• Dagospia

    QUANDO SI DICE: “RICORDATI DI ME!” - UN MAROCCHINO DI 31 ANNI HA VIOLENTATO UNA BOLOGNESE DI 22 ANNI - L’HA COLTA DI SORPRESA, L’HA TRASCINATA SOTTO UN PONTE, L’HA PICCHIATA, L’HA SPOGLIATA E LA STUPRATA PER UN’ORA - POI, COME SE NIENTE FOSSE, LE HA DICHIARATO IL SUO AMORE E LE HA LASCIATO IL NUMERO DI CELLULARE COME SOUVENIR - LEI HA ACCETTATO, ED È ANDATA ALLA POLIZIA…


     
    Guarda la fotogallery

    Da "Ansa.it"

    STUPROSTUPRO

    E' durata poco più di 24 ore la fuga di un marocchino di 31 anni, Mohamed Fardous, che all'alba di mercoledì ha violentato una 22enne bolognese, aggredita in viale Togliatti, alla periferia di Bologna. La ragazza, scesa dal bus 61 sotto una pioggia battente e diretta al lavoro, è stata afferrata alle spalle e trascinata a forza sugli argini del vicino fiume Reno, sotto il ponte Bacchelli, dove è stata spogliata, picchiata, minacciata di morte e stuprata per quasi un'ora.

    StuproStupro

    La squadra Mobile, coordinata nelle indagini dal Pm Simone Purgato, ha rintracciato e arrestato il 31enne ieri sera nell'alloggio dove abita, a Borgo Panigale. A tradirlo, oltre a una serie di tracce trovate sul luogo della violenza, è stato il numero di cellulare che lui stesso ha lasciato alla vittima.

    Dopo lo stupro, e probabilmente in preda ai fumi dell'alcol, l'uomo si sarebbe infatti dichiarato innamorato della ragazza, dicendo di averla notata da tempo sull'autobus e chiedendole di scambiare il numero di telefono. Lei, riaccompagnata sulla strada, ha finto di accettare, poi è corsa al lavoro e ha raccontato tutto al suo principale, che ha chiamato la polizia e il 118.

    Sul corpo della 22enne sono stati riscontrati i segni evidenti della violenza, oltre a varie ecchimosi provocate dalle percosse dell'uomo. Gli investigatori della squadra Mobile e della scientifica hanno avviato subito le indagini e sono riusciti a individuare il punto preciso dove è stata consumata la violenza, recuperando a terra gli occhiali e gli auricolari della vittima. Con il numero di telefono fornito dall'aggressore, sebbene intestato a un'altra persona, sono poi riusciti a identificare il marocchino.

    Nel suo alloggio c'era un paio di scarpe sporche di fango, con la suola compatibile alle impronte trovate sul luogo della violenza. L'uomo, incensurato e in attesa di regolarizzazione, aveva già preparato bagagli e passaporto, probabilmente con l'intenzione di lasciare l'Italia. Di fronte agli agenti avrebbe sostanzialmente ammesso di avere costretto la ragazza al rapporto sessuale.

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport