ermes maiolica autobufala
Andrea Tempestini per “Libero quotidiano”
«Una gran troll! La assumerei per far coppia: io e la moglie de Brunetta, sarebbe ganzo. Due insospettabili. Pensa un po': il peggior fabbricatore di notizie virali false è un operaio con la terza media e la regina di tutti i troll è la moglie di un deputato. È il bello della rete, non sai mai chi ce sta dietro».
Parla Ermes Maiolica, anni 33, orgogliosissimo accento umbro e il vero nome nascosto da una sorta di segreto professionale: «Mmmh Meglio non scriverlo, sennò tutti me contattano sull' altro profilo. Mica per altro». Nota per il lettore: il "troll" nel gergo di internet è un qualcuno, anonimo o sotto falsa identità, che infiamma le discussioni digitali con provocazioni e, alla bisogna, insulti.
Qualcosa di simile a Beatrice Di Maio, la "grillina" e fervente anti-renziana dietro a cui si nascondeva Titti Brunetta (smascherata lo scorso novembre dal nostro Franco Bechis).
Mister Maiolica, però, non è soltanto (o propriamente) un troll.
umberto eco by ermes maiolica
Di professione fa il metalmeccanico a Terni e negli anni si è guadagnato l' etichetta di "re delle bufale": fabbrica notizie (palesemente) false, le mette online, le persone se le bevono e solitamente scoppia un casino. Questo il format. Fu lui ad inventarsi la notizia (balla) su Volkswagen che avrebbe regalato 800mila Golf nel giorno di San Valentino e quella di Umberto Eco (peccato fosse già morto) che al referendum avrebbe votato Sì.
Tra le pernacchie quella su Agnese Renzi, la ex first lady che nell' immaginifico mondo di Ermes aveva annunciato: «Caro Matteo, mi dispiace ma anche io voto no al referendum».
Risultato? È stata la "notizia" più condivisa sui social di tutta la campagna referendaria: per il web - o almeno, per una parte - era diventata una sostanziale verità.
Senti, ma internet fa schifo?
«È 'na domanda?».
Già
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«Allora te rispondo di no. Io ho una visione ottimistica. È un mezzo relativamente nuovo, la gente deve imparare a interagire un po' meglio. Le persone si creano una maschera, non capiscono cos' è reale e cosa no, magari credono alle bufale perché non hanno niente da perdere.
È un fatto di tempo, di educazione: i nonni della mia ex ragazza raccontavano sempre 'sta storia, che quando andavo a lavà i panni mi dovevo fare accompagnare da un adulto perché alla fontana ce stava il lupo mannaro. Vai ora a chiedere a un ragazzo del Paese se ce sta il lupo mannaro. Insomma, tra trent' anni i giovani ci prenderanno in giro perché eravamo così creduloni su internet».
Ma intanto Pitruzzella vuole creare una sorta di commissione anti-bufale che ripulisca il web.
«Una follia: è come fare la chemio a uno con l' influenza, non ce n' è bisogno. La persone stanno cambiando, sono già meno credulone di prima».
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A Pitruzzella risponde Grillo, che vuole una giuria popolare per giudicare le bufale dei giornali. Che ne pensi?
«Altra follia. Credo che neppure Grillo sia così matto da crederci. Lui, semmai, vuole curare l' influenza facendo dormire le persone in strada: oppone la creduloneria alla creduloneria. Se era una provocazione è riuscita male, se è una strategia peggio ancora: come la costituisce 'sta commissione? Non lo ha preso sul serio nessuno, me pare».
Non credi che Grillo abbia reagito al fatto che, nei giorni della cosiddetta "post-verità", sono finiti nel mirino tutti i siti della sua galassia?
«È possibile, anche se bisogna sempre dividere il M5s e la Casaleggio Associati».
Se provoco e dico che il M5s ha costruito il successo politico su bufale e trollaggio...
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«Ti rispondo che il Movimento è stato creato da un' agenzia di marketing, quindi certe dinamiche sono più normali. Ma più che parlare di bufale direi che i loro siti disinformano. Mettiamola così: i grillini sono onesti, ma trasparenti per niente».
Torniamo allo strepitoso successo della bufala su Agnese: eri più contento o turbato?
«Beh, m' ha spaventato e divertito: non voglio fare politica, i miei sono esperimenti sociologici.
Non pensavo potesse avere questo successo: era pacchiana, fatta malissimo, l' ho pubblicata per gioco. È stato assurdo, soprattutto vedere Renzi che la smentiva in diretta dalla Camera».
Tu mi parli di esperimenti sociologici: vuoi dimostrare quanto siamo fessi?
«Sìsì. Non solo voi, anche io non scherzo. Riesco a dimostrare come siamo fragili: persone, giornalisti, istituzioni».
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Come te le inventi?
«Fabbricare una bufala è una performance artistica: devo studià i comportamenti, trovare il nervo scoperto della società. Addirittura so' arrivato a fa incazzà il premier, io».
Ti senti vagamente responsabile per il tracollo di Renzi?
«Nooo. Queste bufale non spostano voti: so' talmente assurde che vengono smentite subito».
C' è chi sostiene che Trump grazie alle notizie false sia alla Casa Bianca.
«Impossibile abbia vinto per i bufalari. Non può essere vero».
Eppure l' idea che Hillary Clinton sia malata, di fatto mai confermata, è rimasta in testa un po' a tutti.
«Vero, quella è una bufala che può funzionare: è studiata bene. Non come le mie, che sono goliardiche. Lei avrebbe dovuto smentire subito, con forza: non lo ha fatto ed è rimasta nell' immaginario collettivo».
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Bufale da evitare?
«Quelle razziste: riescono a indirizzare i voti e fanno bei danni».
Tu hai detto che con le tue balle non ci guadagni un euro: confermi?
«Ho sempre rifiutato ogni compenso economico. Non c' è alcuna pubblicità nelle mie bufale, nessun banner né niente».
Ma nel frattempo sei diventato famoso: sei seguitissimo sui social, vai in radio e in televisione. Ti attrae la celebrità?
«Per niente, non è l' ambiente mio. So' timido, poi ho la parlata ternana che se sente tantissimo. Il fatto che mi chiamino e mi intervistino mi mette n' ansia da prestazione che non hai idea: mi hanno pure fatto parlare all' università Bicocca di Milano non sono mica una rockstar. Sono un bufalaro: non ho i fan, è molta di più la gente a cui sto sulle palle. Infatti adesso me ritiro».
Scusa?
«Sìsì. Tutti gli anni faccio il botto e poi sparisco. L' anno scorso la Volkswagen, questa volta Agnese. Resto attivo un paio di mesi all' anno, non di più».
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La bufala di cui sei più orgoglioso?
«Quando dissi che Putin sarebbe andato a liberare i marò. Ci sono cascati tutti: siti di giornali, siti istituzionali, marina militare, carabinieri, polizia. Pure Giulio Terzi, che era ministro, smentì la notizia. Poi anche quella su Volkswagen: le persone dovevano condividere il post e scrivere di che colore volevano ricevere l' auto. Quando l' ho rivisto, il telefono era impazzito: avevo 180mila notifiche».
Una che non rifaresti?
«Di sicuro quella su Teo Mammucari: ho creato un danno alla sua immagine (la bufala raccontava che era stato arrestato per il possesso di 7 grammi di cocaina, ndr). Ma non è stata colpa mia, la notizia non era granché virale: è diventata vera quando Le Iene l' hanno smentita. Capito come funziona la comunicazione? È un discorso strano, perverso».
Querele o minacce ne hai subite?
«Diffide. Ancora non sono mai entrato in causa: le bufale le smentisco il giorno stesso e mi faccio avanti, mica me nascondo. Se diventano virali avverto i giornali, nel caso addirittura cancello tutto: così non ce stanno manco le prove». Vip che si sono incazzati?
«M' ha scritto l' avvocato di Antonella Clerici, poi Maurizio Costanzo RaiNews24 mi ha consegnato una lettera di tre pagine perché ho usato il loro logo. Comunque per ora me la sono sempre cavata perché tanto non c' ho 'na lira. Chi se la prende con me rischia di rimetterci pure: non ho niente di proprietà, solo lo stipendio da operaio».
La politica ti appassiona?
ermes maiolica alle iene
«Sinceramente no: so' de sinistra, ma non un attivista».
Alle prossime politiche cosa voti?
«E chi c' è?».
Bella domanda.
«De sicuro a sinistra. Ma non questo centrosinistra».
Tra cinque anni cosa farai?
«Spero di continuare a vivere a Terni, che la mia azienda resista alla crisi e di avere ancora un lavoro. Vorrei continuare a fare l' operaio e avere un figlio con la mia compagna».
Basta bufale?
«Non credo che ne farò ancora.
Magari me sarò inventato altri modi, qualcosa di diverso. Chissà». riproduzione riservata Ermes Maiolica, autore di molti finti scoop: dal crollo di un ponte sulla Salerno Reggio il giorno dopo l' inaugurazione, all' outing di Agnese Renzi per il "no".
titti brunetta e renato renato brunetta con la moglie titti le bufale di ermes maiolica 1