vladimir putin collegato con il vertice brics
XI CHIEDE 'UN RAPIDO AMPLIAMENTO' DEI BRICS A NUOVI PAESI
(ANSA) - La ricerca dello sviluppo è "un diritto inalienabile di tutti i Paesi, non un privilegio di pochi". Il presidente cinese Xi Jinping, parlando al 15/mo vertice dei Brics di Johannesburg, in Sudafrica, ha anche sollecitato "un rapido ampliamento" del gruppo a nuovi Paesi e gli sforzi per promuovere "una governance globale più giusta e ragionevole", hanno riferito i media statali di Pechino.
lula xi jinping ramaphosa modi lavrov vertice brics di johannesburg 2023
XI, NORME INTERNAZIONALI NON SIANO DETTATE DAL PIÙ FORTE
(ANSA) - Il presidente cinese Xi Jinping ha definito "inaccettabile" la pratica "di confezionare le proprie norme e i propri regolamenti come norme internazionali". Parlando al 15/mo summit dei Brics in Sudafrica, Xi ha osservato che "le norme internazionali dovrebbero essere scritte e sostenute da tutti i Paesi sulla base degli scopi e dei principi della Carta delle Nazioni Unite, piuttosto che dettate da coloro che hanno i muscoli più forti e la voce più forte". Il leader cinese, secondo i media statali di Pechino, ha anche rincarato le sue critiche definendo la pratica "di allearsi per formare gruppi esclusivi ancora più inaccettabile".
attivisti pro ucraina al vertice brics di johannesburg
XI, 'BRICS SCELGANO UN PERCORSO DI SVILUPPO INDIPENDENTE'
(ANSA) - Il presidente cinese Xi Jinping invita i Paesi Brics, che sono "una forza importante nel plasmare il panorama internazionale", a scegliere "in modo indipendente il percorso di sviluppo", a difendere "congiuntamente il diritto allo sviluppo" e a muoversi "insieme verso la modernizzazione, che rappresenta la direzione della società umana", influenzando "profondamente il processo di sviluppo del mondo". I Paesi Brics "dovrebbero essere compagni sulla strada dello sviluppo e della rivitalizzazione e opporsi al disaccoppiamento e alla rottura delle catene degli approvvigionamenti e alla coercizione economica".
xi jinping al vertice brics di johannesburg
MODI, L'INDIA SOSTIENE L'ALLARGAMENTO DEI BRICS
(ANSA) - "L'India sostiene pienamente l'espansione dell'appartenenza al Brics e auspichiamo di andare avanti su questo sulla base del consenso" generale: lo ha detto il premier indiano Narendra Modi alla sessione plenaria del vertice dei cinque Paesi in corso a Johannesburg. La posizione indiana viene comunemente definita come tutto sommato contraria all'ingresso di nuovi Paesi nel club, il cui allargamento è perorato da Russia e Cina.
"Funzionari al corrente delle discussioni pre-summit hanno dichiarato che i colloqui si sono concentrati sulla creazione di possibili criteri di ammissione per i nuovi membri dei Brics, che gli attuali membri dovrebbero decidere se approvare", riferisce da ieri il Financial Times (Ft) sul proprio sito. "Secondo analisti, a causa dei disaccordi interni ai Brics, il vertice di Johannesburg potrebbe alla fine concordare questi criteri, ma rimandare l'ammissione di nuovi membri a riunioni future", aggiunge il quotidiano britannico.
vladimir putin collegato con il vertice brics 2
"Brasile, India e Sudafrica non vogliono che il loro peso diminuisca in un gruppo allargato", ha dichiarato Ziyanda Stuurman, analista senior per l'Africa di Eurasia Group sempre come riporta il Ft. "Tuttavia, non vogliono nemmeno pagare il prezzo politico di ostacolare l'espansione, dato che la Cina sta spingendo fortemente in tal senso e diversi Paesi sperano di entrare a far parte del blocco", ha aggiunto. Nonostante la dichiarazione odierna di Modi e quelle recenti del presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva chiaramente a favore di un allargamento del club, il quotidiano insiste nell'affermare - in linea del resto con recenti sintesi di Reuters e Bloomberg - che "i loro governi (sono) relativamente scettici nei confronti di un'espansione che diluirebbe la loro influenza nel blocco e abbellirebbe la pretesa della Cina di guidare il mondo in via di sviluppo".
LULA - XI JINPING - RAMAPHOSA - MODI - LAVROV - VERTICE BRICS 2023
PUTIN, 'IN UCRAINA PER EVITARE UNA GUERRA DI STERMINIO'
Da www.ansa.it
Il presidente russo Vladimir Putin, nel suo discorso al vertice dei Brics che si è aperto oggi in Sudafrica, ha detto che l'intervento russo in Ucraina è stato motivato dal desiderio di "fermare la guerra di sterminio intrapresa dall'Occidente".
"La Russia ha deciso di sostenere la gente che sta combattendo per la sua cultura, le sue tradizioni, la sua lingua e il suo futuro", ha sottolineato Putin, riferendosi alle popolazioni del Donbass.
"Le nostre azioni in Ucraina - ha aggiunto - hanno una sola ragione: mettere fine alla guerra scatenata dall'Occidente e i suoi satelliti in Ucraina contro il popolo del Donbass, ha aggiunto nel suo intervento in videoconferenza al summit di Johannesburg.
Putin ha anche espresso la sua gratitudine "ai nostri colleghi del Brics, che partecipano attivamente agli sforzi per mettere fine a questa situazione e
per raggiungere una soluzione giusta con mezzi pacifici" in Ucraina. […]
Secondo i giornalisti del Cremlino, al BRICS Business Forum, Putin è stato doppiato (in russo)https://t.co/G2GqFlMtd8
— Micòl Flammini (@Micol_Fla) August 23, 2023
PUTIN (IN VIDEO) E XI CORTEGGIANO I BRICS LA RISPOSTA DEGLI USA “NON LI SEGUIRANNO”
Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
jake sullivan scelto da biden
Quella andata in scena ieri, a cavallo tra Johannesburg, Mosca e Washington, è stata la dimostrazione plastica della sfida per l’egemonia globale in corso tra autocrazie e democrazie, con il Sud del mondo a fare da ago della bilancia o preda nel mezzo. Nella città sudafricana si è aperto il vertice dei Brics, col presidente russo Putin collegato da Mosca che annunciava la fine dell’era del dollaro, mentre l’amico cinese Xi predicava il dialogo per mettere fine alla guerra in Ucraina e prometteva una rapida ripresa della sua economia in panne.
JOE BIDEN E VOLODYMYR ZELENSKY AL VERTICE NATO DI VILNIUS
Nelle stesse ore a Washington il consigliere per la sicurezza nazionale Sullivan rispondeva direttamente, rivelando i piani del presidente Biden per usare le istituzioni finanziarie internazionali allo scopo di favorire lo sviluppo dei paesi poveri, negando che la controffensiva di Kiev sia impantanata, e sminuendo la possibilità che i Brics diventino un blocco coeso in grado di minacciare la supremazia geopolitica occidentale.
Il primo ad alzare la voce è stato Putin, costretto a non andare in Sudafrica per non mettere il governo locale nell’imbarazzo di arrestarlo per i crimini di guerra commessi in Ucraina. Ha detto che «il comportamento irresponsabile di alcuni paesi » provoca l’inflazione che pesa sui poveri, mentre «le sanzioni illegittime calpestano tutte le norme del libero commercio». Quindi ha aggiunto che «un processo equilibrato e irreversibile di de-dollarizzazione dei nostri legami economici sta prendendo piede». Dunque attacco agli occidentali per le loro politiche economiche e le sanzioni provocate dalla sua invasione dell’Ucraina, e rappresaglia contro la moneta verde.
vignetta di osho su biden e zelensky
Poi ha promesso di tornare all’accordo per l’esportazione del grano dai porti ucraini sul Mar Nero, se le condizioni a favore di Mosca saranno rispettate, perché si rende conto di quanto sia contraddittorio corteggiare il Sud del mondo con una mano, mentre con l’altra lo affama.
L’amico cinese Xi Jinping […] ha assicurato che Pechino ha «una forte capacità di recupero, un grande potenziale ed è piena di vigore». Quindi incontrando l’ospite sudafricano Ramaphosa ha ribadito che i due paesi sollecitano dialogo e negoziato come unica via d’uscita possibile all’invasione dell’Ucraina.
Poco dopo Sullivan ha tenuto un briefing con i giornalisti, in cui ha risposto presentando il modello opposto. Come prima cosa ha annunciato che uno degli obiettivi prioritari di Biden al G20 di Nuova Delhi, in programma fra due settimane, sarà «accelerare la riforma di Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale, per rispondere alle necessità del Sud del mondo».
xi jinping al vertice brics di johannesburg
Il capo della Casa Bianca offrirà 50 miliardi di dollari in nuovi finanziamenti, che dovrebbero salire a 200 con i contributi degli altri alleati. Lo scopo è costruire un sistema di aiuto per lo sviluppo alternativo a quello «coercitivo » offerto dalla Cina con la Via della Seta, e ciò riporta alla mente l’impossibilità per l’Italia di restare in questa trappola. Un sistema «efficace e trasparente, con standard più elevati di quelli della Belt & Road Initiative di Pechino», peraltro in difficoltà a proseguirla per i suoi problemi economici interni, che nasconde al mondo.
vladimir putin collegato con il vertice brics
Sullivan ha affermato che «non vediamo i Brics come rivali geopolitici, perché si tratta di una collezione di paesi molto diversi. Brasile, India e Sudafrica sono democrazie, Russia e Cina autocrazie.[…] ». Dunque Washington continuerà a collaborare con i singoli membri disposti a farlo, con l’evidente scopo di spingerli quanto meno a tenere il piede in due scarpe, per ostacolare la realizzazione delle ambizioni egemoniche di Pechino e delle aggressioni di Mosca.
Ad esempio Sullivan non ha confermato che Biden incontrerà il principe saudita bin Salman a Delhi, o aiuterà l’Arabia ad arricchire l’uranio, ma ha sottolineato che un eventuale accordo per normalizzare le relazioni con Israele offrirebbe grandi ritorni a tutti in termini di stabilità e prosperità. Quindi ha contestato la narrativa secondo cui la controffensiva ucraina è in stallo […]
jake sullivan e joe biden