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    IL FILO (A LUCI ROSSE) CHE UNISCE 80 "CENTRI MASSAGGI" DI ROMA – SONO STATI ARRESTATI IL "COMMERCIALISTA SFRUTTATORE" E DUE “MAMASAN” CINESI CHE SFRUTTAVANO LE RAGAZZE PER PROSTITUIRSI - L’UOMO GESTIVA LA RETE DEI CENTRI MASSAGGI IN CUI C'ERA ANCHE LA CASA, IN VIA RIBOTY, DOVE GIANDAVIDE DE PAU HA UCCISO DUE DONNE DI 55 E 45 ANNI - LA PROCURA DI ROMA HA SEQUESTRATO 80 MILA EURO E NE HA TROVATI ALTRI 600 MILA SU UN CONTO INTESTATO AL FIGLIO DISABILE DEL COMMERCIALISTA...


     
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    Estratto dell’articolo di Marco Carta e Andrea Ossino per “La Repubblica – Edizione Roma”

     

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    Un commercialista e due “mama-san” cinesi arrestate. Conti e documenti sequestrati. E un giro di sfruttamento della prostituzione che lega 80 centri massaggi a luci rosse che adesso è stato portato alla luce da un’indagine della polizia locale di Roma. C’è un mondo dietro l’arresto di Salvatore Denaro, il commercialista dei centri massaggi cinesi.

     

    Perché l’inchiesta con cui la procura di Roma ha sequestrato 80 mila euro trovando anche 600 mila euro che il professionista custodiva nel conto corrente del figlio disabile spiega che a Roma c’è un trait d’union tra centinaia di ragazze cinesi che vengono sfruttate, che vivono rinchiuse di fatto in appartamenti da cui escono molto di rado.

    prostituzione 3 prostituzione 3

     

    Tra queste case c’era anche quella al civico 28 di via Riboty, l’appartamento dove il 17 novembre del 2022 Giandavide De Pau ha ucciso due donne. Avevano 55 e 45 anni, si chiamavano Li Yanrong e Yang Yun Xiu. Anche se tutti le conoscevano come Lia e Sofia. O almeno i loro clienti. Perché per il resto del mondo non esistevano. Per lo Stato non vivevano in Italia, per i vicini erano due ragazze di cui tutti parlavano ma che nessuno vedeva. Gli investigatori hanno trovato decine e decine di scorte, di pacchi di carta igienica, di scatolame, di confezioni d’acqua. Tutto l’occorrente per evitare di uscire.

     

    GIANDAVIDE DE PAU IN VIA RIBOTY RIPRESO DALLE TELECAMERE DI VIDEOSORVEGLIANZA GIANDAVIDE DE PAU IN VIA RIBOTY RIPRESO DALLE TELECAMERE DI VIDEOSORVEGLIANZA

    […] « Negli ultimi 10 anni il locatario dell’appartamento è stato un uomo cinese di nome Hou Xianrun», conferma un testimone. Inutile chiamarlo. Per le beghe condominiali, per le bollette, conveniva mandare un messaggio. E lui neanche rispondeva: arrivava un bonifico subito. Tutto silenziosamente. Nell’ombra, senza creare problemi.

     

    Tutti sapevano cosa accadeva in quella casa, tutti sanno cosa accade in molti di questi centri. «So che si prostituivano — ha dichiarato il portiere dello stabile — ne avevo sentito parlare dal vicinato. C’era sempre un via vai di uomini che mi chiedevano “dove stanno le signorine?”». Ma nessuno le vedeva: «In 10 anni di servizio presso lo stabile non ho mai visto uscire le due donne dal palazzo, erano molto accorte, cercavano di fare meno rumore possibile anche nel chiudere la porta di casa, non volevano attirare l’attenzione di nessuno».

     

    LIA - UNA DELLE DUE PROSTITUTE CINESI UCCISE DA GIANDAVIDE DE PAU LIA - UNA DELLE DUE PROSTITUTE CINESI UCCISE DA GIANDAVIDE DE PAU

    Le forze dell’ordine qualcosa la avevano capita. Nove anni fa la polizia aveva portato via le due donne. Il giorno dopo «venivo contattato da una donna con accento straniero la quale mi chiedeva notizie relative al controllo effettuato nell’appartamento», dice il portiere. Tutto avveniva tramite un annuncio che altre persone gestivano su un sito: «Giapponese piazzale Clodio», recita il testo.

     

    Bastava chiamare, arrivava un messaggio: «Via Riboty, vicino piazzale Clodio, 50 euro» . Guadagnavano tra i 20 e i 50 euro per vendere i loro corpi. I soldi, si sospetta adesso, passavano dalle mani di qualche “mama-san”. Proprio come le due donne arrestate ieri: gestivano due strutture a Prati e alla Magliana.  […]

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