Il.Sa. per il "COrriere della Sera" - Estratti
Una diagnosi (di metastasi cerebrali) tanto severa quanto all’apparenza infondata.
ANDREA PURGATORI
Un’infezione cardiaca passata inosservata e, per finire, un referto frettolosamente eseguito sulla base di una risonanza magnetica che non sciolse i dubbi.
Il caso Purgatori, l’inchiesta sulla morte del giorna-lista di La7, si scioglierà con la risposta al maxi quesito formulato dai magistrati, ieri, nel corso di un incidente probatorio terminato con una richiesta di perizia. Cosa produsse l’infezione cardiaca e perché fu trascurata?
L’interrogativo porta con sé qualche certezza. È un fatto che Andrea Purgato-ri, il cronista che per primo indagò sui misteri di Ustica, è deceduto (il 19 luglio 2023) per un’infe-zione al cuore, nota come «endocardite infettiva».
(...) Ci si concentrò sul tumore (forse non così diffuso) e si perse di vista il resto. Tanto che la endocardite non fu «individuata in tempo utile per poter avviare tempestivamente le cure idonee», è scritto nella richiesta di incidente probatorio.
ANDREA PURGATORI
Oggi per la morte del giornalista sono indagati il professor Gianfranco Gualdi (difeso da Fabio Lattanzi) e il suo collaboratore Claudio Di Biasi. Ma anche il cardiologo Guido Laudani (dife-so da Nicola Madia) e l’esperta che firmò il referto dopo la risonanza magne-tica Maria Chiara Colaia-como. L’inchiesta nata dalla famiglia, assistita da Alessandro Gentiloni Silverj, sembra aver già sconfessato la presenza di metastasi cerebrali ma la risposta definitiva (fu colpa medica?) arriverà fra 90 giorni.
ANDREA PURGATORI ANDREA PURGATORI IN SENATO IL 6 GIUGNO 2023