'Italia sembra rispettare questa indicazione.
Il problema è che il livello della spesa attuale è molto più alto di quello previsto prima dell'estate ed è questa discrepanza ad aver condotto l'esecutivo europeo a formulare il suo giudizio. La ragione sarebbe legata alla contabilizzazione delle spese del Superbonus e in ogni caso la Commissione chiederà all'Italia e agli altri Paesi che sono nella stessa situazione di tenersi pronti a prendere le necessarie misure.
GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI
Bruxelles coglierà inoltre l'occasione per invitare il governo ad accelerare con l'implementazione del Pnrr e metterà l'accento sul debito che non cala. Inoltre, sottolineerà che il deficit resta al di sopra del 3% (5,3% quest'anno e 4,4% il prossimo), il che espone il Paese al rischio di procedura.
Ma si tratta di una situazione che riguarda altri 7 Paesi nell'Eurozona (Belgio, Spagna, Francia, Lettonia, Malta, Slovenia e Slovacchia) e che comunque verrà rivalutata dopo le Europee, anche alla luce delle regole del nuovo Patto di Stabilità che per quella data dovrebbe essere in vigore.
[…] Oggi Giancarlo Giorgetti incontrerà a Parigi il suo collega Bruno Le Maire, reduce dai colloqui della scorsa settimana con Christian Lindner. E proprio il tedesco accoglierà domani a Berlino il ministro delle Finanze italiano.
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La girandola di incontri bilaterali prosegue a ritmo serrato, ma la presidenza spagnola ha deciso di cancellare l'Ecofin straordinario inizialmente in agenda il 23 novembre per discutere di una proposta legislativa concreta.
Niente da fare: i ministri delle Finanze si vedranno direttamente a Bruxelles per l'Eurogruppo del 7 dicembre e la sera si incontreranno per una cena informale. La discussione poi proseguirà il giorno seguente all'Ecofin. Il rischio di non arrivare a un'intesa l'8 dicembre è alto e in tal caso la patata bollente potrebbe finire sul tavolo del Consiglio europeo che si riunirà una settimana dopo.
giorgia meloni paolo gentiloni
Nelle sue raccomandazioni adottate prima dell'estate, Bruxelles aveva chiesto all'Italia e a tutti gli altri Paesi di «eliminare gradualmente le vigenti misure di sostegno di emergenza connesse all'energia, usando i relativi risparmi per ridurre il disavanzo pubblico». Roma non avrebbe utilizzato queste risorse per tagliare il deficit e dunque, anche su questo punto, non sarebbe pienamente in linea con la raccomandazione.
Ma proprio ieri la Commissione ha deciso di prorogare fino al 30 giugno la sospensione di alcune regole sugli aiuti di Stato per contrastare il caro-energia. Nello specifico, oltre alla proroga di sei mesi, vengono aumentati i massimali degli aiuti per il riscaldamento invernale (a seconda dei settori economici) e viene estesa fino a fine giugno la possibilità di offrire compensazioni alle società particolarmente energivore.
GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI
Tradizionalmente, l'Italia non ha mai accettato volentieri l'eccessivo allentamento delle regole sugli aiuti di Stato perché si tratta di un intervento che favorisce i Paesi con più margini di spesa. Ma la premier Giorgia Meloni ha accolto «con soddisfazione» l'annuncio perché «consentirà al governo di continuare a sostenere le imprese e i lavoratori, soprattutto le donne, i giovani e le fasce sociali più bisognose, soprattutto nelle zone del Mezzogiorno che ancora devono riguadagnare competitività». […]
IL RIGORE - VIGNETTA BY GIANNELLI