LJUBA RIZZOLI
Andrea Tomasi per “Vanity Fair”
Due del pomeriggio, Ljuba Rizzoli si e svegliata da venti minuti, «comme d’habitude». Nelle tre ore a seguire il francese le verra spesso in soccorso, a volte punteggiatura, altrove chiosa, spesso graffio.
«Ho passato una vita ad attraversare le notti cancellando le mattine, sono ancora tarata sul fuso Ljuba. Faccio sempre la stessa colazione con noci, mandorle, Perrier e limone e antidepressivi, poi ispeziono casa come se dovessero arrivare da un momento all’altro decine di invitati.
Peccato che tutte le persone che ho amato o conosciuto siano morte. Mi rimangono giusto quella martire di Lucia – la governante che ogni mattina minaccia di andarsene ma che dopo trent’anni e ancora qui –, qualche amico prezioso, i croupier del casino e il fedele compagnon Rolland Courbis, ramo football, senza il quale sarei fritta. E atroce».
ljuba rizzoli in compagnia di liz taylor, andy warhol e marina cicogna a montecarlo nel 1973
Una controindicazione piuttosto inevitabile quando si arriva a 90 anni, meta suo malgrado che la signora accetta si di celebrare con il giornale che per tre lustri ha ospitato la sua rubrica Ici la Cote, ma che si guardera bene dal festeggiare per una ragione semplice e straziante: il 27 giugno, infatti, oltre al suo compleanno ricorre anche quello di Isabella, la figlia-miracolo (a seguito di uno stupro i medici l’avevano dichiarata sterile) avuta dal secondo marito Andrea Rizzoli, ramo editoria, morta suicida a 22 anni.
«Ho smesso di vivere nel momento stesso in cui ho visto il suo corpo sul marciapiede sotto casa. Come potrei anche solo pensare di fingere felicita sapendo che lei non c’e piu? Dopo tanti anni sono pero arrivata a una pace relativa: Isabella ha voluto liberarsi dei suoi mali. E stata coraggiosa».
Quindi cosa fara?
ljuba rizzoli a milano negli anni novanta
«Quello che faccio sempre quando sono depressa: mi vesto bene, metto addosso qualche brillo e me ne vado all’Hotel de Paris con Lucia. Montecarlo e casa, conosco chiunque e tutti mi vogliono bene, compreso il mio adoratissimo principe Alberto. Certo la mondanita non e piu quella di una volta, ai miei tempi nessuno si sarebbe mai azzardato di uscire dopo le 17 se non apparecchiato da gran sera...
Con Lucia ce ne stiamo li a osservare questo nuovo jet-set, queste ragazze che in abiti generosi affollano il bar. A un certo punto mando in avanscoperta Lucia per capire se sono anche intelligenti, poi ci parlo e spiego loro che Montecarlo non e il posto giusto dove cercare marito, pas d’histoire. I riccastri che passano di qui generalmente una moglie ce l’hanno gia».
ljuba rizzoli con walter chiari e alida cheli nel 1969
Lo stigma della cacciatrice di dote l’ha vissuto anche lei.
«Me ne sono sempre fregata, mi creda. E vero, sia Tagliabue (Ettore, ramo petroli, ndr) che Rizzoli mi hanno dato agi e ricchezze esagerati, ma non mi sono innamorata di loro per i soldi. I belli o quelli della mia eta non mi sono mai interessati, cercavo piuttosto una figura paterna».
Eppure un padre, presente e benestante, lei lo aveva.
«Sono giunta alla conclusione di non aver mai amato mio padre. Vede, mi capita spesso di sognare le persone a cui ho voluto bene, ma mai mio padre. Era severo e possessivo, voleva a tutti i costi farmi sposare un certo Peppino che aveva una fabbrica di fuochi d’artificio a Napoli. In fondo non credo volesse la mia felicita. Le dico solo che la sera prima di sfilare per Miss Italia mi raso i capelli nel sonno deturpandomi».
ljuba rizzoli con il marito andrea a venezia nel 1971
E uno dei tanti episodi della sua vita da serie tv, una vita lungamente trascorsa, parole sue, a piangere di felicita. Le dico i titoli che ho pensato per un paio di puntate: Il principe e il toupet.
«Una sera Andrea mi manda in perlustrazione al casino per vedere se c’era gente. Arrivata ai tavoli del baccarat vedo questo gruppo di uomini con le gonne lunghe, al centro uno di loro che mi squadra da capo a piedi. Dopo qualche minuto, il responsabile di sala mi dice: “Contessa, il principe Fahd d’Arabia vorrebbe che lei lo raggiungesse in camera”. Insomma, mi aveva presa per una di quelle...».
E lei?
«Vado da mio marito, che per ridere mi fa: “Ljuba, quello ha i petrodollari, vacci di corsa”. Lo invitammo a Cap Ferrat, inizio un mese piuttosto movimentato. Ho dovuto persino fare l’agente speciale per conto di Ranieri III».
Racconti.
ljuba rizzoli con marta marzotto nel 1995
«Ovviamente il casino diede la possibilita al principe di giocare ben sopra i massimi, convinti che il gruppo di arabi sarebbe rimasto un solo weekend. Per colpa mia invece si trattennero ben di piu, continuando a vincere. Mi chiamo quindi Ranieri: “Ljuba, ti prego, devi farli partire, ci stanno mandando sur la paille”».
E cosi arriviamo al toupet.
«Un giorno, Fahd mi tende l’agguato. Lo raggiungo per pranzo alla Reserve di Beaulieu con la Rolls-Royce ciclamino che mi aveva regalato, ma anziche trovarlo con tutta la corte e li da solo che mi aspetta.
Inizia un corteggiamento serratissimo, praticamente un assalto. Mi supplica di seguirlo nella sua dependance, che io conoscevo bene perche era quella che affittava Andreotti tutte le estati con la sua famiglia. A un certo punto, per sfuggire alle sue braccia che andavano dappertutto, il postiche che rendeva la mia chioma fluente rimase incastrato sotto al suo gomito. Io ero imbarazzatissima, lui incurante continuava a parlarmi della dependance...».
E alla fine ci e andata?
«Sono passati tanti anni, chi se lo ricorda...». (ride)
ljuba rizzoli e gianni agnelli
Vuole lasciare il dubbio anche su Gianni Agnelli?
«Casa nostra era sempre aperta per lui. Andrea era un po’ geloso, per questo l’Avvocato veniva a trovarmi quando lui non c’era, complice la nostra governante che metteva una bandiera sulla torretta di Cap Ferrat per segnalargli che la via era libera.
A differenza di mille altre donne che gli ronzavano attorno, io pero non pendevo dalle sue labbra. A questa pletora di supplici dicevo sempre: “Non fatevi illusioni, per lui siete soltanto un numero, non lascera mai Marella. E poi, con la scusa che gira senza contanti, si fa pure pagare il conto al ristorante!”».
Quindi nessun flirt?
ljuba rizzoli nel 1992 con giulio andreotti e sandra carraro
«Ma si, qualche coup de canape c’e stato, ma niente che potesse compromettere la nostra amicizia. Cercavamo di essere discreti, ma un giorno il destino ci si e messo contro. Eravamo a una festa all’Hotel de Paris, a un certo punto Gianni mi dice: “Saliamo su alla suite Churchill”.
Lo seguo, entriamo in quella stanza sfarzosissima dagli enormi lampadari in cristallo e ci mettiamo ad amoreggiare. Poco dopo vediamo i lampadari muoversi e tintinnare: il terremoto. Afferriamo due accappatoi e corriamo giu per le scale, ritrovandoci cosi nella hall nudi. Che fou rire».
ljuba rizzoli con federico fellini a una cena del montecarlo sporting d'ete
Suo marito sapeva?
«Quando si ammalo, fu lui il primo a dire: “Ljuba, matrimonio open”. Andrea sapeva l’amore che provavo per lui, di non avere nulla da temere. Soprattutto con Gianni, che non era certo il mio tipo fisico. Troppo raffinato».
E qui arriviamo a un altro episodio: Un biglietto nella notte.
«Alain Delon! Per carita, bellissimo, ma di quella bellezza eccessivamente femminile per i miei gusti. Eravamo a Megeve, altro corteggiamento ai fianchi. Non demordo, lui neppure. Dopo una serata piuttosto animee io e Marina Cicogna ci ritroviamo in una stanzetta nel sottotetto, una chambre des skieurs. Tempo qualche minuto e sentiamo un fruscio: qualcuno ci aveva infilato un pezzo di carta sotto la porta. Lo apriamo: “Ti aspetto alla camera 104. Alain”. Marina non ci penso su un secondo e corse giu. Il mattino dopo, in sala colazioni, Delon non mi rivolse la parola».
Il finale di questa serie e ancora da scrivere. Come se lo immagina?
ljuba rizzoli nel 1969 con i suoi cani
«Di nuovo assieme a Isabella e Andrea, in una specie di aldila. Non ho nessuna paura della morte, a febbraio mi hanno ricoverata due mesi e mezzo per Covid e mi creda se le dico che gli unici pensieri erano chi avrebbe pagato il conto dell’ospedale e non poter piu andare al casino, la panacea di tutti i miei mali.
Ma ho superato anche questa, nonostante non fossi vaccinata. Marina Cicogna mi faceva telefonate minacciose ogni giorno per via della mia reticenza, ma io mi dicevo: “Se sei sopravvissuta a nove elettroshock dopo la morte di Isabella, sopravviverai anche a questo virus senza bisogno del vaccino”. Avevo ragione, ma sono stata scema».
ljuba rizzoli con bono vox al gp di montecarlo nel 2004 ljuba rizzoli 19 ljuba rizzoli ljuba rizzoli ljuba rizzoli ranieri di monaco ljuba rizzoli a casa sua oggi LJUBA RIZZOLI ljuba rizzoli 7 ljuba rizzoli 8 ljuba rizzoli 6 ljuba rizzoli 1 ljuba rizzoli 2 ljuba e andrea rizzoli ljuba rizzoli 3 ljuba rizzoli va al funerale del marito . Andrea ljuba rizzoli ljuba rizzoli adnan khashoggi ljuba rizzoli e fellini ljuba rizzoli LJUBA RIZZOLI ANGELO RIZZOLI LJUBA RIZZOLI ANDREA RIZZOLI libro di Ljuba Rizzoli LJUBA RIZZOLI 1 LJUBA RIZZOLI CHAGALL ljuba rizzoli LJUBA RIZZOLI MARCELLO MASTROIANNI ljuba rizzoli ljuba rizzoli ljuba rizzoli ljuba rizzoli e marta marzotto kashoggi ljuba rizzoli Nicola Pietrangeli con Ljuba Rizzoli ljuba rizzoli col 'commenda' ljuba rizzoli adnan khashoggi copia ljuba rizzoli e brando brandolini ljuba rizzoli e farah diba ljuba rizzoli con isabella ljuba rizzoli copia ljuba rizzoli e alberto di monaco ljuba rizzoli e kabir bedi ljuba rizzoli e david niven ljuba rizzoli e omar sharif ljuba rizzoli e gianni rivera ljuba rizzoli e giulio andreotti ljuba rizzoli e ira furstenberg ljuba rizzoli e isabella rizzoli ljuba rizzoli e ivanka trump ljuba rizzoli e silvana mangano ljuba rizzoli, giancarlo giannini, andrea rizzoli ljuba rizzoli, mara venier e florinda bolkan ljuba rizzoli e tony renis ljuba rizzoli, andrea e isabella ljuba rizzoli 2 ljuba rizzoli 3 ljuba rizzoli, ranieri di monaco, liz taylor e grace kelly ljuba rizzoli 1 ljuba rizzoli 3 ljuba rizzoli nel 1968 con la figlia isabellina ljuba rizzoli nel 1957 su una pista di ghiaccio