Claudia Osmetti per “Libero quotidiano”
Non parlano, non rilasciano proclami. Si limitano a fare quello che fanno da sempre, cioè da quando hanno preso i voti: barricarsi dentro al loro convento e non aprire ad anima viva. Sono rimaste in quattro, le suorine del monastero della Santissima Annunziata di Marradi. Lì, in provincia di Firenze, arroccate sull' Appennino tosco-romagnolo, in un paesino che fa a mala pena 3mila anime, di lasciare le loro "cellette" spirituali manco ci pensano.
monastero della Santissima Annunziata di Marradi
Sono quattro donnine (una novizia e tre sorelle più anziane, tra cui una decana) con la temperanza di granito e la determinazione di un leone. E dire che a far loro cambiare idea ci hanno provato in tanti, da tempo. Da un paio d' anni, almeno: quando il decreto di chiusura del monastero è arrivato dritto tra capo e collo delle religiose. Ed è stato letto più come una punizione che come una decisione presa dai loro superiori. Lo "sfratto", appunto, lo recapitava la curia romana, ossia la Santa Sede: a bollare il trasloco era il loro stesso ordine sacro. Una doccia fredda: le quattro suore, con il documento in mano, stentavano quasi a crederci.
SUORE
Così hanno cominciato una lunga, silente, resistenza a quel "trasferimento forzato". L' antifona è chiara: da lì, loro quattro, non schiodano. Nell' arco di un amen (è il caso di dirlo) le sorti delle suorine hanno catturato l' attenzione della stampa locale, al Mugello non si parla d' altro. Per farle desistere, venerdì passato, un gruppetto di tre persone (comprese altre due suore romane) ha bussato alla porta del monastero di Marradi. Niente. Loro non hanno nemmeno messo fuori la faccia dalla finestra.
E adesso, a dar manforte, ci si è messa la popolazione del posto. Ché quelle suorine sempre chiuse dentro un convento sono un patrimonio da difendere, altrochè. Alcuni abitanti di Marradi, ieri pomeriggio, si sono dati appuntamento su sagrato della struttura, una piccola folla che (da fuori le mura) aveva in testa una cosa sola: dar loro sostegno. Tra i "civili" accorsi alla manifestazione-lampo anche il sindaco del borgo, Paolo Bassetti, e il cugino del presidente della Conferenza episcopale italiana.
monastero della Santissima Annunziata di Marradi
«Da tempo», ammette il sindaco di Marradi, «ci stiamo adoperando per evitare che le suore debbano lasciare il monastero come vuole il loro ordine, a Roma». Non sarà una battaglia facile, ovvio. «A questo scopo una soluzione era quella di aggregare il convento della Santissima Annunziata con un monastero domenicano a Castel Bolognese, in provincia di Ravenna. Ma la trattativa è saltata».
Già, perchè tra le suorine di Marradi e la loro permanenza in Toscana ci si mette pure la (santa) burocrazia: l' affiliazione di cui parla Bassetti era stata sì concessa, nel 2018, ma lo scorso maggio è stata revocata di punto in bianco. «E poi che noia danno, le suore?... Si mantengono da sole, con le loro pensioni», continua il sindaco, «non chiedono mai nulla se non di far celebrare la messa e sono sempre disponibili. Noi vogliamo che rimangano». In Comune è addirittura già stata depositata un' interrogazione per capire che fine faranno le religiose e per esprimere loro tutta la solidarietà possibile. Insomma le suore di Marradi non si toccano.
monastero della Santissima Annunziata di Marradi