Giuseppe Agliastro per “la Stampa”
alexei navalny vladimir putin
Vladimir Putin ha di fatto confermato che gli 007 russi controllavano il suo principale rivale politico, Alexey Navalny, probabilmente avvelenato con una micidiale neurotossina lo scorso agosto. Navalny «è sostenuto dall'intelligence Usa» e questo «significa che i nostri servizi devono tenerlo d'occhio», ha affermato Putin nel corso della sua conferenza stampa di fine anno. In quattro ore e mezza di domande e risposte in diretta tv, il leader del Cremlino ha parlato dell'epidemia di Covid e dei rapporti tra Russia e Occidente, dei problemi economici e di Joe Biden, che Putin spera possa migliorare il dialogo tra Mosca e Washington o almeno rinnovare il trattato New Start che limita i missili nucleari strategici russi e americani e scade tra due mesi.
IL TE' DI VLADIMIR PUTIN
Ma ad attirare l'attenzione della stampa internazionale sono state soprattutto le parole di Putin mirate a screditare Navalny e una frase in particolare: se i servizi segreti di Mosca avessero voluto davvero avvelenare il dissidente - ha affermato il capo di Stato russo con una risatina - avrebbero «portato la questione fino in fondo». Putin ha ribadito che il Cremlino non ha nulla a che vedere con l'avvelenamento di Navalny, tuttora in convalescenza a Berlino oltre tre mesi dopo il malore che ha fatto a lungo temere per la sua vita.
navalny in piazza viola gli arresti domiciliari
Ma gli esperti dell'Opac hanno trovato sull'oppositore tracce di Novichok, una neurotossina sviluppata in Unione Sovietica ai tempi della guerra fredda, e a rafforzare i sospetti sulla Russia è una recente inchiesta della testata investigativa Bellingcat secondo cui Navalny viene seguito regolarmente dall'Fsb almeno dal 2017. I reporter hanno fatto i nomi di quelli che dicono essere agenti segreti forse coinvolti nella vicenda e - stando a Bellingcat - esperti di chimica.
Putin ha bollato tutta l'inchiesta come «un trucco» per «legittimare i materiali dell'intelligence americana» sull'avvelenamento, ma non è entrato molto nei particolari. «A proposito del paziente di Berlino - ha dichiarato evitando come sempre di fare il nome di Navalny - sappiamo perfettamente di che si tratta. Non è un'indagine, ma una legittimazione dei materiali dei servizi Usa».
IL BLOGGER ANTI-PUTIN NAVALNY ACCOLTO ALLA STAZIONE DI MOSCA
Putin non ha presentato nessuna prova della sua accusa secondo cui Navalny sarebbe «appoggiato» dagli 007 americani, e confermando che il dissidente avvelenato a Tomsk era tenuto d'occhio dai servizi russi ha semmai fatto addensare nuove nubi su Mosca. Ma la conferenza di fine anno è uno show mediatico dedicato a mille temi e quest' anno non si poteva non parlare dell'emergenza coronavirus.
IL BLOGGER ANTI-PUTIN NAVALNY
Putin ha ammesso che l'epidemia ha creato «un mare di problemi», anche economici, ma ha assicurato che la Russia ha «reagito molto meglio di altri Paesi». «Il nostro Pil - ha dichiarato - nel 2020 segnerà infatti -3,6%, un dato migliore dei maggiori Stati europei». Il presidente russo ha inoltre annunciato che si vaccinerà con lo Sputnik V non appena possibile. «E' sicuro ed efficace», ha affermato, dicendo di non essersi ancora vaccinato solo perché al momento può farlo solo chi ha meno di 60 anni.
NAVALNY E LA COMPAGNA GERARCHIA DELL AVVELENAMENTO DI NAVALNY pyotr verzilov e alexei navalny 1 alexei navalny 3