1. «NIENTE IMMUNITÀ, VOGLIO ESSERE PROCESSATO»
Fabio Rubini per ''Libero Quotidiano''
Ministro Salvini la soluzione della questione relativa alla nave Diciotti è la dimostrazione che la linea dura del governo paga?
«Io non parlerei di linea dura. La definirei piuttosto coerenza. E quella paga, sempre.
Siamo riusciti a fare una cosa mai fatta prima: coinvolgere un Paese dell' Est, l' Albania, e la Chiesa».
salvini
C' è qualche cosa in particolare che l' infastidisce nei capi d' imputazione (sequestro di persona, abuso d' ufficio e arresto illegale) che le sono contestati?
«Quando ho iniziato a fare politica, non avrei mai pensato di poter essere accusato di sequestro di persona. Io me li ricordo da bambino i sequestratori. Erano quelli che rapivano le persone e chiedevano il riscatto. Io, invece, ho agito per difendere i confini del mio Paese. E se questo è il prezzo che devo pagare, ok. Ma nessun magistrato pensi di potermi fermare con un' inchiesta».
Da oggi Libero raccoglie le firme dei lettori che la vorranno sostenere...
«Grazie mille. Fa piacere avere una mano in più in questo momento».
Se il Tribunale dei Ministri decidesse di accusarla, sarà il Senato a dover votare la sua processabilità. Cercherà voti "amici" per sfangarla?
«Assolutamente no! Se il Tribunale dirà che devo essere processato andrò davanti ai magistrati a spiegare che non sono un sequestratore. Voglio proprio vedere come va a finire...».
Immaginiamo che domani arrivi un' altra nave, lascerebbe ancora tutti i migranti a bordo come ha fatto nei giorni scorsi?
matteo salvini con l'ambulante moussa mbaye
«Intanto da quando è iniziato il caso Diciotti di navi dalla rotta del Sud Mediterraneo non ne sono più partite. Questa è la conferma che se fai capire che qui non sbarca nessuno, a venire ci pensano due volte. E le dico un' altra cosa. Si ricorda le polemiche per la mia circolare nella quale chiedevo di dare una stretta sulla concessione delle domande d' asilo? Bene. Da allora il loro numero è diminuito drasticamente. Comunque sì, mi comporterei alla stessa maniera».
Dica la verità, l' inchiesta è stata un bell' assist politico. Popolarità alle stelle, sondaggi pure. Che in Italia sia finito il tempo della giustizia a orologeria?
«Io ho fatto solo il mio lavoro di ministro e sono pronto a rifarlo. Per il resto mi spiace per il procuratore di Agrigento. Penso che con tutti i problemi che ha la Sicilia, la priorità non sia certo indagare Salvini. E poi lui era lo stesso che qualche mese diceva: "Il rischio di terroristi a bordo dei barconi è alto". Ha cambiato idea?».
Sabato ha parlato di riforma della giustizia come punto prioritario dell' azione di governo. Conferma?
«Sì. Non è normale che ci siano processi che durano anni e poi c' è chi intasa le aule di giustizia con procedimenti assurdi come quello contro di me.
Ma scherziamo?».
Scusi, come le è venuta in mente l' Albania?
SALVINI BERLUSCONI
«L' Unione Europea se ne frega del problema dell' Italia. Così abbiamo trovato soluzioni alternative. L' Albania si è anche detta pronta ad accogliere altri migranti e siamo in contatto con altri Paesi dell' Est (Serbia e Montenegro, ndr) che hanno dato la loro disponibilità. Se la Ue non è in grado di risolvere il problema, lo faremo noi. Quello della Diciotti è un caso che farà scuola».
L' incontro col premier ungherese Viktor Orban si deve leggere in questa chiave?
«Sì. L' obiettivo non è trovare accordi per la redistribuzione, piuttosto è quello di accordarci per il controllo delle frontiere esterne. Per creare in Libia e in Nord Africa porti sicuri dove far attraccare le navi e creare centri di identificazione sulle coste africane per capire chi deve essere aiutato e chi no».
La visita di Orban, però, ha scatenato polemiche sia nei 5 Stelle sia nel Pd...
«Orban è un capo di Stato. Se la Merkel mi chiedesse un incontro non avrei problemi a confrontarmi con lei. Per il resto i 5 Stelle che criticano sono una minoranza e il Pd ormai esiste solo in funzione di Salvini e della Lega. Non hanno più una proposta credibile».
Salvini, come ha fatto a convincere la Cei a farsi carico di 100 migranti?
«Ci ho lavorato personalmente. Ho incontrato alcuni funzionari, altri li ho sentiti al telefono e in meno di 24 ore abbiamo chiuso. Proprio mentre ad pensavano a processarmi...».
Quindi avevamo ragione a titolare che i cattolici sono con lei?
il selfie di una ragazza con salvini ai funerali per le vittime del crollo del ponte a genova
«Guardi, io non credo di essere un esempio di santità. Sono divorziato e sono un peccatore. Ma col mio lavoro cerco di difendere i valori cari ai cattolici. L' altro giorno ero in bicicletta, una famiglia mi ha fermato e mi ha regalato un braccialetto della Madonna di Medjugorje. Altri in questi giorni mi hanno donato quattro o cinque rosari benedetti. E poi scusi, se fossi davvero così tremendo, i vescovi italiani avrebbero accettato di trattare con me?».
D' accordo, però alla fine i migrati presi dalla Cei resteranno in Italia...
«Verranno identificati e chi non ha diritto verrà respinto. E se verrà accertato che si tratta di eritrei, rientreranno a pieno titolo nell' accordo di redistribuzione siglato dall' Europa. Del resto il trattato prevede la distribuzione tra i Paesi europei di 35 mila persone. Al momento l' Europa è ferma 12 mila...».
Le accuse contro di lei hanno ricompattato il centrodestra. Miracolo?
«Mi fa piacere la solidarietà di Berlusconi, ma io più che alle parole guardo ai fatti e in queste settimane la posizione di Forza Italia è stata più vicina a quella del Pd che a quella della Lega. Pensi che il coordinatore regionale siciliano (Gianfranco Miccichè, ndr) mi ha pure dato dello stronzo e nessuno in Fi lo ha smentito...».
Ultima domanda. Con la messe di consensi che sta mietendo, non le converrebbe andare alle elezioni?
«Con Conte e Di Maio stiamo lavorando bene. Abbiamo fatto più noi in pochi mesi che la sinistra in sei anni di governo. Quindi...».
2. «L' INCHIESTA? UN BOOMERANG PRONTI A RIFORMARE LA GIUSTIZIA»
Marco Conti per ''il Messaggero''
diciotti
«Mi hanno fatto piacere le parole di Berlusconi come quelle della Meloni. Meno le dichiarazione di esponenti di Forza Italia. Ipocrite per come si stanno comportando in Parlamento». Matteo Salvini ha appena caricato per la terza volta la batteria del cellulare. Sul suo profilo Facebook una foto che lo ritrae con canna da pesca e birra. Un' immagine di tranquillità e al tempo stesso di determinazione che trasmette nella conversazione telefonica malgrado l' avviso di garanzia. «Ho ricevuto - racconta - una marea di messaggi di solidarietà. Anche e soprattutto da parte di gente che è fuori dalla politica e che non ha votato Lega. Credo che ad Agrigento abbiano sbagliato i loro conti se pensavano di fermare o intimorire qualcuno».
Complice il nervosismo interno al M5S, i toni nei confronti dei pm sono più sfumati della sera precedente. Dice il vicepremier: «La cosa bella del post Agrigento è che tra i tanti messaggi di sostegno, che tengo per me, anche parecchi di giudici e pubblici ministeri di varie procure italiane. E' il segno che la politicizzazione va stretta anche a molti operatori della giustizia». «Per esempio - sostiene - un giudice che si toglie la toga e fa politica non può tornare a fare quello che faceva prima». Torna l' idea di riformare la giustizia anche se la Lega, alleata di FI, ha provato più volte «senza successo - ammette - ma questo è il governo del cambiamento!».
donne diciotti
Quindi la riforma della giustizia va fatta «ma non per l' inchiesta su Salvini - precisa - ma perchè abbiamo milioni di processi arretrati e questo è uno dei problemi che frenano gli investimenti in Italia. Una riforma dei tempi della giustizia serve. Poi affronteremo la separazione delle carriere e il correntismo della magistratura».
Nessun passo indietro, quindi, «perché non mi lascio intimidire». Anzi, sostiene il ministro dell' Interno «da Agrigento verranno tante cose positive e quindi ringrazio il pm perchè sarà un boomerang».
Nessun problema con il M5S, quindi?
nave diciotti
«Assolutamente no. Anche perchè tutto mi sarei aspettato tranne di essere accusato di sequestro di persona».
Con Bruxelles i canali di dialogo sono interrotti e Salvini lo teorizza quando sostiene che sulla caso della nave Diciotti «si sono dimostrati totalmente assenti sordi, menfreghisti, ma poichè lo fanno con i soldi degli italiani, e la cosa ci dà molto fastidio, bene ha fatto Conte ad annunciare che quando avranno bisogno di noi li ripagheremo con la stessa moneta». Ritorsioni in vista, quindi, sul bilancio comunitario come sul Ceta perchè «non ci danneggiano solo sul fronte migrazione ma anche sulle banche, con la direttiva Bolkestein, in agricoltura, pesca, ambiente». Ma ora - promette il leader della Lega - «dopo tanti governi silenziosi e complici hanno trovato un governo di altra pasta».
LA SFIDA
Anche a costo di spingere l' Italia fuori dall' Europa e dal mercato comune?
«No, no - precisa - non c' è nessuna opzione di uscita. Noi siamo lì ma vogliamo ridiscutere il nostro costo per essere lì visto che i servizi sono sempre più scarsi. La nave Diciotti - continua Salvini - dimostra che è possibile un dialogo anche fuori dai confini europei perchè l' Albania ha risposto positivamente. Così la Chiesa».
La Cei, per la precisione. Quindi cento sono sbarcati in Italia, proviamo a far notare.
«Dove li faranno alloggiare, chi li nutre e chi si occuperà di loro - replica il vicepremier - non è nostro impegno. I pochi che poi otterranno il permesso rimarranno in Italia gli altri rimandati indietro».
Domani Milano per incontrare il primo ministro ungherese Orban. Gli chiederà se accoglie un po' di migranti?
viktor orban
«Ma no. Conosco la sua posizione su questo punto. Così come quella dei tedeschi e degli austriaci. Orban vuole un' Europa che controlli e protegga le frontiere esterne. Questo è il nostro obiettivo finale. Ricordo agli scandalizzati - aggiunge - che Orban fa parte del Ppe e governa l' Europa con i socialisti. Non è quindi un euroscettico brutto e cattivo come Salvini e la Le Pen, ma governa. Inoltre se mi chiedesse un incontro anche la cancelliera Merkel, io da vicepresidente del Consiglio ho il dovere di incontrare chiunque e lo farei volentieri». Di Maio dice alla Ue che «possiamo ravvederci se arriveranno segnali di aiuto sulla lotta alla povertà e alla disoccupazione». Siamo allo scambio migranti-flessibilità che voi avete imputato ai precedenti governi?
«Lo ha già fatto Renzi che aveva calato le braghe per qualche spicciolo e noi non ripercorreremo quella strada».
berlusconi orban
E che farete?
«Su alcune voci di spesa noi non chiederemo il permesso a nessuno. Dal mio punto di vista noi dovremmo mettere giù elenco delle cose da fare. Se poi coincide con le regole europee tanto meglio.
Se è qualcosa che va oltre e si tratti di investimenti necessari, si fanno. Ne parleremo con Tria che sta partendo per una missione in Cina assolutamente utile».