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    TANA LIBERI TUTTI: TUTTI A CENA CON AMICI E PARENTI CON LE CARTE DI CREDITO AZIENDALI – PUBBLICATE LE MOTIVAZIONI SULL’ASSOLUZIONE DI MARINO - "SCONTRINI IMPRECISI MA NESSUN REATO" – LA RESPONSABILITA’ SCARICATA SULLO STAFF, L’EX SINDACO NON SAPEVA


     
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    Giuseppe Scarpa per la Repubblica

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    "Il giudicante ritiene che le evidenze siano insufficienti per ritenere l'indubitabile prova dell'uso privatistico da parte di Marino delle risorse pubbliche affidategli attribuite attraverso  la carta di credito". È il passaggio fondamentale delle motivazioni dell'assoluzione dell'ex sindaco Ignazio Marino.

     

    In tutto sono 54 le pagine attraverso cui il gup Pier Luigi Balestrieri argomenta la sua decisione. I pm accusavano il chirurgo dem di peculato e falso per 56 cene pagate con la carta di credito del Campidoglio ad amici e parenti quando era ancora il primo cittadino e di presunti pagamenti irregolari a un dipendente della sua Onlus Imagine.

     

    MARINO MARINO

    Il gup, oltre a mettere in discussione la natura privatistica dell'uso della carta di credito, facendo cadere di fatto l'accusa di peculato, passa poi alla contestazione di falso. E quindi ai giustificativi di spesa per le stesse cene. Il giudice, anche in questo caso, assolve Marino e scarica la responsabilità sul suo staff: "Eventuali errori, imprecisioni e discrasie nelle dichiarazioni giustificativi non sono suscettibili di rivestire alcuna rilevanza in questa sede penalistica, potendo tutt'al più costituire indice di un sistema organizzativo improntato a imprecisione e superficialità".

     

    ignazio marino presenta il suo libro 2 ignazio marino presenta il suo libro 2

    Per quanto riguarda il pagamento di un dipendente della Onlus Imagine (di cui Marino era presidente) con tre assegni, di cui due intestati a persone inesistenti, che gli era valsa l'imputazione di truffa, il gup sostiene che non siano emerse delle prove sulla "consapevolezza di Marino in merito all'inesistenza del Briani e del Serra, ma l'evidenze sono tali da indurre ragionevolmente da escludere che questi (Marino, ndr) ne fosse stato reso edotto".

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