Estratto dell'articolo di www.ilfattoquotidiano.it
evan gershkovich in tribunale
Il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich è stato condannato a 16 anni da un tribunale russo per spionaggio. Il reporter 32enne dovrà scontare la sua pena in una colonia di massima sicurezza. Washington lo ha definito un processo “farsa” che, però, nel corso dei mesi ha assunto un significato sempre più politico dati i rapporti internazionali che sono andati sempre più deteriorandosi dopo l’invasione russa dell’Ucraina. il Wsj l’ha definita una sentenza “scandalosa“.
la prima pagina del wall street journal su evan gershkovich
L’inviato speciale del quotidiano finanziario americano si trova nel famigerato carcere russo di Lefortovo dal marzo 2023, dopo essere stato fermato mentre era in viaggio per un reportage nella città di Ekaterinburg, sui Monti Urali. Il caso Gershkovich, finito al centro di un possibile scambio di prigionieri tra Usa e Russia, sembra a questo punto risolvibile solo con un accordo politico tra governi.
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evan gershkovich in tribunale.
Gershkovich è stato arrestato il 29 marzo 2023 e le autorità russe hanno affermato, senza fornire alcuna prova, che stava raccogliendo informazioni segrete per conto degli Stati Uniti. Figlio di immigrati in America dall’Unione Sovietica, Gershkovich è il primo giornalista occidentale arrestato con l’accusa di spionaggio nella Russia dopo la caduta dell’Urss.
“L’ingiusta detenzione di Evan è stata un oltraggio sin dal suo ingiusto arresto, avvenuto 477 giorni fa, e deve finire ora – aveva affermato giovedì il Wall Street Journal – Anche se la Russia sta orchestrando il suo vergognoso processo farsa, continuiamo a fare tutto il possibile per il rilascio immediato di Evan e per affermare in modo inequivocabile che Evan stava facendo il suo lavoro di giornalista e il giornalismo non è un crimine. Riportatelo subito a casa”. […]
evan gershkovich in tribunale 1
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, non ha invece commentato prima della sentenza: “C’è un’accusa di spionaggio, quindi questa è un’area molto, molto delicata, motivo per cui il giudice ha scelto le porte chiuse”, ha detto aggiungendo di non poter “fornire altri commenti, perché il processo è in corso”. Quelli per spionaggio sono infatti casi molto sensibili nella Russia di Vladimir Putin e questo spiega le decisioni della Corte che ha deciso di impedire l’accesso ai giornalisti all’aula e il silenzio delle autorità.
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