Stefano Intreccialagli per l’ANSA
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La minaccia del conflitto nucleare torna ad allungarsi sull'Europa e sul mondo. E stavolta non solo a parole, ma nei fatti: le forze strategiche russe hanno simulato un "massiccio attacco nucleare in risposta a un attacco atomico nemico". A supervisionarlo personalmente Vladimir Putin, collegato in videoconferenza mentre le forze di deterrenza strategica testavano il lancio del missile balistico intercontinentale Yars, di un missile balistico Sineva da un sottomarino nel mare di Barents e di missili da crociera da bombardieri Tu-95.
Un modo per ricordare al mondo la capacità distruttiva di Mosca, proprio nel giorno in cui il Parlamento russo ha completato l'iter di approvazione della legge per il ritiro della ratifica del trattato che vieta i test sulle armi nucleari Ctbt. Dopo la camera bassa della Duma, anche il Consiglio della Federazione ha infatti approvato il testo con 156 voti favorevoli. Manca solo la firma del presidente, che non tarderà ad arrivare a giudicare dai test sui lanci, "completati a pieno" secondo il Cremlino.
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Lo stesso Putin aveva esortato i legislatori a ritirare la ratifica per "rispecchiare" la posizione Usa, che hanno firmato ma mai ratificato il trattato. Sebbene non sia mai entrato formalmente in vigore, il Ctbt ha reso i test nucleari un tabù: nessun Paese, tranne la Corea del Nord, ha infatti condotto test che abbiano comportato un'esplosione nucleare in questo secolo. La Russia afferma che non riprenderà i test nucleari a meno che non lo faccia Washington, ma gli esperti di controllo degli armamenti temono che questo momento potrebbe avvicinarsi: sarebbe percepito come una minacciosa escalation nel contesto della guerra in Ucraina, mentre Kiev continua ad accusare la Russia di intensificare "il ricatto nucleare".
PUTIN IN CINA - LA VALIGIA CON I CODICI NUCLEARI
Che l'invasione resti infatti prioritaria per Mosca lo evidenzia ancora una volta la corsa al rafforzamento dell'esercito. Secondo il superfalco Dmitry Medvedev, il presidente russo ha dato istruzioni per arruolare più soldati a contratto nel 2024, anno in cui è prevista la formazione di un altro corpo d'armata, sette divisioni, 19 brigate, 49 reggimenti e una flottiglia nelle forze armate russe. "La situazione nel mondo e intorno alla Russia rimane tesa" e "questo vale anche per la zona delle operazioni militari speciali e per i Paesi vicini, dove il blocco Nato aumenta costantemente il suo potenziale militare.
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Per proteggere efficacemente l'indipendenza e la sicurezza del nostro Stato, verranno adottate una serie di misure per l'espansione delle forze armate", ha detto Medvedev. Intanto, il ministro della Difesa Sergei Shoigu è tornato a visitare i militari impegnati sul fronte est in Ucraina. "La situazione attuale indica che l'esercito ucraino ha sempre meno capacità", ha sostenuto Shoigu, mentre Mosca ha rivendicato di aver abbattuto per la prima volta i missili statunitensi Atacms lanciati da Kiev.
volodymyr zelensky joe biden - meme by osho
Nonostante le parole del ministro però, secondo i filmati geolocalizzati pubblicati dal think tank Isw e da alcuni blogger militari russi, le forze di Kiev starebbero avanzando nella controffensiva del Kherson, oltre il fiume Dnipro. E lo stato maggiore ucraino rivendica successi anche a sud di Bakhmut e a Zaporizhzhia.
Continuano invece le difficoltà su Kupiansk e Avdiivka: "Sono battaglie dure", ha ribadito Zelensky, mentre gli attacchi russi continuano su tutto il Paese, sfiorando pericolosamente anche la centrale nucleare di Khmelnytsky. Raid notturni hanno infatti colpito il territorio vicino all'impianto, danneggiando le finestre degli edifici amministrativi e dei laboratori della struttura. Mentre il mondo è concentrato sulla nuova guerra tra Israele e Hamas, sembra non esserci ancora spazio per una soluzione diplomatica dell'invasione. Secondo fonti ucraine citate dal Washington Post, lontano dagli occhi dell'opinione pubblica Mosca e Kiev continuano a parlarsi e stanno negoziando. Ma solo su alcune questioni umanitarie fondamentali: scambio di prigionieri, le navi del Mar Nero, il ritorno dei bambini ucraini dalla Russia. Il resto è ancora affidato al terreno.
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