• Dagospia

    PUTINATE – UN OPPOSITORE DELLO ZAR VLAD, COLLABORATORE DI NAVALNY, SEQUESTRATO DALL’ESERCITO E SPEDITO IN UNA BASE NELL'ARTICO A SVOLGERE IL SERVIZIO MILITARE - RUSLAN SHAVEDDINOV PRELEVATO DA CASA PASSERA’ I PROSSIMI 12 MESI A NOVAYA ZEMLYA, A 2000 KM DA MOSCA - NUOVE PERQUISIZIONI A NAVALNY CHE DENUNCIA: "SHAVEDDINOV E' UN PRIGIONIERO POLITICO O MEGLIO UN ESILIATO"


     
    Guarda la fotogallery

    Fabrizio Dragosei per il Corriere della Sera

     

    ruslan shaveddinov ruslan shaveddinov

    Capita spesso e volentieri che i ragazzi in età di leva vengano «catturati» in strada perché renitenti e mandati ai centri di addestramento. Ma quello che è successo a un collaboratore del noto oppositore Aleksej Navalny ha fatto subito gridare allo scandalo politico: subito dopo che la sua richiesta di esonero per motivi di salute era stata respinta, agenti della polizia militare hanno fatto irruzione nella sua casa.

     

    Immediatamente Ruslan Shaveddinov è stato caricato su un furgone, messo su un aereo e spedito in una base missilistica nell' arcipelago Novaya Zemlya, duemila chilometri a nord di Mosca, a un passo dal pack artico. Una base dove il ventitreenne Ruslan sembra destinato a passare i prossimi 12 mesi.

    la conferenza stampa di fine anno di vladimir putin 28 la conferenza stampa di fine anno di vladimir putin 28

     

    E ieri, poche ore dopo quello che Navalny ha definito un vero e proprio rapimento (al ragazzo è stato pure sequestrato il cellulare e lui ha potuto far sapere dov' era solo grazie al telefono di un commilitone) gli uffici del blogger e avvocato sono stati nuovamente perquisiti da agenti che hanno sfondato la porta.

     

    Quasi a chiarire il messaggio che si voleva inviare, per chi non l' avesse capito.

     

    Nella Russia dello zar Vladimir Putin, ormai impegnata in una nuova corsa per il ruolo di superpotenza mondiale numero uno, non c' è spazio per dissidenti, critici o per chiunque voglia «creare guai». Il Paese marcia compatto dietro al suo leader (il rating del presidente è nuovamente salito attorno al 70 per cento) il quale nei giorni di Natale ha comunicato al mondo che per la prima volta Mosca non arranca più dietro agli Stati Uniti nella corsa agli armamenti. «Ci troviamo in una situazione senza precedenti», ha annunciato soddisfatto.

     

    la conferenza stampa di fine anno di vladimir putin 14 la conferenza stampa di fine anno di vladimir putin 14

    «Sono loro che corrono dietro a noi. Nessun altro Paese al mondo dispone di strumenti ipersonici». Putin ha fatto sapere che alcune unità sono state già dotate del laser Peresvet, mentre da un anno sono operativi su alcuni Mig 31 i Kinzhal, missili che possono portare a una distanza di duemila chilometri un ordigno nucleare viaggiando a dieci volte la velocità del suono. Sono in fase di consegna i macchinari intercontinentali Avangard che volano nell' atmosfera a 20 volte la velocità del suono.

     

    «Un' arma del futuro», l' ha definita. Procedono, secondo il presidente, i programmi per la realizzazione di altri dispositivi micidiali, il missile intercontinentale pesante Sarmat, il drone sottomarino Poseidon e l' arma totale, il Burevestnik. Questo missile a propulsione nucleare può colpire a qualsiasi distanza ma, per la verità, per ora non ha dato i risultati sperati. Un test nel Mar Bianco ad agosto è andato male e il congegno è esploso uccidendo sette persone e facendo salire la radioattività in tutto il Nord. Proprio per la sua pericolosità, sia Usa che Urss avevano alla fine abbandonato il progetto ai tempi della guerra fredda. Putin ha spiegato che questa non è una partita a scacchi nella quale la Russia si può accontentare di un pareggio: «Se vogliamo vincere, dobbiamo avere armi migliori», ha detto senza esitazioni.

     

    navalny navalny

    Ed è chiaro che con simili prospettive a lungo termine difficilmente Putin si farà da parte nel 2024. Non può ricandidarsi come presidente, ma il leader bielorusso Lukashenko sembra convinto che voglia assumere la guida di un nuovo Stato, l' Unione tra la Russia e il suo Paese. Se però Putin tenterà di forzare la mano alla Bielorussia, ha ammonito Lukashenko, «ci saranno forti reazioni che potrebbero portare anche a una guerra».

    Aleksej Navalny Aleksej Navalny navalny navalny

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport