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    QUANDO IL CAV E’ NEI GUAI RICICCIA GIANNI LETTA - MESSI AI MARGINI DAL TANDEM RONZULLI-FASCINA, L’EMINENZA AZZURRINA E’ TORNATA A SUSSURRARE A BERLUSCONI DOPO GLI SFONDONI DI FORZA ITALIA CHE HA GESTITO IN MODO PESSIMO IL VOTO PER LA PRESIDENZA DEL SENATO - SENZA CONTARE LA STORIA DEGLI APPUNTI DEL CAV CON GIUDIZI DURISSIMI SU GIORGIA MELONI - OGGI, IL BANANA FARÀ UN GESTO MAI COMPIUTO PRIMA: ANDRÀ NEL QUARTIER GENERALE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA. E SE NON SONO SCUSE, CI ASSOMIGLIANO PARECCHIO…


     
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    Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”

     

    berlusconi letta berlusconi letta

    Il silenzio è il suo superpotere. Inutile chiedere a Gianni Letta di rinunciarci. Per giunta nel momento in cui il suo riaffacciarsi, muto, sulla scena di una Forza Italia immemore di limiti e protocollo, appare quasi un miraggio. Lui ricompare a Villa Grande. Si siede alla tavola di un Silvio Berlusconi cui il protagonismo e gli odi contrapposti dei suoi presunti fedelissimi hanno fatto infrangere anche l'ostentato savoir-faire , ed è immediatamente un capitolo nuovo. Eppure di cose da dire Gianni Letta ne avrebbe.

     

    Non solo sulle trattative e il modo in cui Forza Italia le sta conducendo. Non solo sulle tattiche definite «fallimentari» come quella che ha portato al non voto di Ignazio La Russa. Ma soprattutto per quella storia degli appunti con giudizi durissimi su Giorgia Meloni. Però è proprio ora che tutto sembra in frantumi che il grande tessitore di alleanze, cerimoniere di una politica felpata e criptata, può tornare trionfante senza bisogno di parole.

     

    gianni letta e berlusconi gianni letta e berlusconi

    E tantomeno di rinfacciare al chiassoso cerchio poco magico di Berlusconi di come persino lui fosse stato tenuto lontano dal Cavaliere, almeno secondo le voci che lo descrivono quasi vittima delle smanie di potere di chi si professa a lui fedele ma punta solo al suo tesoro: quel che resta di Forza Italia. Letta no. Non ha mai aspirato ai riflettori o alle faccine sui giornali. Tantomeno ad accaparrarsi il partito. Anzi.

     

    Non è mai stato nemmeno iscritto a Forza Italia. Classe 1935, storico direttore de Il Tempo , poi vicepresidente Fininvest, quindi sottosegretario alla presidenza del Consiglio in tutti i governi Berlusconi, è sempre stato la sua massima risorsa. A casa sua il Cavaliere sancì con Massimo D'Alema il «patto della crostata» per la Bicamerale.

     

    LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI GIANNI LETTA LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI GIANNI LETTA

    Fu lui anche dietro il patto del Nazareno con Matteo Renzi sempre per le riforme costituzionali. Adesso c'è da ricucire con Giorgia Meloni. E non a caso, oggi, Berlusconi farà un gesto mai compiuto prima. Andrà nel quartier generale di FdI in via della Scrofa. Se non sono scuse, ci assomigliano. Chi glielo avrà suggerito?

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