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    IL GRANDE SCONFITTO - QUANDO SALVINI GRIDA AD UN “GOVERNO VOLUTO DA BRUXELLES”, SFIORA UNA VERITÀ – ANCHE I BAMBINI SANNO CHE LE DINAMICHE POLITICHE NAZIONALI DIPENDONO DA QUELLE EUROPEE, E SI È INFILATO A TESTA BASSA NELLA TRAPPOLA SCAVATA DAVANTI A LUI - NON HA CAPITO COME MAI NESSUNO DEI SUOI "AMICI" DELLA DESTRA SOVRANISTA, DA ORBAN AI POLACCHI DEL PIS, AVESSE VOLUTO ENTRARE NEL GRUPPO POLITICO DELL'ESTREMA DESTRA CHE LA LEGA CONDIVIDE CON LE PEN E AFD


     
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    Andrea Bonanni per la Repubblica

     

    matteo salvini irina osipova gianluca savoini claudio d'amico matteo salvini irina osipova gianluca savoini claudio d'amico

    Quando Salvini protesta contro il tentativo di alleanza tra M5S e Pd dicendo che darebbe vita ad un «governo voluto da Bruxelles», sfiora una verità. Non c' è dubbio che la Ue, e le principali capitali europee, vedrebbero con favore la nascita di un governo italiano che escludesse la Lega. Quello che Salvini non sembra riuscire a vedere e a capire è perché questo avvenga e quali suoi errori abbiano provocato un tale stato di cose.

     

    La radice di questa situazione è da cercarsi nelle elezioni europee. Prima del voto, la Lega (e in parte anche il M5S) avevano promesso una palingenesi politica: la fine dei vecchi equilibri basati sull' alleanza tra socialdemocratici e cristiano democratici, il trionfo dei partiti populisti e sovranisti, lo smantellamento della burocrazia comunitaria e delle sue regole.

    DENIS VERDINI MATTEO SALVINI GIANCARLO GIORGETTI DENIS VERDINI MATTEO SALVINI GIANCARLO GIORGETTI

     

    Tutto questo non è successo. È vero che la Lega ha stravinto in Italia (peraltro a scapito degli alleati grillini). Ma a livello europeo i populisti e sovranisti non sono riusciti a sfondare e la maggioranza politica nella Ue è rimasta saldamente in mano ai partiti europeisti.

     

    Gli altri sovranisti (polacchi, ungheresi, perfino i Cinquestelle italiani) hanno preso atto dell' insuccesso. E hanno colto l' occasione delle divisioni tra i capi di governo sulla nomina dello Spitzenkandidat per appoggiare l' elezione della tedesca Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea. Una soluzione di compromesso, che consentiva loro di non uscire completamente dai giochi e di conservare voce in capitolo sugli affari europei.

    MATTEO SALVINI MATTEO SALVINI

     

    Al realismo politico dei sovranisti ha fatto da sponda una scelta maturata tra i popolari tedeschi della Merkel e condivisa dai liberali francesi di Macron. Dovendo chiedere i voti dell' Est europeo per l' elezione della von der Leyen, entrambi hanno deciso di delimitare il perimetro della nuova maggioranza politica escludendo l'estrema destra anti-Ue.

     

    Sia il presidente francese sia la cancelliera tedesca hanno, come avversari politici più minacciosi in casa loro, gli estremisti del Front National e di Afd. È dunque doppiamente nel loro interesse costruire un cordone sanitario che isoli la destra estrema, accomunata dalle simpatie politiche per il regime di Putin e dall' ostilità alla moneta unica.

    meme sull'incontro tra sergio mattarella e matteo salvini meme sull'incontro tra sergio mattarella e matteo salvini

     

    Matteo Salvini, accecato dal successo elettorale in Italia e culturalmente incapace di vedere come le dinamiche politiche nazionali dipendano ormai in larga misura da quelle europee, si è infilato a testa bassa nella trappola scavata davanti a lui. Non ha capito come mai nessuno dei suoi "amici" della destra sovranista, da Orban ai polacchi del Pis, ai nazionalisti fiamminghi, avesse voluto entrare nel gruppo politico dell' estrema destra che la Lega condivide con Le Pen e Afd.

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    MERKEL ORBAN MERKEL ORBAN

    Non ha colto il messaggio contenuto nello scandalo che ha travolto il suo alleato Strache, della Fpoe austriaca, sospettato di cercare finanziamenti russi. Non ha riflettuto sul fatto che Ursula von der Leyen non avesse cercato di incontrare l' estrema destra e si fosse dichiarata «sollevata» di non riceverne i voti.

     

    matteo salvini balla al papeete matteo salvini balla al papeete

    Così, guardando solo al perimetro ristretto della politica italiana, o meglio romana, visibile dal Papeete di Milano Marittima, il leader della Lega ha aperto una crisi politica che gli è rapidamente sfuggita di mano. Al cordone sanitario voluto dalle capitali e dai partiti politici europei per decretare l' isolamento dell' estrema destra, hanno aderito i mercati finanziari globali, abolendo prontamente la "tassa Salvini" imposta sui nostri titoli di Stato, la Chiesa e perfino il presidente americano Trump. Vista con i loro occhi, e si tratta di sguardi eterogenei e non certo coincidenti, qualsiasi operazione politica che porti all' esclusione dell' estrema destra filo-russa dal governo di una grande democrazia Ue, è benvenuta e merita sostegno.

    salvini orban salvini orban

     

    Perfino Berlusconi, che per i quattordici mesi del governo giallo-verde è andato implorando una alleanza con la Lega, ora sembra cominciare a rendersi conto che un uomo messo all' indice dall' Europa e dagli Usa, dal Vaticano e da Wall Street, non è l' alleato ideale per una partito che si dice liberale ed europeista, come pretende di essere Forza Italia.

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    E, se lo capisce Berlusconi, forse il concetto arriverà anche a quella parte della borghesia del Nord che aveva giurato nell' uomo del Papeete.

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