1. LA BANDA HACKER CHE VENDEVA I SEGRETI NEL MIRINO IMPRENDITORI E POLITICI
Estratto dell’articolo di Sandro De Riccardis per “la Repubblica”
dosseraggio
Da Perugia a Milano. Non solo le centinaia di accessi abusivi da parte del tenente della Guardia di Finanza Pasquale Striano, al sistema informatico che custodisce le Sos, le “Segnalazioni di operazioni sospette”. Ora anche la procura di Milano individua un’altra falla nel sistema protetto di «dati e informazioni sensibili e segrete dalle banche dati strategiche nazionali». Che carpiva informazioni anagrafiche, sanitarie, finanziarie e contributive, ma anche su eventuali precedenti penali e di polizia di privati cittadini, imprenditori, politici, vip e giornalisti.
Enrico Pazzali
Per questo ieri l’indagine condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Varese e dai pm di Milano Francesco De Tommasi e della Dna Antonio Ardituro, coordinati dai vertici dell’antimafia milanese, l’aggiunto della Dda Alessandra Dolci e il capo della procura Marcello Viola, ha portato all’esecuzione di quattro arresti ai domiciliari e a due interdittive personali, e al sequestro di diverse società.
Arrestati hacker, consulenti informatici e anche un poliziotto in pensione. L’indagine ruota intorno a una agenzia di investigazione privata, Equalize, che ha sede in via Pattari, a Milano, di cui è socio di maggioranza Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera Milano, con un ex poliziotto in pensione, Carmine Gallo, come socio di minoranza. Entrambi sono indagati. Indagata anche una giudice per un accesso.
CARMINE GALLO
L’accusa per gli arrestati è di associazione a delinquere finalizzata all’accesso abusivo a sistemi informatici. Al momento non vengono contestate le aggravanti di agevolazione mafiosa. Eseguite decine di perquisizioni in Italia e all’estero. Ad agire e esfiltrare i dati almeno tre appartenenti alle forze dell’ordine, ancora in servizio, che agivano su commissione anche di imprenditori desiderosi di rubare i segreti di concorrenti. Ma altri grandi gruppi industriali sono stati vittime del dossieraggio. E non mancano i politici e i giornalisti.
L’accesso abusivo a questa e ad altre banche dati — come quelle sotto la lente della procura di Milano — possono portare a un mercato delle informazioni e a ricatti. Un quadro che sembra anche più grave di quello emerso nell’indagine umbra. Perché mentre a Perugia non è emerso un pagamento delle informazione rubate e veicolate all’esterno, a Milano è stato individuato un vero e proprio mercato dei dati. Di «finalità di profitto economico e anche di altra natura», parla il procuratore capo della procura di Milano Viola.
PASQUALE STRIANO
E ancora più grave soprattutto perché a essere “bucate”, secondo quanto emerge dall’inchiesta del Ros, è un numero ben più ampio di casseforti digitali che dovrebbero custodire le informazioni dei cittadini.
L’«esfiltrazione di dati e informazioni» ha colpito infatti le più importanti banche dati nazionali: lo Sdi, in uso alle forze dell’ordine che custodisce la storia penale degli italiani; Serpico, il “Servizio per i contribuenti”, che raccoglie dati e operazioni finanziari; l’Inps, con le informazioni previdenziali; Anpr, l’Anagrafe nazionale della popolazione residente, banca dati unica del ministero dell’Interno che detiene lo scambio di informazioni tra Comuni e pubbliche amministrazioni; il Siva, il “Sistema informativo valutario”, con la sua mole di numeri su operazioni finanziarie anomale. […]
2. FURTO DEI DATI DI FISCO E POLIZIA SPIATI I POLITICI, AGENTI COINVOLTI
Estratto dell’articolo di Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”
Enrico Pazzali
La nuova saga del «Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano» (copyright Giorgia Meloni il 10 ottobre dopo la storia dell’impiegato ficcanaso nei conti dei clienti di Banca Intesa) fa tappa giudiziaria stavolta a Milano e qui ruota, secondo l’accusa istruita dai pm Francesco De Tommasi e Gianluca Prisco, attorno a 4 arresti domiciliari per le modalità illecite con le quali una agenzia privata di intelligence per imprese si sarebbe procurata informazioni segrete (anche su politici), saccheggiandole da banche dati strategiche e persino svolgendo intercettazioni abusive con captatori informatici (trojan).
È la Equalize srl, riconducibile all’influente amministratore delegato della Fondazione Fiera Milano, Enrico Pazzali; e a uno degli ex funzionari di polizia più in vista negli ultimi 30 anni, Carmine Gallo, ispettore determinante nel risolvere il delitto dello stilista Maurizio Gucci, braccio destro di tanti pm dell’Antimafia negli anni ‘90 delle prime maxi operazioni contro la ‘ndrangheta a Milano e gestore del più importante pentito di ‘ndrangheta al Nord (Saverio Morabito) […]
CARMINE GALLO
La Procura ha chiesto molte misure cautelari, il gip Fabrizio Filice ne ha invece concesse molte meno. Pazzali, già amministratore della controllata Fiera Milano spa nel 2009-2015 e poi a Roma di Eur spa, è indagato ed è tra coloro per i quali la custodia cautelare non è stata concessa dal gip.
È invece stato posto agli arresti domiciliari Gallo, amministratore delegato della società di intelligence con sede vicino al Duomo e di cui oggi il motto sul sito web suona beffardo, «reputazione e rispetto delle regole sono facce della stessa medaglia».
Ieri il pm De Tommasi si è poi incontrato con il pm bresciano Iacopo Berardi, perché tra le persone indagate per aver chiesto un accesso abusivo a sistema informatico c’è anche una magistrata presidente di una sezione (forse civile) della Corte d’Appello.
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ACCESSO BANCHE DATI
È il quarto caso di inchieste su questo tema in giro per l’Italia: Perugia sul luogotenente della GdF Pasquale Striano in servizio all’ufficio Sos della banca dati della Dna, poi Napoli sul giovane hacker gelese Carmelo Miano insediatosi addirittura all’interno dei più riservati server del Ministero della Giustizia, e infine Bari sul bancario Vincenzo Coviello riuscito a consultare per molti mesi (dalla propria filiale a Bisceglie) i conti e le operazioni di migliaia di clienti di Banca Intesa.
CARMINE GALLO Enrico Pazzali