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    QUANTE COSE SI POSSONO FARE IN UN'ORA IN PIÙ DI VITA? - A MILANO BRINDISI PER IL "FUNERALE" AL COPRIFUOCO DELLE 22: COL NUOVO LIMITE SPOSTATO ALLE 23 TORNANO I DOPPI TURNI NEI RISTORANTI, I TAVOLI PIENI E LE APERICENE - C'È CHI CERCA PERSONALE VISTO CHE AUMENTA IL LAVORO, MENTRE A ROMA QUALCUNO RIPROPONE IL RISOTTO ALLA CREMA DI SCAMPI, PERCHÉ FINO A MARTEDÌ...


     
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    Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera

     

    riaprono ristoranti anche la sera riaprono ristoranti anche la sera

    «Meno 4, meno 3, meno 2...». Valerio Tremiterra, anima e cuore del ristorante Otivm di Milano, ha una bottiglia di champagne in mano e sta aspettando gli ultimi secondi che lo separano, ci separano tutti, dalla nuova era.

     

    Alle 22 in punto, finito il countdown, ecco che Valerio stappa la bottiglia e intorno a lui scoppia una piccola festa. Il ristoratore ha convocato anche il sassofonista Michele per allietare i 48 clienti seduti all' aperto nel cuore di Milano.

     

    riapertura dei ristoranti riapertura dei ristoranti

    Tutti i posti prenotati, neanche un tavolo libero, un pienone così non si registrava da tempo. Ebbrezza generale, contagiosa: «Facciamo il funerale al coprifuoco delle 22 - grida il ristoratore -. Un funerale allegro come per la fine del proibizionismo in America».

     

    Ieri sera, 19 maggio, data da incorniciare: via (per sempre?) in tutta Italia il fuggi fuggi alle 22, con i tavoli che fino a martedì venivano prenotati già per le 19.30, massimo le 20: «Roba da svedesi o americani», chiosa felice Valerio.

     

    mangiare fuori mangiare fuori

    E invece ora si chiude alle 23, addirittura con deroghe possibili - così ha stabilito il governo - in occasione di eventi particolari. Come a Reggio Emilia, dove ieri sera il coprifuoco è stato fissato alle 24, per la finale di Coppa Italia Atalanta-Juve.

     

    Dalle 22 alle 23: un'ora in più per cenare sembra poco ma è tantissimo. Sarà per questo che d'incanto all'Otivm sono tornati anche i vecchi clienti: «Era da più di un anno che sognavo di mangiarmi un piatto di spaghetti con i ricci e la nduja da Valerio», scherza Susanna, manager per la Ralph Lauren. Milano, l'Italia, ricomincia a vivere.

     

    RIAPERTURE RISTORANTI RIAPERTURE RISTORANTI

    Ora, dunque, si può respirare, mangiare con più calma, addirittura Marina Porotto del Biggie cocktail & bistrot di Piazza delle Erbe, a Genova, può azzardare dopo secoli il doppio turno: aperitivo fino alle 21 e dopocena fino alle 23.

     

    Il risultato? «Basta guardare i tavoli fuori, la gente è proprio contenta di stare all'aperto, dopo tanta clausura, tante costrizioni», dice Marina, presidente dei giovani Fipe (Federazione dei pubblici esercizi) della Liguria, tutt'intorno, nella frescura, un delirio di Grasshopper, Negroni e Gin Fizz.

     

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    «Che bello tornare a lavorare - continua la barman -. Ieri ho messo un annuncio sul giornale: cerco due persone, una al bancone e l'altra ai tavoli. Perché il lavoro produce lavoro».

     

    Anche a Roma, Simona Filosini, titolare insieme al marito di «Gianni e Simona» a Prati, ora serve l'apericena intorno alle 18, «a base di antipasti di mare e di terra», ma dopo le 21 ecco che c'è il ricambio: «E per i clienti del secondo turno sono tornata a proporre il risotto alla crema di scampi, che fino a martedì quando si chiudeva alle 22 non c'era proprio il tempo di cuocerlo».

     

    riaprono i ristoranti riaprono i ristoranti

    L'euforia è un vento caldo che attraversa la penisola. Valerio Tremiterra dice che il rito dello champagne, ieri sera alle 22, è stato strettamente osservato anche a Padova, Palermo, Napoli.

     

    «Vedere di sera Napoli deserta era un pugno al cuore - dice Luigi Crispino, il titolare di Upnea , a un passo da San Gregorio Armeno -. Stasera invece incontro tanta gente venuta anche da fuori, dai comuni della provincia, Aversa, Pomigliano d'Arco, che fino al giorno prima con la chiusura alle 22 neppure s'avvicinava, all'idea di arrivare, trovare parcheggio, mettersi seduti, mangiare veloce e subito ripartire...».

     

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    Crispino, in prospettiva, ha deciso di comprarsi anche un piccolo gong: «Così - spiega - lo suonerò il 7 giugno quando il coprifuoco slitterà alla mezzanotte. Eppoi ancora il 21 giugno, quando il coprifuoco proprio sparirà, allora ci vorranno i fuochi d'artificio...».

     

    Chissà, magari succede prima. Se l'Italia, grazie ai vaccini, finisce tutta presto in zona bianca. «Che bello - sospira Valerio, deus ex machina dell'Otivm -. Sapete un'altra novità? Non c'è più traccia neppure della pattuglia della polizia che martedì alle 22 mi lampeggiava con i fari per segnalarmi che era ora di mandar via i clienti. E loro che supplicavano, dai Valerio ancora 5 minuti... ma io niente, inflessibile, ero già lì con lo scontrino e il limoncello in mano. Ora, invece...». Champagne.

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