Xi Jinping e Vladimir Putin
1 - CINA, L'AMICIZIA CON LA RUSSIA 'È SOLIDA COME UNA ROCCIA'
(ANSA) - Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, parla di "amicizia duratura" con la Russia, un'amicizia che è 'solida come una roccia', affermando che i due Paesi contribuiscono a portare "pace e stabilità" nel mondo".
Parlando in una conferenza stampa a margine dei lavori annuali del Parlamento, Wang ha aggiunto che "la relazione Cina-Russia non è apprezzata per la sua indipendenza. Si basa sulla non alleanza, sul non confronto e sul non prendere di mira qualsiasi terza parte". I due Paesi "manterranno il focus strategico e continueranno ad approfondire il partenariato strategico globale di coordinamento per una nuova era".
PUTIN E XI JINPING
2 - CINA: XI, GARANTIRE APPROVVIGIONAMENTI BENI AGRICOLI E GRANO
(ANSA) - Il presidente cinese Xi Jinping ha sollecitato i funzionari del settore agricolo a garantire gli approvvigionamenti dei prodotti agricoli, in particolare del grano, di cui Russia e Ucraina sono tra i maggiori produttori.
Parlando a margine dei lavori della sessione plenaria parlamentare, Xi, senza mai citare la guerra in Ucraina, ha sottolineato che "garantire gli approvvigionamenti di importanti prodotti agricoli, in particolare di grano, deve essere il compito principale, mentre il miglioramento della produzione agricola deve essere in una posizione più importante".
LA GUERRA COLPISCE ANCHE IL GRANO 4
Xi, nel resoconto dell'emittente statale Cctv, ha poi sottolineato che la Cina "non può fare affidamento sui mercati internazionali" per garantirsi gli acquisti di beni alimentari e deve concentrarsi sul mercato interno, assicurandosi allo stesso tempo un livello appropriato di capacità di importazione.
3 - LO STRANO CASO DELLA CINA CHE COMPRA (E STOCCA) GRANO E MAIS DA MESI: SAPEVA DELL’INVASIONE IN UCRAINA?
Fabio Savelli per www.corriere.it
putin xi jinping
«Apensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina», prendendo in prestito una delle frasi più celebri di Giulio Andreotti. Ma molti ora, col senno del poi, si chiedono perché la Cina negli ultimi mesi del 2021 si sia resa protagonista di una manovra inusuale sui mercati finendo per alimentare tra gli analisti speculazioni di ogni sorta su una strategia che all’epoca sembrava non avere alcun senso.
Ha cominciato da ottobre a far salire il prezzo dei futures sul grano scambiati alla Borsa di Chicago ora ad oltre 1.214 dollari (guarda il grafico in basso), il massimo mai registrato nella storia. Se c’è un Paese al mondo che comincia a comprare materia prima facendone incetta il prezzo inevitabilmente sale secondo la più elementare dinamica tra domanda ed offerta.
grano.
Se però lo fa la Cina che ha economie di scala, possibilità di investimenti e sufficiente domanda interna (oltre 1,3 miliardi di persone) allora quel mercato ne esce terremotato come mai prima. Entro il primo semestre 2022 il Paese del Dragone avrà comprato e stoccato il 60% del grano presente sui mercati mondiali. Il principale produttore al mondo, il caso vuole, è l’Ucraina che probabilmente ne è stato ignaro fornitore non immaginando quello che sarebbe accaduto solo pochi mesi dopo.
XI JINPING E VLADIMIR PUTIN
Diversi analisti nei mesi scorsi si erano chiesti il perché di questa strategia. Alcuni avevano anche presupposto un’asimmetria informativa che partiva da possibili impatti derivanti dai cambiamenti climatici.
Qualcuno si era chiesto se Pechino potesse essere a conoscenza di profondi cambiamenti meteorologici nel breve-medio termine che avrebbero impattato sulle grandi produzioni e che le avessero dunque suggerito di fare incetta di cereali per «coprirsi» dal rischio di shortage di materie prime necessarie per la propria stabilità alimentare.
PUTIN E XI JINPING
Se però qualcuno in Cina fosse stato invece a conoscenza con grande anticipo di un’invasione su larga scala del principale produttore al mondo di grano allora la percezione di quello che sta avvenendo cambia sensibilmente. Perché ipotizza una regia sofisticata dettata da informazioni privilegiate. Illazione che nutre ancor di più le speculazioni di un’alleanza economia, commerciale, finanziaria e tecnologica tra Mosca e Pechino che determinerebbe un nuovo ordine mondiale.
Una dichiarazione di ottobre 2021 di Qin Yuyun, capo delle riserve di grano presso la National Food and Strategic Reserves Administration, spiegava la strategia della Cina che sta mantenendo un “livello storicamente elevato” di prezzi comprando a spron battuto derrate alimentari.
xi jinping vladimir putin
A gennaio 2022, un mese e mezzo prima dell’aggressione di Mosca, la Commissione Ue aveva intercettato il problema tramite una richiesta firmata da Antonio Tajani e dalla delegazione Italiana Forza Italia-Ppe al Parlamento europeo con la quale si chiedeva a Bruxelles di intervenire sui prezzi agricoli e sulle criticità derivanti dalle politiche di mercato aggressive di Pechino. Si registravano gli insoliti volumi di acquisto della Cina che avevano raggiunto «il 69% delle riserve mondiali di mais, il 60% di quelle di riso e il 51% di grano» oggi in mano al Dragone.
grano
Nei primi 8 mesi del 2021 la Cina aveva d’altronde speso in importazioni di generi alimentari circa 98,1 miliardi di dollari, comprando anche attraverso colossi del settore indirettamente controllati dal governo di Pechino. Il Wh Group, primo operatore cinese di carni, aveva acquisito aziende in Germania, Polonia e Olanda.
putin e xi jinping
L’attuale crisi energetica ha poi in questi mesi fatto il resto anche sulla catena di approvvigionamento alimentare. Il prezzo dell’urea, fertilizzante base in agricoltura, è alle stelle da mesi. Per questo si chiedeva alla Commissione Ue di «creare un sistema di stoccaggio comune del grano e del gas sulla falsariga di quello proposto per il vaccino contro il Covid».Ora lo choc tellurico di una guerra micidiale sul suolo del primo produttore al mondo di grano e di olio di girasole.
vladimir putin offre caviale a xi jinping
La produzione annuale di cereali della Cina nel 2021 ha superato i 650 miliardi di chilogrammi per il settimo anno consecutivo. Con questa crescita la Cina è diventata praticamente autosufficiente . La capacità del Paese di assicurare il proprio approvvigionamento alimentare è stata dunque rafforzata, con riferimento non solo alle scorte di riso e prodotti a base di farina, ma anche alla lavorazione dei cereali e dell’olio. L’8 febbraio scorso un passo ulteriormente profetico: la Cina ha approvato l’importazione di grano e orzo «da tutte le regioni russe».
PUTIN E XI JINPING
Un accordo a due tra il leader del Cremlino Vladimir Putin e Xi Jinping siglato durante i Giochi Invernali di Pechino. Sui prezzi di pane e pasta, latte e carne (determinati dalla corsa agli acquisti di mais) forse non abbiamo ancora visto quello che potrebbe accadere.
LA SPARTIZIONE DEL CONTINENTE AFRICANO
putin e xi jinping allo zoo di mosca