Flavio Bini per “la Repubblica”
NFT
Boogie non è stato decisamente un buon investimento. E dire che aveva tutte la carte in regola per essere un gatto modello: quattro zampe, sguardo vispo, muove persino la coda e gira ripetutamente su sé stesso con una discreta eleganza. Tutte le carte in regola tranne una: non essere un gatto vero. Boogie, all'anagrafe 30326357981 (), è un Nft. Uno dei milioni che popolano un mondo tanto ricco quanto misterioso, quello dei Non Fungible Token.
Un universo di oggetti digitali unici e irripetibili e di certificati che ne attestano la loro autenticità. Perché questo, in estrema sintesi, sono gli Nft. Un mercato che alla fine del primo trimestre dell'anno ha sfiorato 17 miliardi di dollari di scambi e che ha sedotto milioni di giovani e giovanissimi, con il rischio di alimentare una gigantesca e pericolosa bolla, resa ancora più fragile dalla tempesta che si sta abbattendo sulle criptovalute.
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La loro casa è infatti la blockchain, un grande registro condiviso che tiene traccia di tutte le transazioni, dove si acquistano e vendono prevalentemente, ma non solo, con monete digitali. Per questoil loro valore negli ultimi giorni sta andando a picco insieme alle principali criptovalute, dal Bitcoin in giù.
Negli ultimi anni gli Nft stanno conoscendo grande popolarità nel mondo dell'arte, dei giochi e dei cosiddetti collectibles, cioè serie di immagini digitali create da artisti, che possono variare per caratteristiche.
Eppure, criptoentusiasti a parte, sono in molti a intravedere in questo mercato il rischio di pesantissime scottature per investitori improvvisati, ingolositi da facili e rapidi guadagni. L'ultimo anatema è arrivato dal fondatore di Microsoft Bill Gates, secondo cui criptovalute e Nft sono basati sulla "teoria del più sciocco". Cioè chi compra questi asset digitali lo farebbe solo nella speranza di trovare qualcuno più sprovveduto a cui venderlo ad un prezzo più alto. Questo viaggio tra scimmie annoiate, gatti psichedelici e artisti veri parte alcune settimane fa da una domanda semplice: perchè si dovrebbero spendere cento, mille o diecimila euro per beni digitali presenti in un ecosistema, il web, dove tutto è facilmente duplicabile?
bored ape yacht club star
Per trovare una risposta comincio da OpenSea, una delle principali piattaforme di acquisto e vendita. Parto dalle Bored Ape, scimmiette digitali dall'espressione annoiata che ho capito essere uno dei casi di maggiore successo del settore. Il più "economico" sulla piattaforma ora vale 125 mila dollari, un po' troppo per le mie tasche. Cambio settore, passo ai gatti e scelgo quello che chiamerò Boogie.
Arte Nft
Prima difficoltà: il prezzo non è espresso in valuta tradizionale ma in Ethereum, la seconda maggiore criptovaluta in circolazione dopo Bitcoin. Boogie costa 0,035 Ether, l'equivalente di poco più di 63 dollari. Decido che può essere un buon investimento. Per acquistare un Nft serve però un wallet digitale, un portafoglio in criptovaluta da utilizzare per procedere agli acquisti. Utilizzo quello che si appoggia a Coinbase, uno dei più famosi exchange di monete digitali, carico i fondi dalla mia carta di credito, li converto in Ethereum e in meno di cinque minuti posso procedere all'acquisto.
certificati nft
Non prima di avere pagato salatissime commissioni di rete destinate alla piattaforma, che mi portano a spendere 10 dollari in più di quanto previsto. Superate tutte le autenticazioni in meno di mezz' ora sono diventato proprietario di Boogie, un gatto azzurro roteante. E adesso? Ho speso oltre 70 dollari per avere conservata nel mio wallet un'immagine digitale, o meglio un certificato di autenticità di un'immagine digitale, che chiunque può vedere liberamente, copiare, mandare agli amici.
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Certo in ogni momento posso aprire la app e guardarmi Boogie: è mio e solo mio. Ma tale e quale lo può vedere chiunque su OpenSea, dove l'ho comprato. C'è di peggio: scopro con amarezza che in realtà ci sono altre 446 copie di Boogie in giro. Uniche come la mia, ma pur sempre uguali. Non posso dire nemmeno di essere l'unico con un gatto azzurro sul telefono. Non sento di avere speso bene i miei soldi: lo rimetto in vendita sperando che qualcuno se ne voglia fare carico. OpenSea permette di fissare un prezzo oppure accettare le offerte che sono state presentate in passato. Ma valgono meno della metà di quanto ho speso, quindi preferisco tenermi il mio Nft. Ne traggo una conclusione: non ho fatto una grande scelta andando allo sbaraglio guidato solo dalla curiosità. Mi serve una guida.
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Federico, studente di grafica e comunicazione di 21 anni, mi fa capire in meno di un'ora quanto fossi lontano dal capire la complessità di questo mondo, fatto in realtà di transazioni a tre zeri, artisti milionari e file chilometriche. File digitali, ovviamente. Non è un investitore professionista. «Ho cominciato con le criptovalute, quando avevo un po' di soldi da parte investivo - spiega - non cifre clamorose, dell'ordine di centinaia di euro, mai più di mille». Formazione sul tema dei criptoinvestimenti? Nessuna, tutto imparato sul campo tra web e social.
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La sua piattaforma di riferimento è cripto.com, un altro luogo dove potere acquistare e vendere Nft oltre che criptovalute. La parola chiave di tutta questa storia è drop, letteralmente dall'inglese "qualcosa che cade dall'alto". Ed in effetti è proprio dall'alto che sembrano piovere gli Nft del suo racconto: appena vengono rilasciati quelli più interessanti, ci si affolla per acquistarli prima degli altri. «Funziona così: ad una determinata ora si sa che esce un determinato drop, le persone si mettono in fila e sperano di potere acquistare il loro pacchetto».
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Dice proprio così, "pacchetto". Alla fine non è molto diverso dal mettersi in fila per un numero limitato di pacchetti di figurine. Quando arriva il tuo turno, e puoi comprarne un numero limitato a testa, li apri e scopri cosa hai trovato all'interno. «Compri a scatola chiusa, non sai cosa ci sarà dentro.
Dipende dalle qualità di quella carta. Ma se ti va bene puoi essere fortunatissimo ». Le qualità sono caratteristiche definite per ogni singolo Nft e ne stabiliscono la loro unicità. Anche in questo caso, tutte cose già viste ai tempi delle figurine e delle carte da collezione. Con una differenza importante: il volume di soldi che generano i drop.
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Ne sa qualcosa il californiano Ulysses Gonzales, leggenda del mondo Nft con il nome di Ugonzo, che lo scorso anno ha venduto con un singolo drop i suoi 10.000 PsychoKittens (gattini psichedelici) in 89 secondi, portandosi a casa oltre un milione di dollari in due minuti. «Ho provato a partecipare a un drop successivo, della stessa casa grafica di Ugonzo», racconta ancora Federico.
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«Mi sono messo in fila ma non ce l'ho fatta. Un mio amico sì, ha preso tre pacchetti a 200 dollari l'uno e in uno di questi ha trovato un Nft molto raro. In 5 minuti sono arrivate oltre 30 offerte e l'ha subito rivenduto a 5.000 dollari. Un altro a 2.500 e il terzo al prezzo di acquisto. Alla fine ha guadagnato quasi 7.000 dollari».
Valeria Portale, presidente dell'Osservatorio Blockchain & Distribuited Ledger del Politecnico di Milano, non ha dubbi. «Siamo certamente davanti a una bolla. Anche se è difficile dire se abbia già raggiunto il massimo. Credo ci sarà una fase di razionalizzazione e di pulizia, sia da parte del mercato che porterà ad un aggiustamento automatico, sia da parte di autorità di regolamentazione. Vedo il pericolo di risparmiatori affascinati dal fenomeno senza averne capito le potenzialità». Penso a Boogie, acquistato improvvidamente a 63 dollari e che ora ha offerte per meno di un terzo, e mi pare francamente difficile darle torto.
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I numeri alimentano le preoccupazioni di Portale. Secondo un'indagine dell'Osservatorio, il 12% della popolazione italiana possiede o ha posseduto token digitali, che siano criptovalute o Nft, e a questo si aggiunge un ulteriore 17% che si dice interessato a farlo nei prossimi mesi. Vuol dire che quasi un italiano su tre si è avvicinato o pensa di avvicinarsi a questo mondo. «Distinguerei però il valore economico degli Nft dal valore della tecnologia: il primo lo sceglie il mercato. Il secondo è quello davvero importante e da non sottovalutare. Cioè la possibilità di certificare l'unicità di un bene digitale che in questo mondo è sempre stato un problema».
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Per il mondo dell'arte ad esempio gli Nft stanno aprendo vere e proprie autostrade. Giuseppe Veneziano, pittore siciliano e artista apprezzato a livello mondiale, è stato tra i primi ad esplorare questo mondo. Gli pongo un'obiezione: l'arte digitale esisteva anche prima, perché c'era bisogno degli Nft? «Perché prima i file potevano essere copiati. L'Nft attesta l'unicità di quel bene: dice che che quel file è unico».
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Il tema del diritto di proprietà resta uno dei più complicati da afferrare. Come definire, e proteggere il possesso di un bene in mondo dove la duplicazione è così facile? Marco Boldini, partner dello studio legale Orrick specializzato nel fintech, è tra quelli che provano a fare ordine in questa giungla giurisprudenziale. «Se consideriamo un bene immateriale, nativamente digitale, chi compra un Nft non ne acquista la proprietà, perché di fatto non si ha la possibilità di fare tutto quello che si vuole con il bene. Più che rappresentare un diritto di proprietà, l'Nft rappresenta un mezzo di gestione della proprietà, cioè per capire da chi passa la titolarità».
nft everydays. the first 5000 days di beeple
Ma se il mondo del diritto comincia interrogarsi sui principi da applicare a questo universo dai confini ancora sfumati, la completa deregolamentazione del settore spiana intanto la strada alle peggiori speculazioni. E i giovani rischiano di essere i più vulnerabili. Anche Federico ne è consapevole. «Io - dice - mentre studio lavoro anche come cameriere: arrivo se va bene a 1.000 euro al mese e non tutti i mesi: davvero poco. Lavorando un intero anno prendo a malapena a quello che ha guadagnato il mio amico in un'ora, con un drop. Devo essere sincero: mi fa impressione». E non solo a lui.
Quanto a Boogie, il mio gatto azzurro roteante, non se la passa benissimo. Il crollo delle monete digitali ne ha abbattuto il valore e in assenza di compratori resterà a farmi compagnia nel portafoglio virtuale ancora a lungo. In attesa di criptotempi migliori.