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    “L'UCRAINA RIFIUTA I NEGOZIATI CON LA RUSSIA SU ORDINE DEGLI STATI UNITI” - PUTIN ACCUSA ZELENSKY DI NON VOLER TRATTARE LA PACE PERCHE’ MANIPOLATO DA WASHINGTON - DOPO LE PRESSIONI DI MACRON, IL PAPA LAVORA A UN TAVOLO PER LA PACE E IL SEGRETARIO DI STATO PAROLIN LO CONFERMA: “SIAMO APERTI E DISPONIBILI A FARE TUTTO IL POSSIBILE, SE C'È UNA PICCOLA APERTURA NE APPROFITTEREMO. LA DICHIARAZIONE DEL CREMLINO CON LA LORO POSIZIONE È UN SEGNALE DI SPERANZA, PERÒ NON SAPPIAMO QUALI SVILUPPI POTRANNO AVERE QUESTE PAROLE”


     
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    PUTIN ZELENSKY PUTIN ZELENSKY

    PUTIN, KIEV RIFIUTA I NEGOZIATI SU ORDINE DEGLI USA

     (ANSA) - L'Ucraina rifiuta i negoziati con la Russia su ordine degli Stati Uniti. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un colloquio con il presidente della Guinea-Bissau, secondo quanto riferisce il portavoce del Cremlino citato dalla Tass. Mosca sarebbe pronta ad impegnarsi in trattative sulla base dei suoi interessi ma l'Ucraina è riluttante a fare altrettanto, ha aggiunto il Cremlino.

     

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    IL VATICANO: "PRONTI A FARE TUTTO IL POSSIBILE" MA CRESCONO I DUBBI SULLE INTENZIONI RUSSE

    Domenico Agasso per “la Stampa”

     

    Dopo lo spiraglio aperto dal Cremlino per un dialogo con il Papa, la diplomazia della Santa Sede accelera i lavori per una possibile mediazione di pace - che magari coinvolga anche gli Stati Uniti - incoraggiata dal presidente della Francia Emmanuel Macron nel colloquio di lunedì con il Pontefice, durante il quale si è parlato molto di guerra in Ucraina. Oltretevere si predica massima prudenza, trapelano scetticismo nei confronti di Mosca e dubbi su risultati effettivi in tempi brevi, ma la disponibilità a una trattativa resta totale.

     

    putin zelensky putin zelensky

    Con il passare dei giorni crescono le voci su un possibile intervento negoziatore del Vaticano, soprattutto dopo che il Capo dell'Eliseo ha chiesto a Francesco di farsi promotore di un'iniziativa contattando il presidente russo Vladimir Putin, il patriarca ortodosso di Mosca Kirill e Potus, Joe Biden. Una proposta accolta in modo favorevole dal Cremlino, come ha comunicato il portavoce Dmitry Peskov.

     

    Bergoglio aveva già sottolineato la necessità ed espresso la volontà di dialogare con lo Zar durante il volo di ritorno dal Kazakistan. Il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin ribadisce che «noi siamo aperti e disponibili a fare tutto il possibile, se c'è una piccola apertura certamente ne approfitteremo». Allo stesso tempo, dal porporato emerge realismo: la dichiarazione «del Cremlino con la loro posizione» è un segnale di «speranza», però finora «non sappiamo che cosa significano queste parole e quali sviluppi potranno avere». Su una risposta della Santa Sede prende tempo: «Adesso vedremo, lasciateci pensare, stiamo riflettendo su cosa si potrebbe eventualmente fare».

    pietro parolin bergoglio pietro parolin bergoglio

     

    Anche riguardo una telefonata a Putin Parolin preferisce restare cauto: «Adesso vedremo, lasciateci pensare». Nel frattempo il Vescovo di Roma ieri, all'udienza generale, ha dedicato un pensiero solidale a Kiev, chiedendo a Dio che porti «tutti» sulla strada di una riconciliazione duratura. Mentre lunedì, nell'incontro con i seminaristi e i preti che studiano a Roma, aveva chiesto ai sacerdoti ucraini di pregare per i loro «aggressori, per il loro peccato, per questo che viene qui a rovinarmi la patria, a uccidermi i miei. Pregate, perché Dio li converta e voglia venire la pace». -

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