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    QUANDO SI TRATTA DI INCASSARE, I PARTITI SONO SEMPRE D’ACCORDO – IL GOVERNO HA RIFORMULATO UN EMENDAMENTO DEL PD, CHE MODIFICA LA DISCIPLINA DEL 2 PER MILLE. OVVIAMENTE A VANTAGGIO DEI PARTITI: PREVEDE DA UN LATO DI ABBASSARE LA QUOTA DELL’IMPOSTA SUL REDDITO DA DESTINARE ALLA POLITICA (DAL 2 ALLO 0,2 PER MILLE), MA LA ESTENDE A TUTTI I CONTRIBUENTI, AUMENTANDO LA DOTAZIONE A 42,3 MILIONI DI EURO. SE IL CITTADINO NON ESPRIME UNA SCELTA, ALLORA…


     
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    DL FISCO: VERSO CAMBIO 2X1000, FONDI A PARTITI SALGONO A 42MLN

    ELLY SCHLEIN GIORGIA MELONI ELLY SCHLEIN GIORGIA MELONI

    (Adnkronos) - Modificare la disciplina del 2 per mille ai partiti, cioè la quota della propria Irpef che i contribuenti decidono di girare al finanziamento della politica.

     

    Lo prevede un emendamento al decreto fiscale, attualmente al vaglio della Commissione Bilancio del Senato, proposto dal Partito Democratico e riformulato dal governo, che prevede da un lato di abbassare la quota dell'imposta sul reddito da destinare alla politica dal 2 allo 0,2 per mille, ma dall'altro di estendere la platea a tutti i contribuenti attraverso un meccanismo di ripartizione generalizzata tra le forze politiche, aumentando la dotazione ai partiti a 42,3 milioni.

     

    Secondo il testo infatti nel caso in cui il contribuente non esprima una scelta sul partito a cui indirizzare questa quota, allora "la destinazione si stabilisce in proporzione alle scelte espresse".

    due per mille due per mille

     

    Di fatto quindi quello 0,2 per mille sarà 'versato' da ogni contribuente italiano, ripartendo le quote di chi non ha indicato una forza politica specifica sulla base delle preferenze espresse da chi invece lo ha fatto, privilegiando quindi di volta in volta i partiti più 'gettonati'. Gli oneri calcolati per questo nuovo meccanismo - si legge nell'emendamento - sono pari a 42,3 milioni di euro dal 2025 a cui, secondo il provvedimento (quasi raddoppiato rispetto al precedente tetto di 25 milioni).

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