ERICA JONG
Elena Stancanelli per “la Repubblica”
Quarant’anni dopo “Paura di volare” Erica Jong pubblica quello che, almeno dal titolo, sembrerebbe una specie di sequel: “Fear of dying”. Che in italiano diventa però “Donna felicemente sposata cerca uomo felicemente sposato” (Bompiani).
erica jong
La morte fa paura anche agli editori, oltre che a Vanessa Wonderman. Amica intima di Isadora Wing – proprio lei, la protagonista di “Fear of flying” – Vanessa ha sessant’anni, un marito più vecchio di lei, un padre, una madre e una barboncina. In pochi mesi gli ultimi tre muoiono uno dopo l’altro e il marito resta in bilico per qualche giorno, vittima di un aneurisma che un bravo chirurgo saprà invece contenere.
erica jong - paura di volare
Comprensibilmente, Vanessa è un po’ scossa. Triste e afflitta dall’orrore di invecchiare, si iscrive al sito di incontri Zipless.com. Spera di trovare nel sesso a caso un po’ di conforto, come ai vecchi tempi. La cara vecchia “scopata senza cerniera” (come era definita letteralmente in Paura di volare) nella sua nuova incarnazione: Internet. Esiste davvero un sito con questo nome chiedo a Erica Jong che mi risponde da New York, con una gran bella risata. «No, l’ho inventato io» .
Erica Jong - fear of dying
Senza che io debba troppo insistere, Jong ammette subito che il suo libro è stato importantissimo, una svolta della scrittura femminile. Ha liberato le donne, dice, ha aperto loro una strada. Paura di volare ha insegnato alle scrittrici a essere più sincere.
Nel suo libro scrive che l’inferno degli scrittori è l’auto-censura e il Paradiso la libertà di dire la verità: «È così – precisa lei – non c’è niente di peggio che nascondersi o mentire, per uno scrittore. Che meraviglia quelle donne che hanno avuto coraggio, che libri belli e interessanti hanno scritto Colette, Charlotte Bronte, Simone de Beauvoir. E le vostre Natalia Ginzburg e Elsa Morante. Non è curioso che siano entrambe ebree?».
jong erica
E ride. Ha davvero una risata coinvolgente questa donna. La immagino nella sua casa di New York, mentre agita tutti quei suoi americanissimi capelli biondi. Eppure anche se veniva sempre scambiata per una tedesca, anche lei è ebrea, come ha raccontato spesso nel suo solito modo buffo.
Anche in questo libro, quando spiega che secondo lei la pratica della circoncisione ottiene come risultato che il maschio ebreo, fin dai primi mesi di vita, sia ossessionato dal suo organo sessuale. «Tutti i problemi psicologici degli uomini ebrei – da Sigmund Freud a Leonard Bernstein a Philip Roth – devono per forza derivare da questo discutibile rituale».
Anche Erica Jong, come la sua protagonista Vanessa, pensa che le persone vogliono “sesso lento in un mondo veloce”?
Erica Jong
«Beh, dipende dall’età. Se hai vent’anni cerchi l’avventura con lo sconosciuto, almeno questo mi raccontano i miei amici. Le persone più mature invece cercano emozioni, legami, qualcuno con cui parlare, che abbia il tuo stesso senso dell’umorismo, che abbia letto i tuoi stessi libri, che ami gli stessi spettacoli. È una grande conquista civile aver reso possibile il matrimonio tra omosessuali, tutti devono avere il diritto alla felicità».
Pensa che il matrimonio sia la soluzione? È nella coppia che si nasconde il segreto di una vita felice?
«Non tutti i matrimoni sono perfetti, certo. Alcuni si fondano sulla gelosia e il possesso, altri sulla sintonia. Penso a quei matrimoni in cui c’è complicità e supporto reciproco. Federico Fellini e Giulietta Masina, per esempio. Loro erano compagni nell’arte, lei era la sua musa. Lui ha avuto altre donne, molte, ma non l’ha mai lasciata. Forse lei non è stata sempre felice ma… sa, anche Fellini amava molto i miei libri”.
E vi siete mai conosciuti?
FELLINI 2
«Lui non parlava inglese e questo lo imbarazzava. Mi aveva spedito alcuni suoi disegni, bellissimi. Quando sono venuta a Roma l’ho chiamato e il suo assistente mi ha detto che stava girando a Cinecittà. Abbiamo cercato di incontrarci tante volte, ma non ci siamo mai riusciti. Fellini avrebbe voluto fare un film da Paura di Volare, e mi dispiace tantissimo che non ci sia riuscito. Ma adesso il film lo farà Gabriele Muccino».
Un altro italiano, curioso…
«Oh, c’era proprio bisogno di un regista italiano: i registi americani sono troppo stupidi. Ho lavorato con Gabriele, che ha scritto una magnifica sceneggiatura, così divertente! E adesso dovremo fare il cast. Stiamo cercando l’attrice giusta per Isadora Wing».
gabriele muccinobn copia c
A lei chi piacerebbe?
«Jennifer Lawrence, e anche a lui. Oppure Scarlett Johansson. Ma sono piene di impegni, vediamo. Ah, sa quale era un’altra coppia fantastica? Fernanda Pivano e Ettore Sottsass. Lei è stata una mia cara amica. A un certo punto della loro storia, lui se ne è andato dietro ad altre donne e lei ne ha sofferto moltissimo. Era furiosa, ma non hanno mai smesso di amarsi. Lui portava altre donne in casa, lei si arrabbiava, ma qualunque cosa accadesse erano legati intellettualmente».
Secondo lei cosa cercano le persone adulte, uomini e donne sopra i cinquant’anni, per capirsi, nei siti di incontri?
«Dipende. Alcuni cercano qualcuno a cui fare indossare una tuta di lattice con le cerniere, come l’uomo che incontra Vanessa. Altri vogliono essere schiavi. Ma sa una cosa? Quella roba non fa per me».
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Crede che oggi ci sia una maggiore attenzione nei confronti del bondage e del sesso estremo? Questo spiegherebbe la ragione del successo di “Cinquanta sfumature”…
«Un libro orribile, orribile. Ho dovuto leggerlo perché tutti quanti mi chiedevano cosa ne pensassi. Lo paragonavano a Paura di volare . Ma quella roba lì è spazzatura, cinica spazzatura prodotta solo per fare soldi. È scioccante persino che qualcuno abbia deciso di pubblicarla. Solo una persona ignorante che non sappia niente di letteratura erotica può apprezzarlo. Leggete de Sade, Histoire d’O , Von Sacher Masoch, non quella robaccia ».
Scarlett Johansson
Sto per chiederle del rapporto tra soldi, sesso e spiritualità – c’è un imprevedibile finale indiano in questo libro – ma in quel momento arriva la truccatrice e Erica Jong mi congeda. Rimango con il dubbio: ma questo libro parla di sesso o di morte? Ma soprattutto: davvero se uno fa tanto sesso poi non muore?