Maurizio Caprino per ''Il Sole 24 Ore''
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Quanto sta risparmiando il sistema assicurativo sulla Rc auto, la copertura più importante, per le forti limitazioni alla mobilità personale dovute al coronavirus, con cali di traffico e incidenti stimati in circa l' 80%? Una risposta arriva ora, alla vigilia della prima ripartenza: le compagnie stanno risparmiando circa 25 milioni di euro al giorno. Che, moltiplicati per i quasi 60 giorni di blocco, fanno quasi un miliardo e mezzo. Potranno questi soldi tornare nelle tasche dei consumatori? La risposta è complessa: c' è anche il rischio che con la fase 2 gli incidenti aumentino più del consueto, erodendo il tesoretto attuale.
Il metodo di calcolo La stima dei risparmi viene dalla direzione Studi e ricerche dello Sna (Sindacato nazionale agenti assicurativi). Si è partiti dal calo della mobilità per i veicoli leggeri, che varie fonti (dati provenienti da scatole nere e statistiche di gestori autostradali) concordano nel determinare attorno all' 80%.
Poi, sulla base degli incidenti rilevati da alcune forze di polizia, si è visto che i sinistri sono diminuiti nella stessa misura del traffico. Sui costi di liquidazione pesano anche tanti incidenti su cui le forze dell' ordine non intervengono, ma l' esperienza dice che l' andamento dei sinistri solo denunciati alle assicurazioni (circa 6mila al giorno, in tempi normali) è analogo.
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Presunto così il calo degli incidenti, lo si è tradotto in risparmio attribuendo a ciascuno di essi il valore medio che risulta dalle statistiche Ania per il 2018: 4.537 euro.
Il tutto è stato parametrato su base giornaliera, in modo da poter calcolare il risparmio totale facendo una moltiplicazione per la durata del blocco, quando il lockdown sarà revocato. Il miliardo e mezzo di risparmio è stato poi suddiviso tra le compagnie sulla base dei premi che ciascuna ha incassato nel 2018. Ne è uscita la simulazione che si vede nella tabella a destra.
Tesoretto con incognite Il miliardo e mezzo risparmiato sinora sulla sola Rc auto equivale a oltre un terzo dei 4,5 miliardi di utili totali 2018 dell' intero settore assicurativo. Ed è il triplo degli utili del settore Rc auto. Non pare un caso se l' Ivass con la pandemia ha sensibilizzato le compagnie e per loro l' Ania ha annunciato iniziative di vicinanza ai clienti, decise in autonomia: dilazioni di pagamento nei rinnovi di polizza, flessibilità sulla possibilità di sospendere le polizze in caso di mancata circolazione, sconti sul prossimo rinnovo considerati equivalenti al periodo di lockdown. L' Ivass valuta positivamente, ma annuncia vigilanza sulla correttezza dei comportamenti.
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E in effetti qualcosa non convince: gli sconti, concessi sotto forma di voucher da 30-40 euro, possono indurre i clienti a fruirne passivamente alla scadenza della polizza, rinunciando a cercare sconti maggiori dalla concorrenza. Anche perché il nuovo comparatore ufficiale dell' Ivass, annunciato due anni fa per facilitare la ricerca, è fermo per la mancanza della norma sul contratto-tipo da usare per i confronti. «E continuano ad arrivare proposte di rinnovi polizza con rincari rispetto all' anno scorso», lamenta Massimiliano Dona, presidente dell' Unione nazionale consumatori.
Le compagnie si tengono prudenti anche perchè nessuno può prevedere se il tesoretto da lockdown sarà cancellato da un' impennata dei sinistri quando si riprenderà: con i limiti anti-contagio ai mezzi pubblici, le persone useranno molto di più quelli privati. Anche se lo smart working potrebbe attenuare il fenomeno e la movida faticherà a riprendere, cosa che potrebbe far diminuire i gravi incidenti del sabato sera. Nel dubbio, Fabrizio Premuti, presidente di Konsumer Italia, vede di buon occhio anche i voucher: «Non sono il massimo, ma sono agevolazioni immediate destinate a essere offerte da tante compagnie, ripristinando la concorrenza.
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L' alternativa sarebbe chiedere compensazioni al prossimo rinnovo, quando però le compagnie potranno rispondere che l' aumento dei sinistri induce prudenza sui prezzi».
Tra i preoccupati per i voucher ci sono gli agenti, che temono siano iniziative per avere tutti i dati dei clienti e contattarli direttamente: «Le compagnie hanno il dovere (e l' interesse) di impegnare una minima parte del risparmio da lockdown per mantenere in vita il sistema delle agenzie, rimaste aperte durante l' emergenza perché riconosciute essenziali dal Governo», dice Claudio Demozzi, presidente Sna.
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