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    QUANDO POCO, QUANDO TROPPO – VENDOLA SI SENTE UN PADRE A META’ (IL FIGLIO E’ ADOTTATO DAL COMPAGNO): "NON ABBIAMO "AFFITTATO UN UTERO", ABBIAMO COSTRUITO UNA RELAZIONE CON DELLE DONNE CHE CONTINUERÀ PER TUTTA LA VITA" - NEI COMUNI A CINQUE STELLE RICONOSCIUTI ALL’ANAGRAFE I BAMBINI DI COPPIE GAY, SENZA BISOGNO DEL GIUDICE


     
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    1. NON SONO GENITORE DI FRONTE ALLA LEGGE

    Cristina Nadotti per La Repubblica

     

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    «Una progressiva presa d' atto della realtà». Nichi Vendola, da un anno unito civilmente a Eddy Testa e con lui genitore di Tobias, di due anni, commenta così l' accelerazione nelle trascrizioni di atti di nascita di figli di coppie arcobaleno. Le ultime sono state fatte a Roma e a Gabicce, cinque giorni fa a Torino: i Comuni italiani non attendono le sentenze dei tribunali per riconoscere le coppie gay come genitori.

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    Cosa è cambiato, Vendola?

    «C' è un mutamento nell' opinione pubblica e nella nostra società, dove si cominciano a vedere i volti di chi ha fatto certe scelte. Io e il mio compagno, come molti altri, non siamo un' allegoria, siamo una famiglia e per fortuna i funzionari aprono un varco che consente ai figli delle famiglie arcobaleno di avere gli stessi diritti degli altri bambini».

     

    Ha citato la sua esperienza personale. Tobias è figlio solo del suo compagno?

    «Sì, due anni fa ci fu un tale clamore politico-mediatico sulla nostra scelta che non ce la sentimmo di mettere in una situazione di imbarazzo un funzionario. Abbiamo optato per la richiesta d' adozione e poiché l' atto di nascita di mio figlio è già stato trascritto non potremmo chiedere una nuova trascrizione».

     

    È frustrante per lei non essere riconosciuto legalmente come genitore?

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    «È una situazione grottesca. Mi unisce a mio figlio un amore sconfinato e come ogni genitore immagino ogni scenario che potrebbe prospettarci la vita e di conseguenza la mia impotenza in alcune situazioni. Il vuoto normativo va colmato, vanno rimossi gli ostacoli che possono ledere i diritti dei bambini».

     

    L' iniziativa del presidente Anci, Decaro, di elaborare per le trascrizioni un regolamento unico per tutti i comuni può essere un primo passo normativo?

    «I sindaci dibattono di politica e di leggi avendo però sempre cognizione delle situazioni reali, sono i primi punti di riferimento per le necessità dei cittadini. Per questo sono tra i primi ad accorgersi che noi esistiamo e a trovare soluzioni».

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    Il leader della Lega Salvini che parla di "egoismo", o Giorgia Meloni di Fratelli d' Italia per la quale "l' utero in affitto è un reato universale" non rappresentano perciò il sentire degli italiani?

    «Alterano il sentimento della maggior parte delle persone, rappresentano situazioni che spesso non corrispondono alla verità. Le famiglie arcobaleno sono una tra le possibili forme di realizzazione della genitorialità, rispetto a quella uomo-donna, da loro proposta, che risponde a una impostazione ideologica. Anche la scelta del termine "utero in affitto" è manipolatoria, la grava di un' ipoteca morale pesante. Noi, come tutte le famiglie arcobaleno, non abbiamo "affittato un utero", abbiamo costruito una relazione con delle donne che continuerà per tutta la vita, perciò quell' espressione non rappresenta la nostra esperienza ed è profondamente offensiva».

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    Però deve ammettere che non sempre è così e che in molti casi la maternità per altri ha soltanto ragioni economiche.

    «Il fenomeno mercantile si sviluppa in Paesi poveri e soprattutto con coppie etero. Per questo non è stato oggetto di un dibattito pubblico, mentre ci si dovrebbe interrogare su cosa significa per la condizione Lgbt uscire dal ghetto e poter costruire percorsi di vita che comprendano la famiglia».

     

    2. LE GIUNTE GRILLINE FORZANO LA MANO

    Stefano Vladovich per il Giornale

     

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    Da Torino a Roma. L' amministrazione capitolina iscrive spontaneamente, senza l' ordinanza di alcun giudice, una bimba nata in Canada con due papà. Un caso che segue di pochi giorni uno analogo dove un bimbo nato in Spagna è stato registrato a Torino come figlio di due mamme, una consigliera comunale e la sua compagna. Dalla sindaca Appendino alla pentastellata Raggi, insomma, le amministrazioni 5 Stelle preferiscono decidere senza attendere le ordinanze dei tribunali. Pioniere, a dirla tutta, era stato il sindaco pd Ignazio Marino che nel 2015 aveva trascritto l' atto relativo alla nascita di un bimbo nato in Argentina e registrato come figlio di due donne.

     

    Tornate in patria le due mamme avevano presentato domanda al Comune di Roma perché questa trascrizione venisse riconosciuta anche in Italia. Decisione che aveva provocato reazioni di ogni tipo dividendo il Paese. Ma erano state la Corte di Appello di Trento prima, di Roma dopo, a emettere sentenze favorevoli al riconoscimento di genitori dello stesso sesso. Sempre ieri a Gabicce, sul litorale marchigiano, due gemelli nati negli Stati Uniti sono stati registrati all' anagrafe come figli di due padri.

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    Secondo il legale che ha seguito questi casi, l' avvocato Alexander Schuster, la pronuncia della Corte di appello di Roma del 15 febbraio, finora riservata, conferma che non è contrario all' ordine pubblico il riconoscimento delle sentenze canadesi che riconoscono a tre figli il secondo padre, ordinando a Roma, che non aveva proceduto alla trascrizione, di dare seguito alla richiesta. Nel giugno scorso la capitale era stata già condannata per il rifiuto opposto al riconoscimento di una sentenza francese di adottiva da parte di una madre.

     

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    Gli uffici comunali, dunque, hanno eseguito prontamente l' ordine giudiziario e oggi i bambini hanno documenti che menzionano entrambi i genitori. Schuster ha seguito anche il caso della bimba canadese registrata a Roma. Dopo mesi di lavoro con gli uffici comunali e con i tecnici dello stato civile, che hanno valutato tutti gli argomenti pro e contro, e senza intervento di alcun giudice, lo scorso 6 aprile il Campidoglio ha eseguito la piena trascrizione, con effetto immediato in Italia, dell' atto di nascita canadese. Iter concluso solo ieri con le ultime formalità anagrafiche.

     

    chiara foglietta e micaela ghisleni con il sindaco di torino chiara appendino chiara foglietta e micaela ghisleni con il sindaco di torino chiara appendino

    Decisione rivoluzionaria per il legale e per l' associazione Famiglie Arcobaleno. Atto a dir poco contrario non solo ai principi dei diritti naturali ma anche al codice civile italiano per il senatore Maurizio Gasparri: «I sindaci grillini calpestano la realtà della vita, della natura, della legge. Dico anche agli amici della Lega: con questa gente si possono fare governi?». «Salvini -ricorda Gasparri- più volte come me e tanti altri ha difeso le ragioni del diritto naturale e si è schierato contro la stepchild adoption». Sui social del resto, lo stesso leader leghista commenta negativamente: «Questo non è futuro, è egoismo».

     

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    Di idee opposte il portavoce del Gay Center Fabrizio Marrazzo: «Ci auguriamo che la decisione del Campidoglio possa essere uno dei punti del contratto che le forze politiche stanno discutendo per la formazione del nuovo Governo». Per Giorgia Meloni invece, «il Comune di Roma registra una bambina avuta con l' utero in affitto, illegale in Italia. Di Maio dica chiaramente che il movimento Cinque Stelle è a favore di questa pratica disumana, che per Fratelli d' Italia dovrebbe invece essere reato universale».

     

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