1 - DALL'AGENDA DI BORSELLINO ALL'ARCHIVIO DI RIINA I SEGRETI DI MESSINA DENARO
IDENTIKIT DI MATTEO MESSINA DENARO
Estratto dell’articolo di Giuseppe Legato per “la Stampa”
È il 6 giugno del 2012, processo Borsellino Quater. L'avvocato di parte civile della famiglia del magistrato ucciso nella strage di via D'Amelio, Fabio Repici, chiede al collaboratore di giustizia Antonino Giuffrè, ex membro della Cupola di Cosa Nostra già a capo del mandamento di Caccamo […] se Matteo Messina Denaro, sia entrato, in qualche modo, in possesso di qualcosa.
toto' riina
[…] La replica […]: «Lui ha i documenti che sono stati portati via dal covo di via Bernini dopo l'arresto di Totò Riina». […] Conosce i segreti di quelle carte, rimaste, si dice, per 18 giorni nella cassaforte di via Bernini a Palermo quando 30 anni fa il capo dei Corleonesi finiva in manette e il covo non veniva perquisito […]
Di quella miniera potenziale di informazioni in grado di riscrivere la storia di un momento complicatissimo del Paese in cui mafia e (pezzi di) Stato si parlarono, ha raccontato anche Giovanni Brusca, pure lui capo, anche lui fedelissimo del boss sanguinario: «Riina era maniacale nel mettere insieme e conservare tutti i documenti, prendeva appunti anche alle riunioni e li metteva da parte. Ordinò lui di fare sparire tutto».
MATTEO MESSINA DENARO
L'imprenditore che si occupò addirittura di ritinteggiare indisturbato le pareti di casa, disse intercettato: «Per fortuna abbiamo salvato il salvabile». E anche Riina stesso non si dava pace per quanto avvenuto: «Io non capisco perché non sono venuti a fare la perquisizione» diceva intercettato nel carcere di Opera durante l'ora d'aria.
Ci sono poi gli attentati del 1993 a Firenze, Roma e Milano inseriti nella più ampia cornice di interlocuzioni avvenute tra Cosa Nostra e pezzi dello Stato, di cui Messina Denaro è stato assoluto protagonista […]forse si spiega anche così, (sennò come?) la capacità di sottrarsi per decenni a mandati di cattura e carcerazioni irrevocabili prodotte proprio dallo Stato che pure la caccia gliela ha data […]
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Carte, misteri, segreti branditi […] come katane. […] E quell'agenda rossa di Borsellino, mai ritrovata ma portata via dal luogo della strage in una borsa marrone, che oltreché nelle mani di qualche servitore infedele dello Stato potrebbe essere anche dell'ex primula "nera". Lo ha raccontato Salvatore Baiardo un anno fa a Report. […]: «Ci sono più copie di quell'agenda, una ce l'ha lui». […] dei segreti di Riina soprattutto non militari, Messina Denaro è sicuramente un custode. E rafforza l'assunto la rivendicazione di paternità mafiosa, fatta dall'ex sanguinario capo dei Corleonesi poco prima di morire […]
MATTEO MESSINA DENARO DOPO L ARRESTO
2 - I GRANDI SEGRETI DI MATTEO MESSINA DENARO: LA STRAGE DI CAPACI, L'ARCHIVIO DI TOTÒ RIINA E L'AGENDA ROSSA DI BORSELLINO
Estratto dell’articolo di Giovanni Bianconi per www.corriere.it
Il fatto di essere l’ultimo latitante della stagione stragista di Cosa nostra, rimasto in circolazione fino a ieri mattina, ha trasformato Matteo Messina Denaro in un forziere di segreti. Che probabilmente resteranno tali anche dopo il suo arresto, ma che sono stati la chiave di volta del suo potere. Vero o virtuale che fosse. Un forziere che può aprire solo lui.
Lui sa e potrebbe spiegare […] per quale motivo nel marzo del 1992 Totò Riina decise di cambiare idea sull’omicidio già programmato di Giovanni Falcone. Matteo faceva infatti parte del commando inviato a Roma con l’intento di trovare e uccidere il magistrato durante la settimana, mentre era nella capitale per lavorare al ministero. Ma dopo qualche giorno […] Riina decise di richiamare tutti in Sicilia perché aveva trovato un’altra soluzione: la strage di Capaci. […] una nuova «strategia della tensione».
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[…] Chi e perché fece quella scelta? Con quale prospettiva politico-strategica da parte della mafia? Nel frattempo Riina era stato arrestato, a gennaio di quell’anno spartiacque, nel famoso blitz rimasto orfano della perquisizione del covo da dove era uscito il boss la mattina della cattura. E da lì è scaturito un altro mistero […]: l’archivio del capo corleonese […]è quello che hanno raccontato pentiti considerati attendibili come Nino Giuffrè, l’ex braccio destro di Provenzano: «Credo che parte dei documenti presi a casa di Toto' Riina siano finiti a Messina Denaro» […]
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Altri, ritenuti meno credibili, hanno anche ipotizzato che allo stesso Matteo sia arrivata la famosa agenda rossa di Paolo Borsellino sparita da via D’amelio subito dopo la strage. Ma a sottrarre quel documento dalla scena del crimine, se così andò, non furono uomini della mafia; […]
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