Estratto dell'articolo di Enrico Currò per www.repubblica.it
milan borussia dortmund
Se andare avanti in Champions era molto importante per il Milan, come il presidente Scaroni e l’ad Furlani hanno dichiarato prima della partita col Borussia Dortmund, ora la sconfitta a San Siro e la qualificazione agli ottavi alquanto compromessa mettono Stefano Pioli nella classica condizione dell’allenatore in bilico.
La questione finanziaria è una priorità evidente per la dirigenza, che non manca mai di rilevare come l’obiettivo minimo sia sempre la partecipazione alla Champions, con gli annessi 50 milioni di euro di minimo garantito: basta il quarto posto in campionato, in sostanza, per rendere una stagione accettabile.
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Però non ditelo ai tifosi, che una squadra minimalista non la vogliono. E non ditelo nemmeno ai manager americani che controllano il club, all’imprenditore dell’entertainment Gerry Cardinale e al fondo Elliott della famiglia Singer, che a Cardinale ha prestato 560 milioni perché provasse a moltiplicare pani e pesci, cioè gli introiti: a loro interessa innanzitutto il business.
giorgio furlani
Nella scorsa stagione la semifinale di Champions ha fruttato un’ottantina di milioni non preventivati, più altri 28 di incassi al botteghino dagli ottavi in poi, più l’indotto di sponsor attirati dai successi e di valorizzazione del marchio, per un un surplus di altri 50 milioni. Totale: 160 milioni. Conseguenza: i risultati sportivi hanno trainato quelli economici, col bilancio in attivo dopo 17 anni. [...]
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