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    QUANDO L'AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI DEVE SCRIVERE UNA LETTERA AL ''CORRIERE'' INVOCANDO LA CACCIATA DI ''VECCHI FEUDI E POTENTATI'', VUOL DIRE CHE LA SUA POLTRONA NON È CALDA, È USTIONANTE! - SALINI: ''VA SUPERATO IL CAOS DEI POCHI CHE PASSANO IL TEMPO A CERCARSI UNA POLTRONA MIGLIORE'' - IN RAI, CHI TOCCA L'INFORMAZIONE MUORE: FURONO I PIANI NEWS AD AZZOPPARE GUBITOSI, CAMPO DELL'ORTO E VERDELLI. TOCCHERÀ PURE A LUI?


     
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    Lettera di Fabrizio Salini, Amministratore delegato Rai,  al ''Corriere della Sera''

     

    Gentile Direttore, la ringrazio per l' opportunità di parlare del momento che sta vivendo la Rai. Mi rivolgo a lei, ai suoi lettori, ai dipendenti Rai e ai nostri abbonati.

    Più in generale a tutte le persone che credono nella Rai: che in diversi anni l' hanno vista come un' Azienda capace di aprire finestre sul mondo, e in altri momenti come una Azienda di cui hanno subito con rabbia la chiusura e l' autoreferenzialità che è lontana anni luce dal mondo reale che vivono tutti i giorni i cittadini cui ci rivolgiamo nelle nostre piattaforme.

     

    FABRIZIO SALINI FABRIZIO SALINI

    La Rai sta vivendo delle giornate importanti: la narrazione dei nostri corridoi che si fa spesso all' esterno, ci penalizza a volte umiliando i nostri sforzi, indugiando nell' utilizzare termini apocalittici come «drammatici», «frenetici», «in fibrillazione» per dileggiare il nostro lavoro quotidiano. In realtà stiamo semplicemente lavorando con molto impegno, come milioni di persone, per rendere finalmente la Rai migliore non solo per domani ma per il suo futuro.

     

    In questi mesi abbiamo lavorato su un Piano industriale che ho voluto fortemente e che saprà portare la Rai in una nuova era: è un Piano ambizioso per la Rai e per i suoi dipendenti che si basa sui contenuti che sono la forza e il tesoro della più grande Azienda culturale italiana. Non entrerò nei dettagli del Piano su cui ci stiamo confrontando da settimane lealmente con il presidente Marcello Foa e con i componenti del Consiglio di amministrazione, ciascuno portatore di una propria rispettabile sensibilità. È un dialogo professionale, aperto, leale in cui sempre mettiamo al centro l' interesse della Rai.

    E sono orgoglioso di ogni singolo minuto trascorso a confrontarci.

     

    È un Piano che ha come obiettivo di rendere la Rai più indipendente perché, scegliendo di porre al centro il contenuto, mette le qualità professionali di ciascuno al servizio del prodotto per cui sta lavorando. È un Piano che guarda ai giovani, esaltando la visione multipiattaforma che ci fa guardare la mattina un contenuto su uno smartphone, il pomeriggio su un tablet e la sera su un televisore. È un Piano nell' interesse di tutta l' industria dell' audiovisivo. In questi 7 mesi in cui sono alla guida della Rai il Contratto di servizio è stata la mia Costituzione e per questo posso sostenere che è un Piano costruito per garantire maggior pluralismo.

    MARCELLO FOA FABRIZIO SALINI MARCELLO FOA FABRIZIO SALINI

     

    Un altro grande obiettivo è razionalizzare le risorse, evitare gli sprechi, aver rispetto per ogni euro che i cittadini pagano con il canone. È un Piano che prevede di azzerare il gap tecnologico e digitale. È un Piano che, seguendo i modelli europei più riusciti, ci consegnerà una Rai non più chiusa in se stessa ma aperta ai nuovi talenti e alla creatività e pronta a una competizione che è quella che le spetta e che finalmente merita.

     

    La sfida è cambiare o rimanere arroccati a feudi e potentati, tra il futuro o il passato legato a vecchie logiche. Puntare sui contenuti ci consentirà di aprirci al mercato, di esaltare le professionalità, di innovarci.

    La scelta va fatta, di questo sono sicuro.

     

    In queste ultime settimane il Piano è stato oggetto di molti commenti. Questo è normale.

    francesca fialdini tiberio timperi fabrizio salini casimiro lieto francesca fialdini tiberio timperi fabrizio salini casimiro lieto

    Mi amareggia però leggere parole avulse dal contenuto di un Piano industriale, del prodotto e dell' efficienza aziendale. Come se si volesse tenere la nostra Rai inchiodata con gli occhi bassi a discutere di vantaggi personali e non le si consenta di alzare lo sguardo per tener testa ai competitor con cui dovremmo batterci. La Rai ha il dovere di aspettarsi una discussione sui modelli di business di aziende audiovisive del 2019. Perché questa è la Rai, la mia, la vostra, la nostra.

     

    Ho 53 anni, sono un manager con molti anni di lavoro nell' audiovisivo, penso rispettabile. La Rai è la sfida della mia vita personale e professionale. E sono certo che l' impostazione del Piano avrà al suo fianco la maggioranza di chi ogni mattina esce di casa per venire nelle nostre sedi a lavorare gettando il cuore oltre l' ostacolo per superare il caos dei pochi che passano il tempo a cercarsi una poltrona migliore. Non è questa la Rai, non sarà mai la mia e quella della stragrande maggioranza di dipendenti che amano questa Azienda.

    In questi mesi ho incontrato sguardi a volte delusi e amareggiati dei nostri dipendenti ma mai senza speranza.

     

    fabrizio salini fabrizio salini

    Con loro ho intenzione di camminare insieme per far diventare la nostra Rai finalmente un' Azienda di cui andare orgogliosi. A tutti costoro dico di sostenerci in questo sforzo. La Rai è ricca di talenti, in ogni settore, anche in quei corridoi così superficialmente raccontati all' esterno. Ma, citando una battuta del film che ha vinto pochi giorni fa il premio Oscar, il talento non basta, ci vuole il coraggio. E per la Rai, questo, è il momento del coraggio.

    DALLORTO FABRIZIO SALINI DALLORTO FABRIZIO SALINI

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