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'ERA UNA MAMMA, NON UN'AMANTE' - UNA STUDENTESSA MINORENNE DI PESCARA RACCONTA DEL SUO RAPPORTO...
Estratto dell’articolo di Alessio Ribaudo per il “Corriere della Sera”
VIOLENZA SESSUALE SU MINORE
Pescara, capodanno 2022. La professoressa, che ha 54 anni, invia questo Whatsapp alla sua studentessa, allora quattordicenne: «Quanto ti vorrei qua, mo’ se stavamo assieme ce ne andavamo...». Poco dopo, un altro messaggio: «Ma se c’è la kiss cam in piazza ci baciamo?».
Frasi con parole così, «quanto ti voglio bene, quanto ti sta bene la maglietta, sei bella, sei bona», finite nelle carte di un’inchiesta della procura che accusa la docente di atti sessuali con minorenne. Così è scattata la procedura del codice rosso, poi l’interdizione per un anno dalla scuola, quindi il divieto assoluto di contatti con la ragazza e, giovedì scorso, l’interrogatorio.
violenza sessuale
In procura, però, l’insegnante si è avvalsa della facoltà di non rispondere. «C’è un crucifige già in atto», si limita a dire al Corriere Carla Tiboni, l’avvocata della prof. «Sabato si è verificato un fatto grave contro di lei — aggiunge — per il quale presenterò denuncia». Ma non chiarisce di cosa si sia trattato. Dalle carte, anticipate da il Centro , si scopre che l’inchiesta è partita dalla segnalazione della psicologa della scuola, alla quale si era rivolta l’adolescente raccontandole di quel rapporto anomalo con l’adulta.
[...] Più avanti la docente avrebbe iniziato a riferirsi a lei con vezzeggiativi — «piccola», «amore», «tesoro» — all’inizio intesi dalla ragazza unicamente come ironici. «Pensavo fosse per ridere. E pure io glielo dicevo, anche perché lei è davvero una bella donna». Dietro c’era anche altro.
violenza sessuale su minore 5
Dal racconto della studentessa sembra emergere un fraintendimento da parte della 54enne, un’infatuazione difficile da controllare, alimentata pure da reciproci scambi di regali a San Valentino e Natale, profumi, calze, braccialetti. C’è stato anche un rapporto a casa della prof.
In seguito tutto si è diradato anche se altri contatti, scrive il gip Francesco Marino, «avvenivano in laboratorio o in bagno». Poi messaggi a notte fonda, liti, scenate di gelosia della docente. La ragazza perde serenità, si rivolge alla psicologa: quando la prof ne viene a conoscenza le chiede, secondo il racconto della ragazza, di cancellare alcune chat. [...]
violenza sessuale su minore 4
Per il gip non conta che la studentessa fosse inizialmente consenziente: «Il rapporto di affidamento tra precettore e allieva vale a neutralizzare l’efficacia del consenso della minore». La legale dell’insegnante ha presentato il ricorso al Riesame. «Per ora la prospettiva è solo quella della ragazza — dice l’avvocata Tiboni —. Per fortuna dagli atti emerge altro».