DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
Estratto dell’articolo di Filippo Maria Ricci per www.gazzetta.it
"Le iscrizioni non dipendono da me", dice laconico Hansi Flick, che è tedesco ed è abituato a lavorare in economie virtuose e che a 59 anni si ritrova alla guida di questo Barcellona in continua battaglia finanziaria con le rigide regole della Liga. E così, salvo miracoli dell’ultima ora, Dani Olmo, unico acquisto della seconda estate di austerity del Barça, continua a non poter essere utilizzato in quanto non tesserato perché il suo salario eccede la cifra totale fissata dalla Liga per il monte salari blaugrana, ammontare stabilito due volte all’anno in base agli introiti e alle spese del club.
CHIESA E LEAO
E come è possibile che il Barça pensi agli acquisti di Nico Williams, Rafa Leao o il più economico Federico Chiesa? Perché una cosa sono i soldi per acquistare un giocatore, un’altra le regole per tesserarlo. […] l’iscrizione è soggetta […]alle ferree regole del fair play finanziario che guardano che cosa c’è veramente in cassa. […]
[…]
GUNDOGAN E VITOR ROQUE
[…] Vitor Roque, 18enne brasiliano preso per addirittura 60 milioni in gennaio quando non serviva, operazione assurda visto che era un giocatore di Deco, nel frattempo passato da agente a ds del Barça, è stato mandato al Betis in prestito, depresso e scaricato. Ilkay Gundogan era arrivato svincolato dal City. Un bel colpo, col tedesco che ha chiuso la stagione con più partite e più minuti di tutti i compagni. E che ieri ha salutato con una lettera molto educata ma anche dura: "Se il mio sacrificio può essere utile alla causa economica ben venga". Già, perché Gundogan aveva uno stipendio da 20 milioni lordi e il Barça per risparmiarselo l’ha rispedito, gratis, al City per far spazio al salario di Olmo.
BUCO DA 40 MILIONI
E non è ancora bastato. Perché anche se lo spagnolo guadagna molto meno del tedesco ci sono problemi pregressi: il Barcellona con il trasloco a Montjuic per i lavori del Camp Nou perde di media circa 40.000 spettatori a partita, con tutto l’indotto tra biglietti, cibo e merchandising. Oltre un anno fa ha venduto parte dei suoi asset audiovisivi a una società che non ha mai pagato, buco da 40 milioni di euro.
Negli ultimi mesi ha cercato di convincere la Nike a migliorare il suo contratto, ma la trattativa è ancora in corso. Ora ha stretto un accordo con Aramark da 40 milioni ma ne ha incassati 20, e alla Liga non transigono. […]
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