Luigi Grassia per www.lastampa.it
piloti aereo
Il volo degli uccelli può rappresentare un grave pericolo per gli aerei, e viceversa: gli uccelli hanno tutto il diritto di lamentarsi se lo spazio aereo, che è di loro proprietà da milioni di anni, viene ora invaso dai mezzi meccanici prodotti dall’uomo.
Quando un uccello è fagocitato dal flusso d’aria di un motore a reazione perde la vita, e in più può bloccare il meccanismo e provocare (suo malgrado) un incidente. In gergo aeronautico di parla di “bird strike”, come se gli animali fossero colpevoli e attaccassero gli aerei.
e un uccello no e un aereo
Ad ogni modo, per evitare questo rischio gli aeroporti cercano, con vari espedienti, di tenere alla larga i pennuti dalle piste di decollo e di atterraggio, magari spaventandoli con il volo di falchi appositamente allevati e addestrati. Ma se il pericolo viene da volatili minuscoli come le api, in che modo ci si può difendere? Ape contro aereo: chi vince?
Il caso si è presentato all’aeroporto di Trapani e ha dato la stura a una causa legale che si è conclusa pochi giorni fa. Il 14 agosto del 2020 un volo Trapani-Roma non poté partire perché, secondo la compagnia aerea Albastar, un’ape si introdusse in una presa d’aria dell’aereo, rendendo impossibile il decollo.
aereo decolla 1
La compagnia invocò in questo caso la forza maggiore, paragonando lo scontro ape-aereo a un “bird strike”; ma una passeggera protestò contro questa giustificazione, ritenendola fasulla, e si rivolse al giudice di pace.
aereo decolla
E’ cominciato così il lungo iter legale, al termine del quale il giudice ha appena emesso la sentenza: la Albastar è risultata colpevole del mancato decollo, perché non è riuscita a dimostrare in maniera convincente che una piccola ape abbia davvero potuto bloccare il decollo dell’aereo. Risultato finale: la signora e i suoi tre figli hanno ottenuto un risarcimento di 1000 euro.