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    PROSEGUE LA BATTAGLIA LOTITO-GRAVINA SULL’INDICE DI LIQUIDITÀ, IL NUOVO PARAMETRO INTRODOTTO DALLA FIGC PER L'ISCRIZIONE AI CAMPIONATI - LAZIO E SPEZIA IN RITARDO, LECCE OK - C'È TEMPO FINO AL 22 GIUGNO PER METTERSI IN REGOLA - L'INDICE DI LIQUIDITÀ, FISSATO PER QUESTA STAGIONE A 0.5, ALTRO NON È CHE IL RAPPORTO TRA L'ATTIVO E LE PASSIVITÀ A BREVE TERMINE…


     
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    Da repubblica.it

     

    lotito gravina lotito gravina

    Dopo mesi di battaglia acerrima, la Serie A ha scoperto che il diavolo non era poi brutto come lo dipingeva. Alla mezzanotte di martedì è scaduto il termine per presentare il contestatissimo indice di liquidità, nuovo parametro introdotto dalla Figc per l'iscrizione ai campionati. E solo tre società, alla scadenza, non sarebbero state ammesse. Sono la Lazio (l'ultima a presentare il documento, alle 23.35 di martedì), Lecce e in piccola parte lo Spezia. In realtà anche il Lecce ha già sistemato i conti dopo la promozione: era esposto per 2,2 milioni, ha ricapitalizzato per 3,9.

     

    L'indice di liquidità, fissato per questa stagione a 0.5, altro non è che il rapporto tra l'attivo e le passività a breve termine (dove è a 1, come in Germania, attivi e passivi devono pareggiarsi). Se il termine scadesse oggi, le tre squadre non potrebbero essere iscritte alla Serie A. Ma c'è tempo fino al 22 giugno per mettersi in regola. E soprattutto la situazione non è poi così cupa.

     

    L'esposizione complessiva delle tre, sommata, arriva appena a 6 milioni. Vuol dire che basta davvero poco per rientrare. La Lazio, la più in "ritardo" (sarebbe fuori di 4 milioni circa), potrebbe rimettersi in regola a breve con le imminenti cessioni di Vavro ed Escalante (o può ricapitalizzare).

     

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    Quella depositata poi è una fotografia al 31 marzo, e da quel giorno già qualcosa potrebbe essere cambiata. Il Bologna ad esempio, che a quel termine era sotto l'indice, ha già ricapitalizzato per 17 milioni. Tutto ciò può voler dire due cose: primo, che l'indice fissato a 0.5 è forse troppo tollerante. Il calcio italiano infatti sembra quasi sano, e di certo non è così. Ma il piano di "risanamento" è triennale, e dal prossimo anno i parametri saranno via via più stringenti. La seconda è che il problema c'è stato soprattutto per la Lazio e quindi per Lotito. La battaglia collettiva, che ha unito la Serie A, non ha quindi - numeri alla mano - una spiegazione. Devono essersene accorti anche i club, se l'idea dei più oltranzisti di boicottare l'indice, non presentandolo in massa, è rimasta lettera morta.

     

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