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    PSICODRAMMA DEMOCRATICO – COSA SI SONO DETTI I 124 ELETTI DEL PD? UNA MAREA DI SCEMENZE - LA SUPERCAZZOLA DI BOCCIA: “DOBBIAMO ANCHE CAPIRE DOVE ANDIAMO E CON CHI” (MA PURE 'NDO PARCHEGGIAMO) - MATTEO RICCI PASSA DAL DURBANS (“DOBBIAMO ESSERE SORRIDENTI”) ALLO XANAX: “DOBBIAMO ANCHE AVERE UNA SCOSSA ANTIDEPRESSIVA. SENNÒ NESSUNO CI AVVICINERÀ” – L’AMARA VERITA’ DELLO ZINGARETTIANO MICCOLI: “NON SIAMO PIÙ UN PARTITO. SIAMO UN TRITURATORE INDUSTRIALE DI SEGRETARI”


     
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    Estratto dell'articolo di Salvatore Merlo per “il Foglio”

     

    ENRICO LETTA ENRICO LETTA

    Chiusi nella torre d’avorio del Nazareno, protetti da pareti di sughero contro gli sconvolgenti pollini dell’oggi, centoventiquattro eletti del Pd (settanta collegati via internet) si sono riuniti ieri per preparare il congresso. “Non siamo più un partito. Siamo un trituratore industriale di segretari”, dice a un certo punto Marco Miccoli, zingarettiano spiccio. Lui è uno che va al sodo. E infatti: “Serve uno scontro duro, vero, anche drammatico”. Parole sante. Eppure non c’è dramma. Non c’è solennità. E’ un po’ come ascoltare l’Eroica in una trascrizione per armonica a bocca.

     

    boccia conte boccia conte

    Quando per esempio interviene Francesco Boccia, l’ex ministro prima sembra Nanni Moretti (“dobbiamo dirci chi siamo e che cosa vogliamo fare”) poi diventa improvvisamente Roberto Benigni (“dobbiamo anche dirci dove andiamo e con chi”). Manca solo quello che chiede a Benigni e Troisi: un fiorino! In pratica la mozione Frittole. Poi arriva Matteo Ricci. Il sindaco di Pesaro, amico di Sala e Nardella, è sospeso tra discorso motivazionale e pubblicità del dentifricio. “Dobbiamo soprattutto essere sorridenti”, dice. Quindi passa dal Durbans allo Xanax: “Dobbiamo anche avere una scossa antidepressiva”. Ecco. “Sennò nessuno ci avvicinerà”. Mozione ansiolitica. Chi si avvicinerà a queste facce lunghe? “Proprio nessuno”, dice Stefano Bonaccini inforcando gli occhiali a goccia.

    matteo ricci sindaco pesaro matteo ricci sindaco pesaro

     

    (...) Così sentiamo Peppe Provenzano ammonire Letta: “Non abbiamo invocato abbastanza la pace in Ucraina, siamo stati tiepidi”. Mozione arcobaleno. Alla fine, in quattro lisergiche ore capiamo quello che sapevamo già, e che già sanno pure tutti quelli che si sono messi a discutere per quattro ore di un congresso che durerà quattro mesi: si candidano Bonaccini, Paola De Micheli e poi Andrea Orlando sponsorizzerà Elly Schlein (che però non è iscritta). Letta resta in Italia e vuole fare il kingmaker. Probabilmente vincerà Bonaccini, e forse ci sarà una piccola scissione organizzata da tre indomiti pensionati (D’Alema, Bettini e Bersani) con il concorso esterno di Giuseppe Conte....

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