Estratto dell'articolo di Massimo Franco per il “Corriere della Sera”
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ELLY SCHLEIN
Ma il problema della segretaria del Pd oggi sembra il suo stesso partito, più che gli avversari; e, sull’aggressione russa all’Ucraina, l’atteggiamento del M5S che aspetta solo di infilzarla di nuovo, accusandola di essere troppo filo-Usa. L’accerchiamento, dunque, è doppio: all’interno e all’esterno del Pd. Anche se essere accerchiata e poi ricevere due minuti di applausi dalla Direzione del proprio partito, come è accaduto ieri, può apparire una contraddizione.
E in effetti lo è, sebbene non per un Pd abituato da tempo a bruciare leader fingendo di sostenerli; e con una nomenklatura che minaccia scissioni, si dice pronta a «prendere atto» di non avere spazi; ma poi esita a trarne le conseguenze, perché in realtà spazi di manovra e bacino elettorale sono ridotti.
ELLY SCHLEIN E GIUSEPPE CONTE IN PIAZZA A ROMA
L’ex sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, sostiene che Schlein potrebbe essere «silurata a breve» dai capicorrente che pure l’hanno sostenuta. La leader ieri ha avvertito che il «giochino di logorare i segretari» con lei non funzionerà. «Siamo qui per restare e restare insieme», ha avvertito. È un segnale ai nemici, e insieme la conferma di una situazione di forte tensione. Brucia l’accusa di subalternità al grillismo, rilanciata ieri dal candidato alla segreteria che lei ha sconfitto, Stefano Bonaccini. E l’attacco di Schlein a Renzi, richiamando i suoi rapporti con Silvio Berlusconi, è apparso un tentativo di esorcizzare la fronda montante evocando uno degli ex più detestati dal Pd. Ma non è detto che basterà a placare un malumore latente.
LEOLUCA ORLANDO elly schlein direzione pd ELLY SCHLEIN ELLY SCHLEIN ELLY SCHLEIN E GIUSEPPE CONTE IN PIAZZA A ROMA ELLY SCHLEIN