Valentina Arcovio per “il Messaggero”
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Tra la paura del contagio, l'isolamento sociale, i problemi economici e le incertezze per il futuro, dormire bene ai tempi del Covid-19 è diventato difficilissimo. Per alcuni quasi impossibile. Secondo un'indagine condotta dagli Ordini degli psicologi più di 6 italiani su 10 hanno perso il sonno o hanno un sonno disturbato. Questo vale anche per chi prima dell'emergenza dormiva come un bambino.
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Un'altra ricerca condotta dall'Associazione Italiana per la Ricerca e l'Educazione nella Medicina del Sonno (Assirem Ets), da quando si è entrati in fase lockdown il sonno di moltissimi italiani è caratterizzato da angoscia e risvegli notturni. In particolare, l'indagine, condotta su mille connazionali, ha evidenziato che a esser cambiati sono gli orari in cui si va a dormire e quelli in cui ci si risveglia, ritardati di oltre 1-2 ore. Il 50% di coloro che prima della pandemia riuscivano ad addormentarsi in 15 minuti, ora ci mettono più tempo.
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Non solo. È anche aumentata la percentuale di chi ci impiega più di un'ora. Anche il risveglio si è ritardato di 1-2 ore, lasciando quindi immutato il tempo totale di sonno, anche se c'è qualcuno che dichiara di dormire di meno. Ancor più sensibilmente si è modificata la qualità percepita del sonno, giudicata, da oltre la metà degli intervistati, «abbastanza o molto cattiva».
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Aumentano anche i risvegli notturni: 3 persone su 4 si sono svegliate al mattino presto almeno una volta a settimana contro le 4 persone su 10 prima della pandemia. Inoltre, gli italiani che soffrono di incubi sono passati da 1 su 10, prima dell'emergenza coronavirus, a 4 su 10 attuali.
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«Non c'è da stupirsi se per molti italiani dormire bene è diventata quasi un'impresa», spiega lo psicoterapeuta Giorgio Nardone, co-fondatore del Centro di Terapia Strategica di Arezzo, nel nuovo ebook Covid-19 il virus della paura (Paesi Edizioni), nato da un'idea di Consulcesi. «Angoscia, ipocondria e fobie, disturbi diventati molto comuni in questa pandemia possono infatti riflettersi negativamente su tempi e qualità del sonno, innescando un circolo vizioso che peggiora la nostra salute mentale», aggiunge.
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Ci sono però una serie di consigli facili da seguire che possono aiutarci a migliorare e a mantenere una buona igiene del sonno. A elencarne qualcuno è Luigi Ferini-Strambi, primario del Centro di Medicina del Sonno dell'IRCCS Ospedale San Raffaele Turro. Il primo è di «mantenere un normale ritmo sonno-veglia, andando a letto e svegliandosi alla stessa ora ogni giorno», dice l'esperto, secondo cui bisognerebbe «favorire una routine definita, impostando la giornata con orari precisi per i pasti e per le attività lavorative, di studio e di svago».
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Non meno importante è l'esercizio fisico, «evitando la fascia serale dopo cena», precisa Ferini-Strambi. Per non compromettere il sonno notturno, secondo l'esperto, è bene evitare il «sonnellino pomeridiano». E poi: «curare l'alimentazione, soprattutto a cena, limitando la quantità di cibo e l'apporto proteico; evitare l'eccesso di caffeina che ostacola il sonno, e di alcool che causa un sonno leggero e frammentato; evitare di tenere il cellulare vicino al letto, per il disturbo causato dalle notifiche; e cercare di allontanare i pensieri negativi nella fase di addormentamento».
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