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    QUANTI SOLONI PER IL SALONE: CHI SOSTITUIRA’ NICOLA LAGIOIA ALLA GUIDA DEL SALONE DEL LIBRO DI TORINO? - LA SINISTRA AVEVA SOLO CANDIDATI DI AREA MA, COME IN UN CONGRESSO DEL PD, NON SONO RIUSCITI A METTERSI D'ACCORDO. SI PROFILA UN TANDEM DI GIANDUIOTTI PAOLO GIORDANO-ELENA LOEWENTHAL – IL 18 MAGGIO INAUGURERÀ LA KERMESSE SVETLANA ALEKSIEVIC BIELORUSSA, NATA IN UCRAINA: UN VERO COLPO DI GENIO. A NOI NON SAREBBE MAI VENUTO IN MENTE DI TELEFONARE ALL'UFFICIO STAMPA BOMPIANI…


     
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    Luigi Mascheroni per ilgiornale.it

     

    nicola lagioia nicola lagioia

    Ieri era il grande giorno per Torino: conferenza stampa di rito sabaudo per presentare l'edizione 2023 del Salone del libro, che si celebrerà dal 18 al 22 maggio al Lingotto. In realtà i giornalisti - e anche il popolo del Salone, che come tendenze e share è sovrapponibile a quello di Sanremo: sold out, genderless, servono più immigrati per leggere più libri,

     

    «L'Italia è un Paese fascista e razzista!», Lagioia al posto di Amadeus, Paolo Giordano a quello di Fedez, peccato che la Lipperini non sia la Ferragni - si aspettavano non tanto uno spoiler sul programma, ma il nome del direttore che affiancherà quest'anno l'uscente Lagioia (che alla fine, incredibilmente, ci mancherà) e poi lo sostituirà rimanendo in carica fino al 2026. Invece i vertici del Salone non hanno detto nulla. È da mesi che si aspetta il nome, ma niente.

     

    paolo giordano paolo giordano

    Non annoieremo il lettore sul meccanismo perverso e ipocrita cui il Comitato direttivo deve attenersi per la nomina. Basti dire che l'aspetto squisitamente professionale - le capacità del candidato - è secondario rispetto a quello politico. E i politici - e la città di Torino, e il Salone, e tutti insomma - ne sono usciti malissimo. Ma questo è già stato detto.

     

    Le cose nuove da dire sono altre. Ad esempio. Uno. Che la parte politica che ne è uscita peggio è la sinistra: aveva solo candidati di area (cinquanta su cinquanta più o meno) ma, come in un congresso del Pd, non sono riusciti a mettersi d'accordo. Troppe correnti, invidie, gelosie, veti incrociati. Se l'intellighenzia è cosa loro, si sono dimostrati stupidissimi. Potevano avere tutto con poco, otterranno poco rimettendoci credibilità. E la seconda parte politica che ne è uscita male è la destra: il governatore Cirio (Forza Italia), poteva e doveva farsi sentire, pensare per tempo un candidato, e sostenerlo. Invece ha ceduto ancora una volta alla sindrome da «concordia istituzionale» (che è un modo elegante per dire complesso di inferiorità culturale nei confronti della sinistra locale), e non otterrà niente.

    ELENA LOEWENTHAL ELENA LOEWENTHAL

     

    Due. Che alla fine i direttori invece che uno, e basterebbe e avanzerebbe, saranno due. Lo scrittore Paolo Giordano, che è un po' l'edizione economica di Lagioia; e Elena Loewenthal, attualmente direttrice del Circolo dei Lettori, che è una Lagioia col giro di perle. Cosa meglio di due torinesi, e per di più - cuori rossi e quote rosa - un uomo e una donna? Comunque Paolo Giordano ha fatto la figura del ragazzino capriccioso (ha detto di No a consulenti di area «di destra», che noia). E la Loewenthal della furba: doveva essere la «vice», ora se le cose andranno come devono sarà parigrado.

     

    Tre. Se i direttori diventano due, o si dividono lo stipendio, o lo si raddoppia. Immaginiamo la seconda.

     

    Quattro. Poi ci sono quelli che sul carro non sono mai saliti, come Gianluigi Ricuperati, ma preferiscono dire che sono stati loro a scendere. Sono quelli che si fanno chiamare «agitatori culturali». Ciò di cui il Salone ha meno bisogno in assoluto.

     

    il salone del libro di torino il salone del libro di torino

    Cinque. Alla fine ieri i capi del Salone hanno passato la mattina a farsi i complimenti (Giulio Biino, presidente del Circolo dei Lettori), a dichiarare che il prossimo Salone sarà il più grande e più bello di sempre, come sempre (Silvio Viale, presidente di Associazione «Torino Città del Libro»), a spiegare che «Il Salone è un luogo di pluralismo e di libertà, che va oltre le maggioranze politiche» (sic, Alberto Cirio).

     

    Poi hanno annunciato il tema della prossima edizione: «Attraverso lo specchio» (un titolo a caso fra mille classici della letteratura), e che la scrittrice che inaugurerà il Salone sarà Svetlana Aleksievic, bielorussa, nata in Ucraina: un vero colpo di genio. A noi non sarebbe mai venuto in mente di telefonare all'ufficio stampa Bompiani.

     

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