Barbara Carbone per “il Messaggero”
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Il diktat è chiaro a tutti: restate a casa durante le festività natalizie. Una condizione obbligata che potrebbe rivelarsi micidiale per la nostra linea. Se già durante il primo confinamento, l' attività più praticata dagli italiani si è rivelata essere impastare e cucinare, come faremo a non ingrassare ora che sulle nostre tavole arriveranno, come da tradizione, torroni, pandori, panettoni e, soprattutto, è possibile concedersi qualche peccato di gola?
I più rigorosi hanno giocato d' anticipo seguendo una dieta equilibrata prima dell' arrivo del Natale così da potersi permettere qualche eccesso in più, a cuor leggero. Chi non l' ha fatto attende con paura la prova bilancia del nuovo anno. Ma, secondo gli esperti, la soluzione c' è. «Si può sbagliare in modo giusto». Usa un ossimoro il professore Giorgio Calabrese, presidente del Comitato per la sicurezza alimentare del ministero della Salute, per spiegare come si possa mangiare tutto con qualche piccola attenzione.
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IL CAPPONE «Sì ai tortellini in brodo di cappone al pranzo di Natale se però prevediamo frutta e verdura nel pasto successivo - suggerisce - Via libera anche ai dolci ma sempre senza strafare. Possiamo inserire un dolce natalizio in uno dei cinque pasti della giornata cercando di assumere meno calorie negli altri pasti. Preferire il panettone al pandoro che ha in genere meno grassi e meno calorie, 400 calorie ogni 100 grammi di pandoro contro 370 del panettone. A fine pasto va bene anche della frutta secca senza però eccedere: 100 grammi equivalgono a 600-700 calorie».
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Una fetta del tradizionale tronchetto di Natale per non parlare della bagna di liquore, arriva anche a 500 calorie a porzione. I cioccolatini ripieni superano le 500 calorie- avverte il dietologo- Un cioccolatino come dessert basta e avanza, accompagnato da una tazza di caffè amaro o tè amaro. Attenzione al vino e agli alcolici. «Un bicchierino di passito contiene cento calorie contro le ottanta di un bicchiere di prosecco.
Evitiamo sempre l' accoppiata vini dolci e dolci natalizi» ricorda Calabrese.
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LA RINUNCIA Avere bene a mente le calorie dei cibi che spunteranno sulle tavole di Natale significa fare i calcoli e bilanciare le scelte nell' arco dei prossimi giorni. Un pasto carico e abbondante va compensato con uno leggero. mai il digiuno ripetono gli esperti.
Che gli italiani siano stanchi di rinunce e privazioni e che non intendano soffrire anche a tavola lo rivela una ricerca condotta su un campione di 500 persone dall' associazione Donne e qualità della vita presieduta dalla psicologa Serenella Salomoni. Sette italiani su dieci non rinunceranno ai pranzi e alle cene di Natale e Capodanno. «Il 36% degli intervistati, dice che mangiare aiuta a rimuovere i pensieri.Il 22 % sostiene che l' orgia di cibo è di buon auspicio.
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Per il 17% sesso e cibo sono il binomio ideale per iniziare bene l' anno nuovo spiega Salomoni- Le feste portano felicità ma sono anche fonte di stress, per questo motivoè importante mangiare bene». Quindi affogheremo i dispiaceri nel piatto? Non esattamente ma quel che è certo è che, secondo gli esperti, non è questo il periodo migliore per rinunciare a qualche coccola culinaria. Invece di abbuffarsi e fare il pieno di dolci in poche occasioni, è preferibile inserirne piccole quantità ben distribuite. Ciò aiuterà a sentirsi sempre appagati e a non incorrere in supermangiate. E guadagnare anche 4 chili in una ventina di giorni. Dal momento che la maratona culinaria inizia ora e rischia di finire il 6 gennaio cominciamo a prometterci che durante i giorni di mezzo, quelli non di festa, rispetteremo il nostro bilancio calorico.
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«Di privazioni ne abbiamo avute fin troppe in questi mesi - avverte la nutrizionista della Casa di Cura Santa Famiglia di Roma, Arianna Micozzi che suggerisce piccole strategie per non ingrassare - Quando prevediamo di concludere il pasto con un dolce natalizio, suggerisco di cominciare il pranzo con delle verdure crude che attenueranno il senso di fame riducendo l' impatto glicemico degli alimenti successivi.
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E poi fare una scelta consapevole nel momento in cui decidiamo che cosa mangiare. Puntiamo sulla qualità. Il cibo buono migliora l' umore e la qualità della vita. Mai come adesso ne abbiamo bisogno». Ma, ovviamente, attenzione ai chili che nel futuro prossimo venturo potrebbero diventare loro stessi motivo di disagio sia per il fisico che per la psiche.
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